La sovranità dello Stato e la tutela dei diritti umani Stampa E-mail

Roberto Cavallaro

La sovranità dello Stato e la tutela dei diritti umani
nei fatti di terrorismo internazionale


Edizioni Antilia, pagg.128, € 10,00

cavallaro sovranità  IL LIBRO – Il terrorismo è un fenomeno relativamente recente e la sua prima apparizione si può fissare al tempo della Rivoluzione francese, quando l'uccisione del re sotto la ghigliottina fu identificata dal popolo con il potere di annullare addirittura la inviolabilità di un sovrano, poiché dimostrava che un tale atto di violenza poteva assumere una risonanza di enorme portata. Durante gli ultimi due secoli, quasi tutte le nazioni hanno dovuto far fronte a questa problematica.
  Quello che rende particolare il terrorismo odierno è la sua capacità di colpire l'intera umanità nel suo diritto di vivere senza terrore. Al di là delle tantissime vittime causate dagli atti terroristici anche eclatanti degli ultimi tempi, il terrorismo è un fenomeno molto complesso, che deve essere esaminato sotto molteplici aspetti.

  DAL TESTO – "Sembra doveroso poi ricordare come il diritto internazionale conferisca agli stati il potere di esercitare in modo esclusivo sul proprio territorio e sugli stati soggetti alla loro giurisdizione le proprie funzioni di governo e come, nonostante la crescente interdipendenza degli stati e l'evidente progressiva erosione della loro sovranità, è indubbio che l'assetto giuridico della coesistenza degli stati sia basato sulle pretese di esclusività nell'esercizio delle funzioni sovrane da parte di ciascuno di essi. Gli stati hanno quindi l'obbligo di astenersi dal compimento di attività che comportino l'intervento in territorio altrui senza il consenso dello stato territoriale. Questo consenso rappresenta dunque causa di esclusione dell'illiceità dell'intervento in territorio altrui.
  "Va anche sottolineato, però, che il diritto internazionale non riserva in via esclusiva allo stato territoriale l'applicazione della legge o l'esercizio della giurisdizione rispetto a ciò che avviene nel suo territorio, per cui solo nell'ipotesi di interferenza particolarmente grave in attività compiute da un altro Stato in altrui territorio, si può avere la violazione della sovranità dello Stato territoriale.
  "È da ritenere che, alla luce di quanto esposto nelle pagine precedenti, una vittima delle nuove misure antiterrorismo sia senza dubbio la certezza del diritto. Il nuovo diritto che è emerso, in particolar modo negli Stati Uniti, essendo sorto in nome dell'emergenza, non contempla un elevato rispetto dei principi basilari della civiltà giuridica e dei diritti umani. La situazione sembra quasi paradossale: il diritto revoca il diritto, così come affermato dal Presidente Bush nell'ordinanza militare del novembre 2001 ("is not practicable to apply in military commissions under this order the principles of law and the rules of evidence generally recognized in the trial of criminal cases in the United States district courts"). La strategia dell'amministrazione Bush non sembra solo illegale, ma anche profondamente immorale. Oltre alla mancanza dei requisiti per l'applicazione del diritto penale ordinario, mancano anche quelli per l'applicazione del diritto internazionale umanitario. La guerra deve essere infatti dichiarata contro uno stato, i prigionieri hanno diritto ad essere trattati come stabilito dalle Convenzioni di Ginevra, ha un inizio e una fine. Questo non accade per il terrorismo: non c'è stato di provenienza, non c'è un inizio, non c'è una fine."

  INDICE DELL'OPERA – Premessa – I. Il terrorismo (Le origini del terrorismo - La definizione di terrorismo nel diritto internazionale - La Corte Penale Internazionale) – II. Le misure antiterrorismo (L'uso della forza - L'art. 51 della Carta ONU - La responsabilità penale dei terroristi) – III. La competenza giurisdizionale (Giurisdizione, estradizione e garanzie - La Corte Europea e i diritti umani - L'illegalità nel diritto internazionale: il divieto di tortura – Conclusioni – Bibliografia - Sitografia