Dubbi ragionevoli Stampa E-mail

Alan M. Dershowitz

Dubbi ragionevoli
Il sistema della giustizia penale e il caso O. J. Simpson


Giuffrè Editore, pagg.XIII-244, € 20,00

dershowitz dubbi  IL LIBRO – Prendendo le mosse dal caso Simpson, il volume cerca di mettere in luce le questioni molto più ampie sollevate dallo svolgimento delle indagini, dalla conduzione del processo, dal verdetto e dalle reazioni contrapposte da esso suscitate, a seconda della razza. L'Autore procede quindi a un'analisi critica del sistema delle giurie e del processo a struttura antagonistica, con l'obiettivo di conferire una prospettiva più ampia al dibattito sul caso e di spiegare meglio il sistema che ha condotto a una sentenza così controversa. Descrive la "montagna di prove" dell'accusa e indaga sul perché questa mole così imponente sia manifestamente crollata agli occhi della giuria. Analizza il ruolo della "verità" nel processo a struttura antagonistica e pone il problema della diffusione dello spergiuro da parte della polizia in questo e in altri casi, così come si interroga sul ruolo della razza, del sesso, della ricchezza, della fama e dei mezzi di informazione nell'amministrazione della giustizia.
  Nel caso Simpson, in qualità di costituzionalista e di avvocato d'appello, Dershowitz è stato un osservatore interno fin dall'inizio, ma in quanto professore di diritto e critico del sistema giudiziario statunitense è rimasto pur sempre un osservatore esterno; nelle sue osservazioni sul caso, ha cercato quindi di sviluppare questa doppia prospettiva.

  DAL TESTO – "Ciò che vi era di insolito nel processo Simpson non era il fatto che prosecutors realmente convinti della colpevolezza dell'imputato fossero disposti a fare uso di false testimonianze fornite da poliziotti per ottenere un verdetto di colpevolezza; né era insolito che i giudici facessero finta di credere alle false testimonianze; ciò che vi era di insolito era che un gran numero di circostanze si sommassero tra loro portando la giuria a non credere ai poliziotti che dicevano il falso a non ritenere convincente il caso dell'accusa, e a trovarvi un ragionevole dubbio. Queste circostanze includevano quelle risorse a disposizione della difesa, che le hanno consentito di mettere in discussione aspetti del caso dell'accusa che generalmente rimangono incontestati: la decisione, da parte dell'accusa, di discutere questo caso in una località dove si è potuta selezionare una giuria dimostratasi più recettiva alle contestazioni della difesa; la somma di incompetenza, spergiuri e azioni sospette da parte di molti agenti della polizia; recenti avvenimenti verificatisi a Los Angeles, che hanno creato un clima generale di sospetto nei confronti della polizia e dei prosecutors; il colpo di fortuna della comparsa dei "nastri di Fuhrman", unito alle risorse della difesa, che le hanno consentito di ottenere la consegna dei medesimi attraverso un processo in North Carolina; e alcuni grossolani errori commessi da Marcia Clark e da alcuni suoi colleghi. Ognuno di questi fattori può aver suscitato dubbi ragionevoli nelle menti dei giurati, anche se alcuni di loro potrebbero essere ancora convinti che Simpson è probabilmente colpevole; altri giurati potrebbero essersi rifiutati di condannare pur non avendo alcun dubbio sulla colpevolezza di Simpson, perché pensavano che la polizia potesse aver tentato di "incastrare" un colpevole; altri giurati ancora possono aver concluso, sulla base di ciò che avevano visto e ascoltato, che Simpson era innocente."

  L'AUTORE – Alan M. Dershowitz, docente di Etica del diritto presso la prestigiosa Law School di Harvard, è uno dei più autorevoli avvocati degli Stati Uniti. Deve parte della sua celebrità alla sua carriera di difensore di personaggi discussi e a volte discutibili, come Mike Tyson, Claus Von Bülow, Mia Farrow, O. J. Simpson. Tra le sue opere pubblicate in lingua italiana ricordiamo "Terrorismo. Capire la minaccia, rispondere alla sfida" (2003, Carocci) e "Il mistero Von Bülow" (1996, TEA).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Giovanni Canzio - Introduzione - Capitolo I. Il caso Simpson era stato deciso ancor prima che il processo iniziasse? - Capitolo II. Scopo del processo penale è la ricerca della verità? - Capitolo III. Perché tanti agenti di polizia mentono su perquisizioni e sequestri? E perché tanti giudici ci "credono"? - Capitolo IV. I dubbi della giuria erano ragionevoli oppure no? - Capitolo V. Per la giuria ha contato di più la razza o il sesso? - Capitolo VI. Perché tanta disparità tra la percezione del pubblico e il verdetto della giuria? - Capitolo VII. Il denaro può comprare un'assoluzione? - Capitolo VIII. Prosecutors e difensori sono paladini solo dei propri clienti o anche della giustizia? - Capitolo IX. E se la giuria avesse condannato Simpson? - Capitolo X. È stato un "grande processo" che produrrà "cattivo diritto"? – Epilogo. Voi come avreste votato? – Appendice (L'"appello" per la "condanna" di O.J. Simpson - Nota sul processo civile)