La tiara deposta Stampa E-mail

Valerio Gigliotti

La tiara deposta
La rinuncia al papato nella storia del diritto e della Chiesa


Olschki, pagg.XL-468, € 48,00

gigliotti tiara  IL LIBRO – «Poscia ch'io v'ebbi alcun riconosciuto, / vidi e conobbi l'ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto» (Inf. III, 58-60). I celebri, tormentati versi della terzina dantesca costituiscono solo un minimo riflesso della portata culturale, istituzionale e spirituale che la decisione di un papa di scendere dal soglio di Pietro ha rivestito per la Cristianità, dal Medioevo a oggi.
  La forza profondamente novatrice e sovversiva della rinuncia al papato si di¬svela nel carattere eccezionale di un evento che irrompe nella storia e interrompe, con un atto individuale e supremo della volontà, l'ordine naturale della successione apostolica, che si apre di regola con la morte fisica del sommo pontefice.
  Il saggio indaga, per la prima volta in una prospettiva sistematica unitaria, il tema della renuntiatio papae, attraverso le fonti giuridiche, teologiche e letterarie, spesso in interazione tra loro, dalle origini al recente caso di Benedetto XVI. Il complesso mosaico che viene a ricomporsi, attraverso poche ma emblematiche tessere nella storia bimillenaria del papato, restituisce un'immagine e un valore alla rinuncia che, insieme agli elementi giuridici di criticità, evidenzia e valorizza la dimensione mistica e di servizio in uno dei più controversi istituti della storia della Chiesa occidentale.

DAL TESTO – "La prima e più clamorosa reazione all'annuncio battuto dalle agenzie di stampa poco dopo le h. 11,30 dell'11 febbraio 2013, e continuata peraltro nei giorni successivi, fu l'accostamento della decisione di papa Benedetto XVI a quella del proprio predecessore Celestino V, 'emblema' stesso dell'istituto della renuntiatio papae. Ed effettivamente i tratti che ad un primo esame delineano e accomunano le due rinunce sono numerosi e particolarmente significativi: dal tenore testuale della declaratio, alla pronuncia resa in concistoro alla presenza dei cardinali, al desiderio di ritiro ad una vita di preghiera, tutti elementi che confermano, con un sigillo di autenticità, la perfetta adesione di quest'ultimo casus alla tradizione storica che in questo studio si è tentato di illustrare. Lo stesso gesto compiuto da papa Benedetto XIV il 28 aprile del 2009, quando in visita alla basilica di Collemaggio a L'Aquila, recentemente danneggiata dal terremoto, volle sostare in preghiera sulla tomba di Celestino V deponendovi sopra il proprio pallio, fu interpretato quasi come una preconizzazione della propria rinuncia.
  "Tuttavia, al di là di queste 'parentele culturali' con la vicenda dell'illustre predecessore, solo in parte sovrapponibili, il dato più sorprendente e veramente innovativo è offerto dalla prospettiva di fondo che innerva tutto il percorso delle dimissioni di papa Benedetto XVI: una dimensione che trasla l'istituto della renuntiatio dal piano giuridico di abbandono della potestas regendi et gubernandi Ecclesiae a quello mistico del servizio alla Chiesa, al popolo di Dio, nella dimensione orante e silenziosa del ritiro dal mondo. Ed è proprio in questa dimensione, che subordina la potestas al servitium, che noi ritroviamo il fil rouge di continutà con l'iter della tradizione medievale (che nella vicenda celestiniana ebbe la sua acmé storica ed ecclesiologica ma come tappa, non come mèta) e al contempo una profonda novità nel riconoscimento di un nuovo ministerium del papa dimissionario. La renuntiatio di Benedetto, per così dire, salda le due componenti coessenziali dell'istituto della renuntiatio: quella giuridica - ossia l'esercizio della libertà nel supremo esercizio potestativo-negativo del munus petrino - e quella teologica, l'umiltà dell'effacement de soi per la necessitas vel utilitas Ecclesiae, insieme alla disponibilità a servire la Chiesa con altri mezzi agiuridici."

  L'AUTORE – Valerio Gigliotti insegna Storia del diritto europeo presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Torino. Redattore della «Rivista di Storia e Letteratura Religiosa» e collaboratore della «Rivista di Storia del Diritto Italiano» è membro della Società Italiana di Storia del Diritto e della Société d'Histoire du Droit di Parigi. Si occupa di storia delle istituzioni, del diritto e delle idee; di storia delle fonti e del diritto canonico, dei rapporti tra Stato e Chiesa tra medioevo ed età moderna, degli studi di Law and Literature. Ha dedicato vari saggi al tema delle rinunce alle cariche supreme.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa, di Carlo Ossola - Tavola delle abbreviazioni – Prologo. Per una lettura della problematica storico-canonistica sulla renuntiatio papae (A. Lo spazio semantico-giuridico del lessema renuntiatio - B. Tassonomia della riflessione storica e giuridica sulla rinuncia al papato) - Ringraziamenti – Introduzione. Il volere di Pietro: potere di rinuncia e mistica del servizio - Parte prima. Scendere dal soglio di Pietro - Capitolo primo. Le 'rinunce' dalle origini al XII secolo: tra storia e leggenda (1. Clemente Romano - 2. La 'leggenda' di Ciriaco - 3. Marcellino - 4. Ponziano, Cornelio e Liberia - 5. Alcuni casi dubbi - 6. La rinuncia di S. Pier Damiani - 7. I pontefici romani dell'XI secolo) - Capitolo secondo. Cenni sulla disciplina della rinuncia papale nelle fonti e nella letteratura giuridica dei secoli XII-XIII (1. Elementi giuridici della renuntiatio all'ufficio nelle fonti pregrazianee - 2. L'eclettismo normativo del Decretum di Graziano in tema di rinuncia: continuità e innovazione - 3. All'origine della quaestio de iure: la letteratura decretistica da Baziano a Giovanni Teutonico - 4. La 'teologia giuridica' della renuntiatio papae nei secoli XII-XIII - 4a. Rinuncia del papa o rinuncia al papato? - 4b. Renuntiatio ed esercizio della plenitudo potestatis papale - 4c. Abnegatio sui e renuntiatio: verso una nuova 'mistica politica' del papato - 4d. Dalla dualità teologica a quella giuridica: potere d'ordine e potere di giurisdizione - 5. La svolta decretalistica sulla rinuncia papale - 5a. Il presupposto controverso della liceità della rinuncia: l'allegoria dello spirituale coniugium - 5b. Iusta causa della rinuncia: la decretale Nisi cum pridem di Innocenzo III - 5c. La humilitas: giusta causa di rinuncia? - 5d. Forma della rinuncia: la problematica accettazione del superiore - 5e. L'efficacia della rinuncia - 5f. La rinuncia cum reservatione pensionis) – Parte seconda. Dispute teologiche, disciplina giuridica e fonti letterarie intorno alla rinuncia di Celestino V - Capitolo terzo. Tra scientia Dei e scientia iuris: la disciplina della rinuncia al papato attraverso le fonti scolastiche (secc. XIII -XIV) (1. 'Ex facto oritur ius' - 1a. Il contesto ecclesiologico e giuridico della renuntiatio di papa Celestino V - 1b. La rinuncia celestiniana nelle fonti cronachistiche - 2. I primi sostenitori della rinuncia: l'apporto teorico dei teologi - 2a. Pietro di Giovanni Olivi - 2b. Godefroid de Fontaines - 2c. Pierre d'Auvergne - 2d. L'intervento della Sorbonne - 3. I principali oppositori della rinuncia papale - 3a. I cardinali Colonna - 3b. Ubertino da Casale - 4. La legislazione canonistica celestino-bonifaciana - 4a. Genesi e redazione della costituzione Quoniam aliqui di Bonifacio VIII - 4b. L'atto di rinuncia di Pietro da Morrone: la fase consultiva - 4c. La declaratio del papa rinunciatario - 4d. Lo statutum di Celestino V e la constitutio di Bonifacio VIII - 4e. Per un'esegesi della 'constitutio' Quoniam aliqui di Bonifacio VIII) - Capitolo quarto. Fonti pubblicistiche e dottrina giuridica sulla rinuncia al pontificato nel secolo XIV (1. L'epoca dei tractatus sulla renuntiatio papae - 1a. Egidio Romano - 1.b. Jean Quidort - 1c. Agostino Trionfo da Ancona - 2. Una fonte divulgativa: i sermoni di Nicolas de Nonancourt - 3. L'elaborazione della dottrina canonistica trecentesca sulla renuntiatio papae: da Jean Lemoine a Giovanni d'Andrea - 4. Plenitudo potestatis papale e ruolo del collegio cardinalizio) - Capitolo quinto. Diritto e letteratura in dialogo sul 'gran rifiuto' (1. Ramon Llull - 2. Iacopone da Todi - 3. Dante Alighieri - 4. Francesco Petrarca) - Parte terza. La dimensione 'ecclesiale' della renuntiatio: dal conciliarismo al pontificato di Benedetto XVI - Capitolo sesto. La svolta 'conciliarista': renuntiatio papae e governo della Chiesa (1. Dalla renuntiatio alla cessio: il ruolo della disputa sulla rinuncia alla tiara nell'età del conciliarismo - 2. Cenni sulle nuove prospettive nella dottrina canonistica del sec. XV) - Capitolo settimo. La rinuncia dell'ultimo antipapa: la cessio di Amedeo VIII-Felice V - Capitolo ottavo. La 'renuntiatio mystica' di Benedetto XVI: diritto e teologia a servizio del popolo di Dio (1. Una «novitas» non più «horrenda»: le ipotesi di rinuncia da Pio VI a Giovanni Paolo II - 2. La scelta di Benedetto XVI, tra libertà e responsabilità - 3. Continuità e innovazione nella declaratio di rinuncia - 4. I Tria corpora papae - 5. Epilogo. Sicut cervus (Ps 41)) - Capitolo nono. Excursus: La rappresentazione contemporanea del potere nella rinuncia: Ignazio Silone e Nanni Moretti - Fonti - Indice dei nomi