Un tentativo di colmare l'abisso Stampa E-mail

Guido Ceronetti – Sergio Quinzio

Un tentativo di colmare l'abisso
Lettere 1968-1996


Adelphi Edizioni, pagg.444, € 34,00

ceronetti quinzio tentativo  IL LIBRO – Nel 1983, recensendo "La rovina di Kasch" di Roberto Calasso, Guido Ceronetti così descriveva la «banda neognostica» che formava la galassia Adelphi: «divergono le iniziazioni, i maestri, i cammini, le venerazioni; c'è tuttavia la comunione generica dei fini (salvarsi come scopo del pensiero, salvezza per mezzo della conoscenza), il saper godere di uno dei massimi piaceri mentali, quello di ripensare illimitatamente i pensieri, le dottrine trasmesse dai tempi, di abbandonarsi alla vertigine del commento, alla contemplazione pura dei testi, alla lettura non passiva, non distaccata, ma furiosa, grondante, implacabile, incessantemente creatrice». È proprio sotto il segno delle divergenze, coesistenti però con la comune esigenza di una lettura insieme rigorosa e appassionata, che si apre e si chiude, nell'arco di ventotto anni, l'amicizia epistolare tra Ceronetti e Quinzio: due adelphiani della prima ora. Due vite segnate dall'abissale contaminazione con il sacro e con la parola, da quella poetica a quella scritturale, che il carteggio restituisce in una policromia di sfumature e di rimandi serrati. Due fedi assolute, infrangibili, irriducibili: da un lato quella paolina, teologicamente «scandalosa», di Sergio Quinzio nella resurrezione della carne, nella consolazione finale; dall'altro quella, filosoficamente tenace, di Guido Ceronetti nel potere della gnosi. Due anime che, al di là di ogni contrasto, non cessano di interrogarsi e di ascoltarsi a vicenda, e non soltanto su argomenti teologici, ma anche sui grandi dibattiti che investono la società e la politica (l'aborto, il conflitto israelo-palestinese), fino ai problemi della vita quotidiana (la salute, il cibo, i traslochi).

  DAL TESTO – "Il problema del sionismo così come lo metti tu in breve (riduzione laica del messianismo) lo sento anch'io à peu près. Ho fatto nell'articolo un discorso politico e in filigrana uno teologico. Si può avere un'idea israelocentrica dei problemi mondiali visto che passano tutti di lì (e perché di lì?): allora il sionismo sarebbe nei piani di Dio per centrare tutto su Israele, nonostante il suo rifiuto di essere teologicamente Israele. Per me è solo un'ipotesi (teologica), per te può essere una certezza. Il fatto è comunque straordinario, fuori di ogni giudizio comune.
  "Mi restano poche pagine da vedere del tuo terzo saggio che, appunto, è capitato nel momento migliore e mi ha interessato molto.
  "I Neturei Karta di Gerusalemme sono, come saprai, ferocemente anti-israeliani per amore di messianismo puro. Ma se lo Stato non li proteggesse forse non esisterebbero più. È singolare questo amore per dei nemici religiosi e politici solo perché custodi della speranza ebraica: un altro Stato moderno ne sarebbe stato capace? Difficile giudicare Israele-Stato: è un crogiuolo.
  "Sull'odio antiebraico di Marx non si finirebbe di dire: certo è stata la sua molla più potente." (Guido Ceronetti a Sergio Quinzio, 22 novembre 1975)

  GLI AUTORI – Guido Ceronetti (Torino, 1927) pubblica con Adelphi dal 1971; tra i suoi primi libri, "La carta è stanca" (1976) e "Il silenzio del corpo" (1979). Sergio Quinzio (Alassio, 1927-Roma, 1996) ha esordito in Adelphi nel 1967 con "Cristianesimo dell'inizio e della fine".

  INDICE DELL'OPERA – Incolmabile è l'abisso, di Guido Ceronetti - Un tentativo di colmare l'abisso - Note