Le catene della sinistra Stampa E-mail

Claudio Cerasa

Le catene della sinistra
Non solo Renzi
Lobby, interessi, azionisti occulti di un potere immobile


Rizzoli, pagg.302, € 16,00

cerasa catene  IL LIBRO – Quali sono le grandi catene che tengono la sinistra immobilizzata e quasi paralizzata? Quali sono i poteri e le lobby da cui si deve emancipare per conquistare il Paese? Perché la sinistra continua a regalare autostrade a Beppe Grillo e a offrire praterie a Silvio Berlusconi? Come può la sinistra trasformare le esperienze di grande coalizione, in Italia e nel resto d'Europa, in uno strumento utile a riscrivere le proprie coordinate e a trovare un collante diverso dalla semplice parola "anti"? Questo libro nasce per descrivere la vera sfida dell'era di Matteo Renzi. Nasce per raccontare quali sono i poteri (e le lobby) da cui la sinistra deve affrancarsi. Nasce per spiegare quali sono le caste degli intoccabili che l'hanno trasformata in un salotto simile al Consiglio di sicurezza dell'Onu: laddove cioè è sufficiente che uno degli invitati dica un "no" per bloccare tutto e lasciare impantanata l'Italia. "La sinistra non sarà mai adatta a guidare il Paese fino a che non prenderà le cesoie e spezzerà le catene che la rendono prigioniera e che l'hanno trasformata in una forza a difesa della conservazione". Ma per farlo deve affrontare i suoi fantasmi, riconoscerli, combatterli, e rompere quei vincoli che non le permettono di essere maggioranza del Paese. L'inchiesta di Cerasa denuncia in modo limpido e mai fazioso, con nomi, cognomi, interviste, storie e retroscena inediti, tutte le malefatte, tutti i legami incestuosi e tutti i malintesi politici che hanno portato la sinistra ad annientarsi da sola. Semplicemente, ad ammanettarsi.

  DAL TESTO – "La sinistra ha sempre cercato di costruire un legame speciale con i grandi industriali italiani, con il mondo della finanza e con gli imperi imprenditoriali. E la scelta di privilegiare il legame con il grande capitalista a scapito di quello con il piccolo imprenditore costituisce non solo una delle battaglie culturali più pazzotiche combattute dal mondo progressista ma anche una delle ragioni del suo eterno insuccesso politico e del suo essere, in buona sostanza, espressione di un'élite. Un'élite bella, affascinante, forte e seducente ma pur sempre un'élite. Pur sempre una minoranza. Sotto molti aspetti, la traiettoria della sinistra è perfettamente sovrapponibile alla traiettoria dell'establishment. Tanto che a un certo punto i ruoli si sono quasi confusi: con la sinistra che diventa una costola dell'establishment, l'establishment che diventa una costola della sinistra, i politici che diventano una costola dei banchieri, i banchieri che diventano una costola della politica, i sindacalisti che diventano una costola degli industriali, gli industriali che che diventano una costola dei sindacalisti. Tutto avviene con una fluidità, una scorrevolezza e una rapidità tali da mettere gli avversari del centrosinistra nella condizione di potersi rivolgere ai propri elettori con queste parole: ehilà, guardatela bene questa sinistra; guardateli bene questi signori che dovrebbero difendere gli operai e la classe media, che dovrebbero combattere i potenti e che, invece, sono lì ma non fanno i vostri interessi, no no, e se ne vanno in barca a mangiare ostriche e a fare affari con quei maledetti parassiti dei grandi capitalisti italiani. L'accusa, forse, potrà sembrare ingenerosa ed esagerata, ma a guardar bene, la sinistra ha contribuito ad alimentare l'immagine degli elefanti che distruggono i fusti, i rami, i germogli, i frutti e le foglie con cui potrebbero nutrirsi. Con cui potrebbero vivere. Con cui potrebbero vincere le elezioni. E per elefanti qui si intendono alcuni soggetti precisi: banche, Confindustria, fondazioni e, ovviamente, le famigerate «tecnocrazie»."

  L'AUTORE – Claudio Cerasa, giornalista, è nato a Palermo nel 1982 e vive a Roma da diversi anni. Lavora al "Foglio" dal 2005, si occupa soprattutto di politica. Nel 2007 ha scritto per Castelvecchi "Ho visto l'uomo nero. L'inchiesta sulla pedofilia a Rignano Flaminio tra dubbi, sospetti e caccia alle streghe".

  INDICE DELL'OPERA – Perché la sinistra ha paura di Checco Zalone. L'era Renzi tra Grillo, Berlusconi e cinque schiavitù - 1. Latte, mamma, ancora latte - 2. Conservare, conservare, conservare. Come la sinistra si è fatta imprigionare dai signori delle manette - 3. La sinistra Slow Foot. Come la sinistra si è ritrovata prigioniera degli ambientalisti all'amatriciana - 4. Sfondata sul lavoro. Perché chi tocca il lavoro rischia la pelle e perché non toccare il lavoro fa perdere le elezioni - 5. Quatto potere. Come i poteri forti hanno imprigionato la sinistra e come la sinistra ha calpestato la pancia del Paese - 6. La Cultura della sconfitta. Ovvero perché la sinistra ha paura di Checco Zalone – Bibliografia - Indice dei nomi