Tempi decisivi |
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Alessandro Colombo
DAL TESTO – "La contaminazione tra ordine internazionale e ordini interni è solo la prima delle trasgressioni imposte dalla crisi. Nell'atto di spalancare un'alternativa, essa dis-vela tutto ciò che era nascosto, latente o rimosso nel profondo della società (o dell'individuo): gli antagonismi fondamentali, le rotture sotterranee, l'autoinganno dei soggetti stessi sulla propria identità, sui propri valori e sui propri interessi. La crisi, secondo l'intuizione marxiana e freudiana, e in pieno accordo con la "scuola di sospetto" realista, "svela l'arcano", illumina "come un lampo di luce", è "in grado di rivelare il nocciolo delle cose". In polemica contro il "nirvana del puro positivismo" della teoria kelseniana del diritto, Carl Schmitt si spinge persino più avanti, fino a eleggere l'estremo a criterio per "rendere manifesta la verità o essenza della situazione normale". Per una "filosofia della vita concreta", scrive il giurista tedesco, "l'eccezione può essere più importante della regola, e non in base a una ironia romantica pef il paradosso, ma con tutta la serietà di un punto di vista che va più a fondo delle palesi generalizzazioni di ciò che comunemente si ripete. L'eccezione è più interessante del caso normale. [...] Nell'eccezione, la forza della vita reale rompe la crosta di una meccanica irrigidita nella ripetizione"." L'AUTORE – Alessandro Colombo è professore di Relazioni Internazionali all'Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: "Solitudine dell'Occidente" (1994), "La lunga alleanza. La Nato tra consolidamento, supremazia e crisi" (2001), "La guerra ineguale. Pace e violenza nel tramonto della società internazionale" (2006). Ha curato inoltre diversi volumi, i più recenti dei quali sono "L'Occidente diviso. La politica e le armi" (2004), "La sfida americana. Europa, Medio Oriente e Asia orientale di fronte all'egemonia globale degli Stati Uniti" (2006). Con Feltrinelli ha pubblicato "La disunità del mondo. Dopo il secolo globale" (2010) e "Tempi decisivi. Natura e retorica delle crisi internazionali" (2014). INDICE DELL'OPERA – Introduzione - 1. Separazioni. La crisi come alternativa decisiva (Quando il tempo incalza. Archeologia della parola "crisi" (Una questione di vita o di morte - Tempo critico e stato d'eccezione) - Crisi epocali, secolari e decennali. La metamorfosi temporale della crisi (Dilatazione del tempo e in-decisione - La normalizzazione dell'eccezione - Un caso di eccezione in-finita: la guerra globale al terrore) - L'aspetto soggettivo della crisi. Angoscia, diagnosi e decisione) - 2. Contaminazioni. Il cedimento della distinzione tra ordine internazionale e ordini interni (I due versanti dell'ordine politico. Una (fragile) finzione costituente (Ordine interno e ordine internazionale. Lo snodo della sovranità) - Dietro la finzione. L'osmosi sotterranea tra ordine interno e ordine internazionale e i meccanismi di trasmissione delle crisi (Una separazione inusuale, incompleta e reversibile - Il fantasma dell'autonomia. La reciproca permeabilità di ordine interno e ordine internazionale) - Un meccanismo irresistibile di trasmissione. Gli ordini gerarchici e la subordinazione degli ordini interni all'ordine internazionale (Genealogia degli ordini gerarchici (e delle rispettive crisi) – Geopolitica degli ordini gerarchici. Protettorati, sfere di influenza e ordini globali - L'invasività degli ordini gerarchici. Forme e gradi della sovranità limitata) - Gli ordini gerarchici e il paradosso della legittimità. Max Weber a Versailles) - 3. Rivelazioni. La crisi come smascheramento (Armonia, autosufficienza, neutralità e trasparenza. Lo smascheramento e le sue vittime - Identità. La crisi come scomposizione (Dallo Stato al possibile. L'unità politica come "comunità illusoria" - Il mito egemonico della "comunità internazionale" - La coesione delle istituzioni internazionali alla prova della crisi) - Potere. La crisi come processo gerarchico (Interdipendenza e potere. Il "lampo di luce" della crisi petrolifera del 1973 - Integrazione e potere. La crisi e la ferrea legge delle oligarchie - Mercato e potere. La crisi e l'epifania delle diseguaglianze) - Istituzioni. La crisi come banco di prova (Il nodo dell'efficienza. Crisi e governabilità - Il nodo dell'obbedienza. Crisi e legittimità) - 4. Travestimenti. La corruzione del linguaggio e il teatro della neutralità (Negare la crisi. Le trame psicologiche, ambientali e linguistiche del velo dell'ignoranza - Rappresentare la crisi. La mobilitazione generale delle frasi fatte (Un laboratorio di metafore - Il sommovimento della memoria e il saccheggio delle analogie storiche - Il logoramento del linguaggio. Ripetizione, farsa, scherno e afasia) - Esorcizzare la crisi. L'appello a una sfera neutrale (Neutrale come "concreto", nel senso di "ancorato ai fatti" - Neutrale come "distaccato", nel senso di "indifferente o superiore alle passioni politiche" - Neutrale come "oggettivo", nel senso di "puramente tecnico" - I sacerdoti della neutralità. Dai politiques ai diplomatici agli economisti) - 5. Conclusioni. Esperienza e retoriche della crisi nel sistema internazionale attuale (Una collisione di tempi. Il tempo limitato delle crisi nel collasso in-finito dell'ordine internazionale moderno - Dalla prevenzione alla fabbrica delle crisi. Il cedimento dell'ordine gerarchico post-bipolare e il vortice della contaminazione (L'architettura istituzionale e ideologica del nuovo ordine internazionale e la produttività politica delle crisi - L'inceppamento del meccanismo e la spirale della contaminazione) - Estasi e vuoto della politica come amministrazione. Dalla fine euforica del Novecento al deserto delle legittimità - Una crisi spettrale. La paralisi del linguaggio nell'epoca della comunicazione globale) – Note - Bibliografia |