Walter Bonatti. L'uomo, il mito |
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Roberto Serafin
DAL TESTO – "La grandezza di Bonatti si può indubbiamente leggere in tanti modi. Un virtuoso dell'arrampicata su roccia non è mai stato né ha preteso di esserlo. I suoi movimenti erano misurati, calcolati, essenziali. Forse oggi può apparire pretestuoso stabilire paragoni sul suo stile. Del resto, se Gervasutti era meglio di Bonatti, come qualcuno sostiene, perché mai allora il suo curriculum è ben più scarno di quello di Bonatti? E che cosa aveva di diverso Bonatti, il cervello che funzionava di più o la muscolatura forgiata nelle palestre della Forti e Liberi? Valga per tutti un episodio raccontato da Emanuele Cassarà: «Un giorno, nelle cave di Avigliana presso Torino Walter con altri amici provarono e riprovarono un passaggio su un masso. Tutti ne ricadevano rapidamente, sia chi tentava di forza, sia chi tentava di tecnica. Bonatti guardò a lungo quel sasso, lo studiò. Poggiò un piede su una cengetta minuscola, posò una mano sulla roccia e con l'altra diede uno schiaffo, un grande "schiaffo" sulla parte opposta, e fulmineamente scattò con l'altro braccio, afferrò un appiglio più sopra e si trovò "in cima" al sasso. S'era impadronito del gesto vincente che, suggerito agli altri, fu invano ritentato»." L'AUTORE – Redattore dello storico notiziario del CAI "Lo Scarpone" per un quarto di secolo (durante il quale si è preso cura di 358 fascicoli), giornalista professionista, Roberto Serafin è nato a Roma nel 1939 ma ha trascorso la sua vita a Milano frequentando e – più che altro – sognando le montagne, soprattutto quelle amatissime dell'Ossola. Con varie mansioni, ha lavorato nelle redazioni di vari quotidiani tra cui "La Notte", il "Corriere d'Informazione" e "L'Occhio" e di alcuni periodici. È autore di vari libri, tutti di montagna, tra i quali ama ricordare "Scarpone e moschetto" (2002) e "Soccorsi in montagna" (2004), scritti a quattro mani con il figlio giornalista Matteo che gli è stato vicino anche nella stesura di questo libro. Per Priuli & Verlucca ha realizzato "Samaritani con la coda" (2005, con Laura Guardini), "Nel regno dell'altezza" (2007) e "Walter Bonatti. L'uomo, il mito" (2012). Nel 2002 ha dato vita all'Associazione giornalisti italiani della montagna (Agim), gruppo di specializzazione della Federazione della stampa. Appassionato di cinema, ha fatto parte del consiglio direttivo del Filmfestival di Trento e prodotto il cortometraggio "Il tarlo" (2010) sull'alpinismo di Armando Aste. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Alessandro Gogna - Mi insegnò a sognare, di Simone Moro - Per compagna la paura - Vocazione, prime esperienze - Il ragazzo dell'impossibile - Cittadino del Monte Bianco - Ecologista a modo suo - Una storia finita - In terre lontane - Il lungo addio - I suoi giorni grandi - Principali ascensioni di Walter Bonatti - Il libro più famoso - Ringraziamenti |