Il manoscritto incompleto Stampa E-mail

Kamal Abdulla

Il manoscritto incompleto

Sandro Teti Editore, pagg.228, € 15,00

 

abdulla manoscritto  IL LIBRO – Un avvincente e raffinato romanzo storico, ambientato tra le popolazioni turche che vivevano tra l'Asia Minore e il Caucaso. Una ricostruzione storica impeccabile, un successo internazionale già tradotto nelle principali lingue europee e in giapponese.
  La narrazione ha inizio con il ritrovamento di un misterioso manoscritto, privo di alcune parti e dimenticato da secoli, da parte di uno studioso a Baku, capitale della repubblica caucasica dell'Azerbaigian. La scoperta del manoscritto lo catapulta all'interno de Il Libro di Dede Korkut, l'epopea più famosa dei turchi Oghuz, costituita da racconti in prosa. Nel Manoscritto incompleto l'autore si destreggia tra differenti piani linguistici e diverse epoche, attraverso inquadrature cinematografiche e effetti di montaggio, oscillando tra i nostri giorni, l'VIII secolo delle tribù turche degli Oghuz e il XV secolo del poeta azero e scià di Persia, il grande Ismail I, fondatore della dinastia dei Safavidi.

  DAL TESTO – "Mio Khan, giuro che non vidi mai più né il ragazzo, né la madre, sparirono come due pezzi di pane nel ventre di un affamato. Mi interessai della loro sorte, feci qualche domanda a chi riuscii, ma non ebbi informazioni. Da allora alle volte muoio di angoscia per mio figlio, e certe sere lo piango amaramente. È tutto, mio Khan, questo è ciò che ci è caduto addosso. Invoco la grazia di Tangrı Onnipotente, solo lui è capace di illuminare il tuo spirito con la più grande saggezza e la più grande misericordia, contando che tu possa perdonare i miei peccati.
  "Dopo aver pronunciato tali solenni parole, Sher Shemsüddin tacque, chinò il capo e restò immobile in quella posizione. Bayındır Khan restò profondamente assorto nei suoi pensieri. Io posai la penna e, senza farmi vedere, iniziai a sciogliermi le dita indolenzite della mano destra. Bayındır Khan stette a lungo seduto in silenzio, poi, a un tratto, si alzò dal trono e senza accomiatarsi uscì. La sua afflizione ispirò tristezza anche a noi. Ormai si era fatto tardi. Le tenebre della notte erano scese sul palazzo del Khan e nessuno aveva più le forze per scrivere o per parlare. Sher Shemsüddin, Qılbash e io uscimmo in silenzio nel cortile. Qılbash chiamò i servi e fummo condotti nelle nostre stanze. Passai la notte nel dormiveglia; il mattino, ai primi canti del gallo, balzai fuori dal letto, mi vestii di fretta e aspettai Qılbash..."

  L'AUTORE – Kamal Abdulla è uno dei più importanti intellettuali azerbaigiani. Insigne turcologo e slavista, scrittore e sceneggiatore teatrale, è stato a lungo rettore dell'Università di Studi Slavi di Baku. Attualmente riveste il delicato incarico di Consigliere di Stato per i Rapporti interconfessionali e il Multiculturalismo. Autore di numerosi romanzi, racconti e saggi tradotti in molte lingue.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Franco Cardini - Prefazione o la completezza dell'incompleto - Ancora un'altra prefazione, oppure a Dio interessano le differenze del mondo? - Infine un'ultima prefazione, o il diritto di chi è capace di dire «non lo so» - Il manoscritto incompleto - Postfazione o il sigillo dell'incompletezza - Note