Dostoevskij mio marito Stampa E-mail

Anna Grigór'evna Dostoévskaja

Dostoevskij mio marito

Castelvecchi Editore, pagg.432, € 22,00

 

dostoevskaja marito  IL LIBRO – La mattina del 4 ottobre 1866, Anna Grigór'evna, una giovane stenografa, bussa alla porta dell'appartamento al primo piano dello stabile in Vicolo Stoljárnyj, a San Pietroburgo. Chi le ha proposto il lavoro l'ha avvertita che avrebbe avuto a che fare con un individuo singolare: si tratta di Fëdor Dostoevskij, che sta scrivendo il suo nuovo romanzo, "Il giocatore". Il primo impatto è penoso, eppure, da lì a poco, la compassione lascerà il posto all'amore e la stenografa diventerà la seconda moglie dello scrittore. Anna racconta le gelosie del marito, ma anche la sua dolcezza, l'amore per i figli e poi i libri, i viaggi, la lotta paziente contro il demone del gioco. Le sue memorie occupano un posto particolare nella contraddittoria letteratura su Dostoevskij: inusuali e preziose, costituiscono una cronaca fedele del periodo più fecondo della sua carriera. Questa è la prima traduzione italiana integrale di "Dostoevskij mio marito", e comprende il saggio introduttivo scritto per l'edizione critica del 1971.

  DAL TESTO – "Malgrado i dispiaceri che ci procuravano i creditori e la costante mancanza di soldi, ricordo con piacere l'inverno del 1871-1872. Il solo pensiero che eravamo di nuovo in patria, tra i russi, mi rendeva felice. Anche Fedja era molto contento di avere di nuovo la possibilità di rivedere gli amici e, soprattutto, di poter osservare la vita russa, dalla quale era stato lontano per così tanto tempo. Rinnovò le antiche amicizie e presso il professor Vladislávlev, suo parente, ebbe occasione di conoscere alcune personalità del mondo scientifico, soprattutto un orientalista, V.V. Grigor' ev, con cui amava discorrere.
  "Presso il principe Meščérskij, editore della rivista «Graždanín», Fëdor Michajlovič conobbe Filippov e tutta la comitiva che pranzava in quella casa ogni mercoledì. Vi incontrò Pobedonóscev, col quale, in seguito, strinse un'amicizia che sarebbe durata fino alla sua morte. Ricordo che, in quell'inverno, arrivò a Pietroburgo Danilévskij, il quale viveva sempre in Crimea. Fëdor Michájlovič lo aveva conosciuto in gioventù come un fervente seguace di Fourier e apprezzava molto il suo libro La Russia e l'Europa. Volle rinnovare l'antico rapporto e così invitò Danilévskij e altre persone di talento, Májkov, Lamánskij, Strachov, a pranzo da noi. La loro conversazione si prolungò fino a tarda ora. Durante quell'inverno, Tret'jakóv, il proprietario della celebre galleria a Mosca, propose a mio marito di farsi fare un ritratto per la Pinacoteca dal famoso ritrattista Peróv. Prima di iniziare il suo lavoro, Peróv venne ogni giorno a casa nostra, per una settimana intera. Trovava mio marito in diversi stati d'animo, si intratteneva con lui in lunghe conversazioni, proponeva discussioni, e così aveva modo di osservare l'espressione caratteristica di mio marito quando pensava alle sue opere. Si può dire che Peróv sia davvero riuscito a ritrarre Dostoevskij nel «momento della creazione»."

  L'AUTORE – Anna Grigór'evna Dostoévskaja (San Pietroburgo, 1846 – Jalta, 1918). Il padre, Grigorij Ivánovicˇ Snitkin, era un modesto funzionario, la madre, Anna Nikoláevna Mil'topeus, una svedese di origini finlandesi, discendeva da una famiglia di scienziati. Seconda moglie di Fëdor Dostoevskij, dopo la morte del marito impiegò le sue energie per perpetuarne la memoria. Nel 1916 pubblicò i suoi ricordi della vita con lo scrittore.

  INDICE DELL'OPERA – Nota del curatore – Introduzione – Premessa - Parte prima. Infanzia e adolescenza - Parte seconda. Conoscenza con Dostoevskij. Matrimonio - Parte terza. I primi tempi della vita matrimoniale - Parte quarta. Il soggiorno all'estero - Parte quinta. Di nuovo in Russia - Parte sesta. 1872-1873 - Parte settima. Gli anni 1874-1875 - Parte ottava. 1876-1877 - Parte nona. L'anno 1878-1879 - Parte decima. L'ultimo anno - Parte undicesima. La morte. I funerali – Note