Diritto e storia Stampa E-mail

Annamaria Rufino

Diritto e storia
J. J. Bachofen e la cultura giuridica romantica


Edizioni Scientifiche Italiane, pagg.120, € 9,30

 

rufino bachofen  IL LIBRO – Il pensiero giuridico dell'Ottocento va letto complessivamente come un «evento» fondamentale nelle dinamiche di crescita e di trasformazione della società e del diritto occidentali. Il testo "Diritto e storia", alla sua seconda edizione, offre l'opportunità di rileggere il rapporto tra natura e cultura, tra diritto e consuetudine, in un parallelo percorso di analisi e di approfondimento delle straordinarie trasformazioni della società contemporanea. Uno strumento per porre in evidenza, in primis, la centralità delle dinamiche familiari e, quindi, le opportunità che si offrono al diritto «globale» di intervenire positivamente nel cambiamento, a partire proprio dal diritto delle origini. In questi termini Bachofen può essere letto come un pensatore innovatore e rivoluzionario. L'utilizzazione da parte dello scrittore di Basilea di modelli socio-politici unici, come quello svizzero, ha costituito sicuramente un motivo di riflessione nell'ambito delle scienze sociali, allora agli albori, per dei sistemi relazionali che oggi appaiono estremamente attuali. Ma può essere considerato anche come motivo di rilettura dei modelli normativi propri della cultura occidentale, di cui si intravede oggi una struttura esterna apparentemente immodificata, ma al suo interno profondamente rimodellata da un complesso di questioni e di problemi, a tal punto poco strutturabili da evidenziarne la difficoltà di analisi.

  DAL TESTO – "Per Bachofen, come per alcuni pensatori controrivoluzionari la storia è un processo svincolato dall'elemento umano, o meglio dalle individualità: non vi sono per Bachofen eroi, sovrani o eventi irripetibili, come voleva la stessa cristianità. Il momento di variazione e di differenziazione, interno al processo di sviluppo storico, è costituito solo dalla deviazione, negativa, da un ordine superiore, che non va identificato, in nessun caso, con la legge positiva e statale. L'individualità storica può essere considerata solo in termini strumentali, come strumentale è la presenza, in senso potremmo dire liberale, dello Stato.
  "In definitiva, il rinnovamento spirituale auspicato da Bachofen, se di rinnovamento si può parlare, è connesso con una linea evolutiva che, a partire dalla critica romantica alla Ragione illuministica, si spiega metodologicamente con lo storicismo in genere. Se per molti versi fu savignyano, tuttavia - proprio per la ritardata recezione del diritto romano in Svizzera - ciò che essenzialmente lo interessò fu la conoscenza del diritto antico, nella sua essenza storica, più che nella sua concreta applicazione moderna. Storicista, dunque, ma allo stesso tempo estraneo, alla dogmatica della scuola storica, giacché non recupera del diritto antico nemmeno la funzione propedeutica, conoscitiva.
  "Più che altro Bachofen fu un anti-hegeliano, sia per la «dichiarata avversione alla filosofia e alla speculazione», sia per la profonda fiducia - di derivazione platonica - nell'eterna giustizia e nella religione. Non vi è sicuramente, come invece in Hegel e in tutta la tradizione di diretta derivazione hegeliana, la separazione tra religione naturale e religione positiva, come non poteva esserci separazione e discontinuità tra uomo naturale e cittadino. Storicista in senso classico Bachofen lo fu proprio per il rifiuto della hegeliana fiducia nella «religione» dello Stato. Di fatti, con Hegel «viene a cadere, oltre all'etica universalistica cristiana, qualsiasi altro principio etico, giuridico, politico universale, qualsiasi diritto di natura, qualsiasi dover essere, trascendente l'ethos dello Stato, che si concreta nelle consuetudini e le leggi e, finalmente, nei decreti e nella politica del governo. Non vi è principio universale cui il singolo individuo possa appellarsi...» ma piuttosto, per Hegel, può esserci uno spirito nazionale, eletto eccezionalmente dall'Universale Spirito del mondo, a cui viene attribuito «'tutto il diritto', il diritto, cioè, di dominare»."

  L'AUTRICE – Annamaria Rufino insegna Sociologia del diritto nella Seconda Università di Napoli. Tra le sue più recenti pubblicazioni si segnalano: "Connais-toi toi même", Paris, 2014; "Territorial Intelligence as Engine for the History of Future. Research on a Mid-global Laboratory" (ed.), Saarbrücken 2012; "Right, True, Reasonable. The Perception of Justice in the Global Era" (eds. con C. Pizzo), Napoli, 2011; con G. Teubner, "Il diritto possibile. Funzioni e prospettive del medium giuridico", Milano, 2011; "Norma e conflitto", Milano, 2009.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione alla seconda edizione - Premessa - Parte prima - Capitolo I. Romanticismo e storia (1. Il romanticismo come ritorno al passato - 2. L'aporia dell'idea di progresso - 3. Filologia e archeologia - 4. Bachofen romantico - 5. Bachofen e il suo tempo - 6. L'infanzia dell'umanità - 7. Lo spirito della terra: Goethe e Bachofen - 7.1. Ewigweibliches) - Capitolo II. Storicismo e diritto (1. L'età romantica e la scuola storica - 1.1. La nuova idea di nazione - 2. Kulturnation e storicità del diritto - 3. Lingua e diritto - 4. Kultur e Zivilisation - 5. Filosofia e storia. La disputa sulla codificazione: Savigny e Thibaut - 6. Il Naturrecht e il senso della storia in Bachofen - 7. Bachofen e i contrasti con la scuola storica - 7.1. Segue - 8. Savigny, maestro di Bachofen? - 9. L'antiindividualismo storico di Bachofen - 10. Romanticismo e umanesimo - 10.1. Contra Mommsen - 11. Autorità e arbitrio: l'antimodernismo bachofeniano) - Parte seconda - Capitolo III. Il matriarcato (1. Mito e storia - 11.1. Misticismo e religiosità - 12. Le fasi evolutive della civiltà - 13. Le fonti bachofeniane ed il loro disconoscimento accademico - 13.1. Antiprotagonismo ed antirazionalismo - 13.2. Fu Bachofen evoluzionista? - 13.3. La ricerca dell'obiettività nella indagine del passato - 14. Natura e funzione di una Grundidee: la famiglia - 15. Un solo diritto è all'origine: la consuetudine e le regole comunitarie - 16. Inferiorità ed incompletezza della ginecocrazia - 17. La vittoria di Oreste e la nascita del nuovo diritto - 17.1. Segue - 18. L'utopia antiprogressista di Bachofen) - Capitolo IV. «Selve aspre». Licia ovvero l'Elvezia (11. Il popolo licio: una civiltà a confronto - 12. La forza della sofrosyne - 13. Bachofen e Grimm - 14. La Licia e/o la Svizzera - 15. L'originalità di Bachofen. Una conclusione - 16. Segue) - Indice dei nomi