Il Silmarillion Stampa E-mail

John R. R. Tolkien

Il Silmarillion

Bompiani, pagg.682, € 12,50

 

tolkien silmarillion  IL LIBRO – "Il Silmarillion", iniziato nel 1917 e rimasto incompiuto, rappresenta il tronco da cui si sono diramate tutte le successive opere narrative di Tolkien. Vi si narrano gli eventi della Prima Era, alla quale di continuo si rifanno, come a un necessario antecedente e a una chiave interpretativa, i personaggi e le avventure del "Signore degli Anelli". I tre Silmaril, nucleo simbolico della narrazione, la cui perdita e tentata riconquista costituiscono lo schema della vicenda, sono gemme tenute in altissimo conto dagli Elfi, ma concupite anche da Melkor-Morgoth, primo Signore Oscuro, perché contengono la Luce dei Due Alberi di Valinor distrutti dall'avversario. Vera e propria mitologia, "Il Silmarillion", che comprende cinque racconti legati come i capitoli di un'unica "storia sacra", narra la parabola di una caduta: dalla "musica degl'inizi", il momento cosmogonico, alla guerra, eroica quanto disperata, di Elfi e Uomini contro il Nemico. Un'opera unica nel suo genere, forse l'unico tentativo compiuto in tempi recenti di costruire un vero e proprio edificio mitico, nel linguaggio, sublime e semplice insieme, che è proprio dell'antico epos.

  DAL TESTO – "Haleth però era fiera, restia a lasciarsi comandare o governare, e gran parte degli Haladin la pensavano allo stesso modo. Sicché, ringraziò Caranthir, ma soggiunse: "Ormai l'animo mio, signore, è deciso ad abbandonare l'ombra dei monti e ad andare a ovest dove già altri dei nostri si sono diretti". E così, non appena gli Haladin ebbero radunato tutti coloro che ritrovarono vivi di quanti si erano fuggiti nei boschi sotto l'incalzare degli Orchi, ed ebbero racimolato quanto restava delle loro cose nelle fattorie bruciate, scelsero Haleth per loro capo, ed essa li guidò nell'Estolad, dove dimorarono per qualche tempo.
  "Rimasero un popolo a sé stante, e in seguito furono sempre noti, a Elfi e a Uomini, come il Popolo di Haleth. Questa rimase loro capo sino alla fine dei suoi giorni, senza contrarre matrimonio, e il governo passò poi a Haldan, figlio di Haldar suo fratello. Ben presto, tuttavia, in Haleth rinacque il desiderio di tornare a muovere verso occidente; e benché gran parte della sua gente fosse di parere contrario, essa li rimise un'altra volta in cammino; ed essi andavano senza aiuto o guida degli Eldar e, superato il Celon e l'Aros, si misero per la perigliosa contrada tra le Montagne del Terrore e la Cintura di Melian. Era una terra non ancora così malvagia come divenne in seguito, ma non era strada che Uomini mortali potessero calcare senza aiuto, pure Haleth da sola riuscì a portare di là i suoi, benché a prezzo di durezze e perdite, costringendoli a proseguire con la forza della sua volontà. Alla fine superarono il Brithiach, e molti amaramente si pentirono di essersi messi in viaggio; ma ormai il ritorno era precluso; ragion per cui nelle nuove terre tornarono al loro antico modo di vivere il meglio che poterono, e dimorarono in fattorie isolate tra i boschi di Talath Dirnen di là dal Teiglin, e alcuni si spinsero lontano nel regno del Nargothrond. Molti però erano coloro che amavano Dama Haleth e desideravano andare ovunque questa volesse e stare sotto il suo dominio; e costoro Haleth guidò nella Foresta di Brethil, tra il Teiglin e il Sirion. E quivi, nei duri giorni che seguirono, molti del suo popolo disperso convennero."

  L'AUTORE – John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), massimo studioso di letteratura medievale inglese, è l'autore della trilogia "Il Signore degli Anelli", definito il libro del secolo XX. Tra le sue altre opere, tutte pubblicate in Italia da Bompiani a partire dal Duemila, ricordiamo: "Il Silmarillion", "Lo Hobbit annotato", "Albero e Foglia", "Le avventure di Tom Bombadil", "Racconti ritrovati", "Racconti perduti", "Antologia di Tolkien", "Mr. Bliss", "Lo Hobbit a fumetti", "Le lettere di Babbo Natale", "La leggenda di Sigurd e Gudrún".

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Prefazione alla seconda edizione, di Christopher R. Tolkien - Da una lettera di J.R.R. Tolkien a Milton Waldman, 1951 – Ainulindalë – Valaquenta - Quenta Silmarillion - I. Dell'inizio dei giorni - II. Di Aulë e di Yavanna - III. Della venuta degli Elfi e della cattività di Melkor - IV. Di Thingol e di Melian - V. Di Eldamar e dei Principi degli Eldalië - VI. Di Fëanor e della liberazione di Melkor - VII. Dei Silmaril e delle inquietudini dei Noldor – VIII. Dell'oscuramento di Valinor – IX. Della fuga di Noldor – X. Dei Sindar – XI. Del Sole, della Luna e dell'Occultamento di Valinor – XII. Degli uomini – XIII. Del ritorno dei Noldor – XIV. Del Beleriand e dei suoi Territori – XV. Dei Noldor nel Beleriand – XVI. Di Maeglin – XVII. Della venuta degli Uomini nell'Occidente – XVIII. Della Rovina del Beleriand e della Morte di Fingolfin – XIX. Di Beren e di Luthièn - XX. Della quinta battaglia: Nirnaeth Arnoediad - XXI. Di Túrin Turambar - XXII. Della rovina del Doriath - XXIII. Di Tuor e della Caduta di Gondolin - XXIV. Del Viaggio di Eärendil e della Guerra dell'Ira - Akallabêth - Degli Anelli del Potere e della Terza Era – Tabelle – Genealogie – I. La Casa di Finwë – II. I discendenti di Olwë e di Elwë – III. La casa di Bëor – IV e V. La casa di Hador e la Gente di Haleth – La Scissione degli Elfi – Note sulla pronuncia – Indice dei nomi – Appendice. Elementi che compongono i nomi Quenya e Sindarin – Nota del curatore italiano