"Faust" di J. W. Goethe |
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Johann Wolfgang Goethe
DAL TESTO – "Il soave vivificante sguardo della Primavera ha liberato dal ghiaccio fiumi e ruscelli. La felicità sperata verdeggia nella valle; il vecchio Inverno, sentendosi debole, si è ritirato nelle aspre montagne. Di là, fuggendo, manda, a strisce, qualche scossa impotente di chicchi gelati sul piano verdeggiante; ma il sole non tollera il bianco, nuove forme e forze spuntano dappertutto, il sole tutto vuol ravvivar di colori; in questo paese non ci son fiori, ed esso mette al loro posto uomini vestiti a festa. Volgiti a guardar da queste alture verso la città. Fuori dall'oscuro vano della porta si riversa un brulicame multicolore. Tutti vogliono oggi prendere un po' di sole. Festeggiano la risurrezione del Signore, perché essi stessi sono risorti. Dalle stanze intanfite delle casupole, dai vincoli delle arti e dei mestieri, dall'oppressione dei comignoli e dei tetti, dall'angustia soffocante delle vie, dalla notte veneranda delle chiese, tutti sono usciti fuori. Guarda guarda come la folla si sparpaglia rapida per gli orti e i campi, quante imbarcazioni si muovono allegre in lungo e in largo per il fiume e come, sovraccarica fino ad affondare, si allontana quest'ultima barca. Fin dai lontani sentieri della montagna rilucono al nostro sguardo vestiti dai colori vivaci. Io odo già il trambusto del villaggio, un vero paradiso per il popolo. Grandi e piccini esultan di gioia: qui mi sento uomo, qui posso esserlo." L'AUTORE – Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) fu una delle massime figure della cultura occidentale, l'emblema dell'intellettuale eclettico. Studiò tutto, dalla medicina al disegno, dall'alchimia alle lingue straniere, dalla mineralogia all'ottica, e queste conoscenze gli permisero di produrre un'opera universale come il Faust. Fu illuminista e irrazionalista, utopista e pessimista e narrò "I dolori del giovane Werther". Nel 1808 incontrò Napoleone. Raccontò le storie del mondo ("Viaggio in Italia"). E al centro di tutto, sempre, l'uomo. IL CURATORE - Vittorio Santoli (1901-1971), allievo di Michele Barbi, è stato uno dei più insigni germanisti , critici, comparativisti e studiosi di poesia popolare del secolo scorso. I suoi studi spaziano dalla letteratura scandinava alla letteratura tedesca romantica, dalla critica letteraria alla storia delle tradizioni popolari. Goethe fu uno degli autori più studiati: nel 1952 pubblicò "Goethe e il Faust". Già in quegli anni lavorava a un commento 'italiano' al "Faust", rigorosamente filologico ed estetico. Per mancanza di tempo e di forze il progetto non fu portato a termine: il lavoro, anche nella sua frammentarietà, resta comunque una testimonianza culturale di alto livello. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Fabrizio Cambi – Faust – Dedica - Preludio in teatro - Prologo in cielo - Prima parte – Notte – Fuori porta – Studio – Studio - La Taverna di Auerbach a Lipsia - Cucina della Strega - Una via – Sera – Passeggiata - La casa della vicina - Una strada – Giardino - Un chiosco nel giardino - Bosco e spelonga - Stanza di Margherita - Il giardino di Marta - Alla fontana - Agli spalti – Notte – Duomo - La notte di Santa Valpurga - Il sogno della Notte di Santa Valpurga ossia Le nozze d'oro di Oberon e Titania - Foschia – Campagna - Notte - Aperta campagna – Carcere – Commento - Bibliografia |