Il Parsismo. La religione di Zarathushtra Stampa E-mail

Irach J. S. Taraporewala

Il Parsismo
La religione di Zarathushtra


Edizioni PiZeta, pagg.134, € 10,00

 

taraporewala parsismo  IL LIBRO – Parsismo è la denominazione moderna dell'antica religione di Zarathushtra professata dai Parsi, cioè dai membri della comunità zoroastriana in India, discendenti dagli esuli di Persia, l'antico Iran, emigrati a seguito dell'invasione araba dell'ottavo secolo d. C. e della conseguente islamizzazione della loro madrepatria.
  Nel presente volume l'autore descrive l'antica fede che, nonostante le accuse di "dualismo" - ovvero della continua lotta fra gli opposti Bene e Male - è una religione rigorosamente monoteistica che adora come Essere Supremo Ahura Mazda.
  Un particolare accento viene posto su un aspetto fondamentale, il concetto di Asha. Definito in vari modi, come "purezza" o "rettitudine" o "verità", il suo significato è di gran lunga superiore al senso ordinario di queste parole. Asha è la verità eterna, la realtà unica che è la base di ogni manifestazione e di ogni evoluzione. È la grande Legge, il disegno di Dio, secondo il quale Egli modella l'universo.

  DAL TESTO – "I popoli indo-iranici avevano, oltre le tradizioni menzionate nel primo capitolo, una fondamentale dottrina di fede comune, la grande concezione di Asha o Rita. Non abbiamo modo di stabilire con precisione quando questa dottrina fu introdotta nella loro religione, ma anche nelle più antiche Gatha dell'Avesta, così come nei più remoti Inni Vedici, troviamo l'idea pienamente sviluppata. Anche foneticamente le due parole asha e rita sono identiche, come è stato dimostrato dal professor C. Bartholomae. Ma tale identità fonetica è la parte meno importante della nostra questione.
  "L'identità concettuale delle due parole attira maggiormente la nostra attenzione. Il concetto originario dei due termini è così sublime e così al di sopra delle comuni idee materiali, da dover ammettere che debba provenire da qualche Grande Maestro che parlò ispirato interamente da Dio. Queste altissime concezioni di vita spirituale sono state rivelate da chi possedeva completa saggezza, e sono solo i limiti di noi mortali a trascinare queste concezioni dal Cielo alla Terra. Ciò che i grandi fondatori di religioni hanno insegnato deve esser preso nel senso più alto e più spirituale possibile, se vogliamo comprendere il vero messaggio del Maestro. Così accade anche per la parola asha.
  "Il termine è tradotto piuttosto vagamente con "purezza" o "rettitudine". Benché abbastanza appropriate da un punto di vista pratico, queste traduzioni non ci danno affatto un'idea adeguata del concetto originale. È vero che le parole "purezza" o "rettitudine" potrebbero essere traduzioni più o meno esatte della parola asha come viene usata nel più recente Avesta e negli scritti pahlavi. Ma risalendo a tempi più antichi troviamo che il concetto diventa gradualmente sempre più ricco, finché nelle Gatha - gli inni del Grande Maestro di Saggezza, Zarathushtra - ci viene esposto in tutta la sua ampiezza e profondità. Sarebbe quindi meglio se tentassimo di rintracciare i successivi sviluppi di questo concetto fino a risalire al pensiero del Maestro stesso. Ma dobbiamo rammentare che Zarathushtra, semplicemente, fece rivivere e mise in risalto l'idea dell'antica saggezza, che era comune retaggio sia dell'Iran sia dell'India. "

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Parte I - Capitolo I. Gli Ariani dell'antico Iran - Capitolo II. Il Profeta – Capitolo III. La Via di Asha - Capitolo IV. Bene e Male - Capitolo V. La Religione di Azione - Parte II - Capitolo VI. I Santi Immortali - Capitolo VII. Gli Adorabili - Capitolo VIII. Cerimonie e costumi zoroastriani - Capitolo IX. Passato e futuro della religione zoroastriana