Roma, non basta una vita Stampa E-mail

Silvio Negro

Roma, non basta una vita

Neri Pozza, pagg.400, € 18,00

 

negro roma  IL LIBRO – «Chi ha rivelato Roma ai romani è stato un non romano, un veneto, Silvio Negro, capo della redazione romana del "Corriere della Sera" e vaticanista di fama europea», scrive Stefano Malatesta nell'introduzione a questa nuova edizione di "Roma, non basta una vita", l'opera più nota del giornalista e scrittore considerato il creatore della nuova informazione vaticana, l'inventore del vaticanismo moderno. Volume postumo, pubblicato per la prima volta dopo due anni dalla morte di Negro - il titolo si deve a Dino Buzzati, grande amico dell'autore - , il libro segna una svolta rilevante tra i cultori della «romanità». Prima di Negro imperavano, come scrive Malatesta, «romanisti, cultori e re¬tori di una romanità medio-borghese, che avevano come numi tu¬telari non il grandissimo Belli ma Trilussa e Pascarella». Con Negro, scrittore che aveva vinto il Premio Bagutta nel '36, dopo Gadda, Palazzeschi e Comisso, l'aneddotica romanesca assurge a genere letterario in grado di illuminare, più di numerosi e ponderosi saggi, l'arte e la storia autentica della capitale. Come il flâneur di benjaminiana memoria, Negro conduce il lettore negli angoli più riposti della capitale, là dove «l'anima e il corpo» della Città Eterna possono offrirsi davvero allo sguardo. Non soltanto, dunque, il Colosseo, San Pietro, i Fori, il Campidoglio e così via, ma la piazzetta che si schiude inaspettata, con la sua luce insolita, tra i palazzi; l'iscrizione misteriosa che si scopre improvvisa su un monumento celebre o un edificio ben conosciuto; l'architettura che si ritiene minore e invece possiede preziosi e insospettati elementi; il colore delle case strappato alla tavolozza dei secoli; oppure anche il monumento principe che, fuori dall'inquadratura stereotipata del luogo comune, svela per la prima volta verità e segreti inimmaginati. I luoghi, insomma, dove si mostra che Roma ruota attorno a qualcosa che supera le generazioni e i secoli, e li plasma e li ricrea secondo il suo genio, perché è al di sopra della comune ragione degli uomini.

  DAL TESTO – "Il fascino di Roma, fascino che concilia stranamente chi si illude di poter vivere ancora fuori del tempo e chi nel modo più drammatico sente i problemi del nostro tempo, ha avuto in questi ultimi anni degli effetti impensati. Roma sta diventando per gli stranieri anche una stazione climatica estiva. Ancora un secolo fa essa era affollatissima d'inverno di gente che veniva da tutte le parti del mondo per passarvi quella stagione, che altrove era tanto più inclemente, ed era regolarmente vuota d'estate, perché nessuno voleva correre il rischio di prendersi la malaria in agguato permanente, la sera e la notte, appena si fosse fuori dell'abitato vero e proprio. Oggi ci spieghiamo benissimo come la cosa potesse avvenire, perché si potesse restare immuni stando al fresco a piazza Fontana di Trevi, e prendere invece le febbri a duecento metri di distanza, nel giardino di palazzo Colonna. Ma allora questi scherzi dell'«aria cattiva» erano argomento di strampalate analisi e di permanenti ansie nei diari degli stranieri a Roma, e a giugno mettevan tutti regolarmente in fuga.
  "Oggi non c'è traccia di malaria neanche nella lontana periferia; ma i romani trovano che la loro città è tanto calda d'estate, sia di giorno che di notte, da correre a cercare, appena possono, refrigerio altrove. Gli stranieri invece non sono sempre di questo parere. Andate una sera d'agosto a via Veneto, che ha tolto da tempo a piazza di Spagna il privilegio d'essere il centro degli alberghi e il luogo di convegno del mondo esotico, e constaterete che una buona metà della gente che sta seduta a quei caffè, ad aspettare l'alito refrigerante che viene ogni tanto da villa Borghese, non parla italiano. È un fatto che gli alberghi di qualità, quando sono affollati, lo sono sia d'estate che d'inverno, ma è anche indubbio che ci sono oggi visitatori di Roma che non si fanno vedere che d'estate, e che i nomi noti, le donne celebri e i tipi stravaganti, sono più numerosi nella stagione calda che in quella fredda."

  L'AUTORE – Silvio Negro (Chiampo, Vicenza 1897 – Roma 1959), giornalista prima dell'«Osservatore romano» poi del «Corriere della Sera», nel 1929 si trasferisce a Roma dove è «corrispondente vaticano» e in seguito capo dell'ufficio romano del «Corriere». Scrittore raffinato ha pubblicato con Neri Pozza molti libri di argomento romano: "Vaticano minore", "Seconda Roma", "Album romano", "Nuovo album romano" e la "Stella boara".

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Stefano Malatesta – Prefazione, di Emilio Cecchi - 1933-1943 - Colore di Roma - Trovar casa in piazza di Spagna - Preziosi intatti marmi - Campo dei Fiori - Trastevere marinaro - Mondo nuovo su paesaggi vecchi - La villa delle cacce papali - Roma prima dei sette colli - Un museo sommerso - Il padrone di villa Strohl-Fern - L'albergo dei re - Ricordo di Fortuny - Sosta nell'eremo di Celestino - Mitico Medioevo - Salita sulla Colonna - San Crisogono, chiesa dei corsi - Finestra sul carnevale - Attualità del Colosseo - Domeniche al Quirinale - Conoscenza postuma di Pascarella - Il presepio del Campidoglio - Le sventure del Tasso continuano - Roma vista da Giuseppe Greppi - Un Bonaparte umile e pio - Millenario Circeo - Il Campidoglio ritrovato - Senza pace le ossa dei Borgia - Cinesi e indiani a Ripetta – Modelli - Ultimo pedaggio sul Tevere - I Caduti per Roma - Sera d'agosto a piazza Navona - Felice sorte della scalinata - Musica di Pasqua in San Pietro - Una sigla rara di Roma - Veio sotto le stoppie - Pompieri di cent'anni fa - La messa dei sordomuti - La bottega del formatore - Sul tranvai di Cinecittà - In casa dell'astronomo - Piazza Margana - Scritti col chiodo - Ninfa, la Pompei medioevale - Caccia grossa in Pontinia - Vita segreta di Fossanova - Cinquant'anni a Santa Cecilia - Apparizione del cinema a Roma - Le torri hanno un mestiere - Battezzati a San Pietro - Augusta, moglie ideale - 1944-1959 - Questa sera chiudiamo il paese - Sulle Ardeatine brilla il cielo - Soldati in Vaticano - Il mito dell'età dell'oro - Appuntamenti di gennaio a Roma - Bambini al Quirinale - Illustri vittime dell'Anno Santo - Roma, non basta una vita - Un cimitero d'ippopotami - Mirabili sorprese a Falleri - Il Papa galoppava fra i boschi - Un poeta e un pontefice - Un collegio chiude i battenti - La foresta trionfa a Galeria - Pellegrini che viaggiarono a piedi - Falegnami in casa di Raffaello - Cronaca sui muri - Appunti sull'Antiroma - Muto colloquio a Piazza Armerina - Un lupo di ventimila anni fa - «Toilette» al gigante della città - Labirinti nella storia - Nei meandri del Vittoriano - I Primoli, fotografi di Roma - Dalla prefazione di Album romano I - Dalla prefazione di Album romano II - Nascita del travertino - Piccoli segreti di piazza Barberini - Poeti a braccio - La Roma di Cola di Rienzo esiste ancora - Il "Babuino" è ricomparso - Nostalgia dei vecchi nomi - Lo straordinario caso Gorga - Patemi d'animo alla Minerva - Il poeta e la ghigliottina - Monsignor Le Grelle belga e romano - Luci e pietre di Roma