Il ritorno di Gentile (a settant'anni dalla morte) Stampa E-mail

a cura di Fortunato Aloi

Il ritorno di Gentile (a settant'anni dalla morte
Atti del Convegno Nazionale "Giovanni Gentile: Attualità del suo pensiero"


Luigi Pellegrini Editore, pagg.136, € 15,00

 

aloi gentile  IL LIBRO – Il volume raccoglie gli atti del Convegno su Gentile, celebrato a Reggio nel dicembre 1994. Per la prima volta nella storia della Cultura, dall'ultimo dopoguerra in poi, in una Città come Reggio Calabria, un Ministro della P.I. - nella persona dell'on. Francesco D'Onofrio - veniva non solo a partecipare, ma a dare il proprio assenso al valore scientifico-speculativo di uno dei più grandi filosofi del XX secolo, a Giovanni Gentile. Un atto, questo, che veniva - dal punto di vista istituzionale - a dare il giusto riconoscimento a chi, come il Pensatore siciliano, era stato per lunghi anni "demonizzato" da "ambienti" culturali, legati a logiche di potere, se non di settarismo ideologico, che nulla hanno a che vedere con la dimensione scientifica o con il ruolo avuto, come nella fattispecie, dal Pensatore, nella storia del pensiero. Il Convegno quindi, cui parteciparono studiosi di diversa estrazione, rappresenta una svolta storica sul terreno di una serena valutazione della filosofia gentiliana, e ciò è potuto avvenire in una città del Sud dove i valori della Cultura si congiungono con quelli della Civiltà, culturale o senza aggettivi che sia.

  DAL TESTO – "Quello che a tanti filosofi, a cominciare da Platone, non riuscì, quasi riesce a Gentile che trova un movimento politico ed un capo sensibile all'inveramento filosofico dell'azione politica. Siccome Gentile può superare la Pubblica Istruzione nell'Educazione nazionale, con l'organizzazione della cultura italiana, e quindi dà luogo al rilancio della "Scuola Normale Superiore di Pisa", che diventa il laboratorio filosofico italiano, dove in piena libertà si dibattono attualismo, nietzschianesimo, cattolicesimo ortodosso ed eterodosso, crocianesimo, e più tardi lo spiritualismo; in piena dittatura politica, ciò avviene a Pisa, con il consenso del "dittatore" negli anni venti e trenta, e con lo stimolo di un filosofo siciliano che non vuole i suoi "vaccarielli", come li voleva invece il Croce, che stronca culturalmente chiunque non condivide il suo pensiero, ma al contrario Gentile invita i suoi discepoli a non essere "pappagalli" o scimmie. Poi Gentile organizza tutti gli istituti di cultura fascista e no; dirige la Bocconi, fonda l'Istituto di Studi germanici, l'ISMEO (Istituto Studi Medio ed Estremo Oriente), edifica l'Enciclopedia italiana, monumento del sapere, tra le prime del mondo, la Casa Galileiana, la Casa di Mazzini, la Casa di Manzoni, ed infine, rinunciando alla Presidenza, l'Accademia d'Italia, che in un primo tempo assorbe l'Accademia dei Lincei e che poi in RSI, sempre per volontà di Gentile, viene ripristinata, mentre viene contemporaneamente organizzata la "Nuova Accademia". Tutto ciò mentre la cultura nazionale dispone, sotto la direzione di Gentile, di una grande e prestigiosa Rivista: il "Giornale Critico della Filosofia Italiana".
  "Gentile viene rimproverato da alcuni intellettuali e dallo stesso Croce di trascurare così, con tutto il lavoro di organizzazione che si è assegnato, gli studi. Non è vero, perché attuare la cultura significa dimostrare che la filosofia non è cosa "per pochi" e che ogni istituto che sorgeva valeva più di un'opera teoretica scritta. Una struttura per l'Educazione nazionale e tutta la filosofia diventa "educazione" e non semplicemente "pedagogismo". Ma anche la parte teorica scritta da Gentile va avanti; discorsi politici, la dottrina del fascismo (secondo come lui voleva il fascismo), il manifesto degli intellettuali del fascismo, il sistema di logica come teoria del conoscere (due volumi nel 1923) e la filosofia dell'arte nel 1931, discorsi politici, religiosi, etici ed in fine il compendio della sua filosofia: "Genesi e Struttura della Società", opera postuma, scritta nel settembre 1943 (finita di scrivere il 25 settembre 1943) e pubblicata nel 1946. Restano poi da considerare le politiche, i frammenti di estetica, di filosofia, di critica letteraria e gli inediti, che pare siano in tutto trentacinquemila."

  IL CURATORE – Fortunato (Natino) Aloi è nato a Reggio Calabria l'8 dicembre 1938. Laureato in storia e filosofia ha insegnato nei licei. Eletto più volte deputato, l'ultima nel 1994 nelle liste del Polo (An), è stato sottosegretario alla Pubblica Istruzione. È uscito da An per partecipare all'esperienza di Alternativa Sociale.

  INDICE DELL'OPERA – Le ragioni di questa pubblicazione, di Fortunato Aloi - Presentazione - Introduzione - La storiografia filosofica di Giovanni Gentile, di Santo Coppolino - Lo stato etico in Giovanni Gentile, di Sergio Morabito - Cultura e politica in Giovanni Gentile, di Antonio Fede - Gentile caposcuola: destra e sinistra gentiliana, di Giuseppe Plastino - La concezione dell'arte in Gentile, di Pierfranco Bruni - La pedagogia di Giovanni Gentile, di Demetrio De Angelis - Di alcuni aspetti dell'orientamento di Gentile sulla scuola, di Fabrizio Ravaglioli - La riforma Gentile e i compiti nuovi della scuola italiana, di Francesco D'Onofrio - Nota del curatore, di Corrado Savasta - La riforma della scuola di Giovanni Gentile, di Tullio Masneri – Appendice. Gentile ed il Risorgimento - Il messaggio sociale nel pensiero di Giovanni Gentile