Heidegger e gli ebrei. I «Quaderni neri» Stampa E-mail

Donatella Di Cesare

Heidegger e gli ebrei
I «Quaderni neri»


Bollati Boringhieri, pagg.360, € 17,00

 

dicesare heidegger  IL LIBRO – Perché Martin Heidegger ascrive agli ebrei l'oblio dell'Essere? Qual è allora il rapporto tra l'Essere e l'Ebreo? In che senso viene imputata agli ebrei la colpa più grave, da cui dipende il destino dell'Occidente? E perché questa accusa viene mossa negli anni trenta, dopo le leggi di Norimberga (1935), mentre inizia la guerra planetaria che dovrebbe condurre la Germania nazionalsocialista al dominio del mondo?
  I "Quaderni neri" di Heidegger – che solo ora vengono pubblicati in Germania – oltre a dischiudere un'inedita prospettiva sul pensiero del filosofo, stanno suscitando un nuovo, intenso dibattito. L'antisemitismo metafisico che vi si legge solleva inquietanti e gravi interrogativi e rinvia alla responsabilità della filosofia nello sterminio.

  DAL TESTO – "Se limitato è, nei Quaderni neri, il numero dei passi in cui parla di ebrei e ebraismo, più frequenti sono i riferimenti indiretti. Mediante il vocabolario teologico antigiudaico, le citazioni nietzscheane, le metafore biologiche, gli stereotipi gergali, i termini della LTI, la lingua del Terzo Reich, opportunamente tradotti e rielaborati nel suo idioma filosofico, dove trovano nuova legittimità e inedita dignità, Heidegger rinvia agli ebrei evitando di menzionarli. L'attacco diretto diventa superfluo. Grazie ai codici della retorica antisemita, insinuazioni, sottintesi, richiami, sebbene impliciti, sono facilmente decifrabili.
  "Si costituisce così una semantica diretta a supportare la rete concettuale che accerchia, delimita, tenta di definire l'Ebreo. E mentre l'ebreo sfugge, e si sottrae, si pretende di coglierne metaforicamente l'essenza attraverso una serie di simboli, caratteri, prerogative che dovrebbero renderne la figura. Per indicare allora l'Ebreo figurale, è sufficiente richiamare una di quelle immagini. Così si può passare sotto silenzio il nemico, rinunciare sistematicamente a menzionarlo, senza per ciò fare a meno di tenerlo sotto tiro. Questa eliminazione ante litteram, quasi un esorcismo, evita il nome Jude e lascia al lettore il compito di colmare l'assenza."

  L'AUTRICE – Donatella Di Cesare è professore ordinario di Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma e ha insegnato in numerose università in Germania e negli Stati Uniti. È vicepresidente della «Martin Heidegger-Gesellschaft». Tra le sue ultime pubblicazioni in italiano: "Grammatica dei tempi messianici" (2011), "La giustizia deve essere di questo mondo" (2012), "Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo" (2012) e "Crimini contro l'ospitalità" (2014). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato "Israele. Terra, ritorno, anarchia" (2014).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Heidegger e gli ebrei - 1. Tra politica e filosofia (1. Un affare mediatico - 2. Nazista per caso... - 3. Dettaglio biografico o nodo filosofico - 4. Heidegger antisemita? - 5. Il non-detto della questione ebraica - 6. I Quaderni neri 7. Reductio ad Hitlerum. Sul processo postumo - 8. Una resa dei conti? - 9. Tra Derrida e Schürmann. Verso una lettura anarchica - 10. Chi addomestica Heidegger - 11. La rimozione del nazismo nella filosofia - 12. Impegno filosofico e decisione politica) - 2. La filosofia e l'odio per gli ebrei (1. Lutero, Agostino e le «menzogne" degli ebrei - 2. La "questione ebraica" nella filosofia - 3. Kant e l'«eutanasia dell'ebraismo» - 4. Hegel e l'Ebreo senza proprietà - 5. «Anti-antisemita»? Nietzsche, l'Anticristo e la falsificazione dei valori - 6. Menzogna e finzione. Il non-essere dell'Ebreo in Mein Kampf) – 3. La questione dell'Essere e la questione ebraica (1. La notte dell'Essere - 2. Di un tono esoterico... - 3. Antisemitismo e i dubbi mai fugali - 4. Metafore di un'assenza - 5. L'Ebreo e l'oblio dell'Essere - 6. I greci, i tedeschi, e gli ebrei - 7. Gli sradicati agenti della modernità - 8. Contro gli intellettuali ebrei - 9. Geist e ruach. Il «fuoco originario» e l'alito spettrale - 10. La macchinazione e il potere - 11. La desertificazione della terra - 12. L'apocalittica e il «principe di questo mondo» - 13. La derazzificazione dei popoli - 14. Razza o rango? – 15. Metafìsica del sangue - 16. «Il mio "attacco" a Husserl» - 17. Heidegger, Jünger e la topologia dell'Ebreo - 18. Il nemico. Heidegger versus Schmitt – 19. Pólemos e guerra totale - 20. Weltjudentum. Il complotto mondiale ebraico - 21. Il giudeobolscevismo – 22. Weltlos - senza mondo. L'Ebreo e la pietra – 23. Antisemitismo metafisico – 24. L'Ebreo e la «purificazione» dell'Essere – 25. «Che ne è del nulla?») – 4. Dopo Auschwitz (1. Bellum judaicum - 2. Abdicare al silenzio - 3. «La fabbricazione di cadaveri» e l'indifferenza ontica - 4. Il massacro ontologico. Parmenide e Auschwitz - 5. «Muoiono? Non muoiono, vengono liquidati...» - 6. Il dispositivo, la tecnica, il crimine. Sulla responsabilità - 7. Se è possibile perdonare un Rav - 8. Il cugino Gross e il cugino Klein. Ebrei e somiglianze di famiglia - 9. L'oblio dell'ebraico. Il debito occultato – 10. Dove si nasconde Paolo – 11. Il futuro dell'Essere e il Nome ebraico - 12.Un paesaggio pagano - 13. L'altro inizio, l'inizio dell'altro. L'anarchia, la nascita - 14. Un angelo nella Foresta Nera. Apocalittica e rivoluzione) - Note – Bibliografia - Indice dei nomi