Il mio fascismo. Storia di una donna Stampa E-mail

Zelmira Marazio

Il mio fascismo
Storia di una donna


Verdechiaro Edizioni, pagg.264, € 12,30

 

marazio miofascismo  IL LIBRO – In questo libro, Zelmira Marazio rievoca un periodo storico che risuona tuttora come un'opera lirica drammatica, in cui lei, tra i personaggi scelti dalla vita a dispiegare il suo disegno, segue il sentiero del destino con il cuore acceso dall'idealismo e dal coraggio di chi sa di combattere per la propria verità, e che da qualunque parte decida di schierarsi non si spegne nel momento del pericolo e della sconfitta, ma continua ad amare quella luce che a torto o a ragione crede la migliore.
  L'importanza di dare voce a tutti gli strumenti che compongono una sinfonia per avere un ascolto completo, ci consiglia di leggere questa testimonianza senza preconcetti o giudizi, per poter inoltre raggiungere la consapevolezza che per cambiare il mondo si può solo partire da se stessi.
  Il dolore di uno stesso popolo che non trova altra soluzione che levare le mani reciprocamente e con violenza, ci spinge a cercare in noi soluzioni nuove che facciano fiorire un nuovo paradigma nell'inconscio collettivo, cercando di sostituire un immobilismo moralista con la coscienza dell'unione con il tutto.

  DAL TESTO – "Vestito della divisa di comandante della Brigata Nera, Solaro ci attendeva in piedi, rannuvolato in volto.
  "Quando la sala fu piena incominciò a parlare.
  "- Camerati, vi riunisco per l'ultima volta. Non c'è più speranza per noi. I tedeschi hanno trattato la resa. Siamo uno degli ultimi gruppi di fascisti ancora liberi ed in armi. Milano è in mano ai partigiani. Non abbiamo più un governo. Il Duce ha abbandonato Milano e non sappiamo dov'è. Forse in fuga verso la Svizzera. Io vi ringrazio per la vostra fedeltà e vi sciolgo dal giuramento prestato alla Repubblica. Oggi essa è morta. -
  "Ascoltavamo in silenzio, alcuni piangendo, altri serrando le mascelle per non cedere alla commozione. Quelle parole aprivano un baratro davanti a noi. Fino a quel momento facevamo parte di un esercito, eravamo entro la legittimità di uno stato, circondati da forze ostili ma ancora uniti ed in grado di combattere. Ora eravamo soli, abbandonati a noi stessi, orfani della Repubblica. [...]
  "Solaro ribadì e furono le sue ultime parole:
  "- Siete liberi di scegliere la vostra strada. Che la fortuna vi assista. Quanto a me, sono duro a morire e così anche Pavia. Se ci debbono impiccare ci vorrà molta corda e molto sapone per mandarci all'altro mondo. -
  "Sorrideva mentre pronunciava queste lugubri parole e Pavia con lui. Ma era il sorriso sforzato, gelido di chi vuol restare, comunque, all'altezza del proprio ruolo.
  "Nei suoi begli occhi neri brillava una luce di disperata determinazione.
  "Ci salutò ad uno ad uno, affettuoso e commosso.
  "Ci disperdemmo per le stanze vuote. Gli uomini imprecavano, noi donne piangevamo a dirotto."

  L'AUTRICE – Zelmira Marazio, nata a Torino nel 1921, laureata in Lettere, è stata per trent'anni direttrice didattica in servizio a Palermo. Ha pubblicato con la SEI di Torino il volume "Palermo e la Conca d'Oro"; con il Comune di Palermo il volume "Dai monumenti alla Storia. Itinerari didattici attraverso Palermo medievale". Ha collaborato con alcuni musei palermitani (Galleria d'Arte Moderna "Empedocle Restivo" e Galleria Regionale di Palazzo Abbatellis) pubblicando guide didattiche e cd-rom dedicati alla scuola dell'obbligo.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Gabriella Portalone - Introduzione - Capitoli 1-28 - Il testamento di Benito Mussolini