Contributo allo studio delle origini delle genti italiche Stampa E-mail

Maurizio Manzi

Contributo allo studio delle origini delle genti italiche

Marna Editrice, pagg.76, € 8,00

 

manzi italiche  IL LIBRO – "Questo mio scritto", scrive l'Autore, " vuole muovere i suoi passi dagli eventi immediatamente successivi al diluvio universale che condussero le genti di diverse origini ad attestarsi in quello che era diventato il miglior habitat fra quelli "compossibili". Probabilmente, se non fosse intervenuto il cambiamento climatico indotto dal diluvio universale, l'attuale suolo italico sarebbe rimasto una terra inospitale invasa dai ghiacci e caratterizzata da continue eruzioni vulcaniche.

  DAL TESTO – "Sin dai tempi dell'invasione del territorio italico i Fenici e gli Etruschi trovarono un mirabile accordo di dominio; infatti gli Etruschi estesero il loro dominio sulla parte centro-settentrionale dell'Italia e sulla Campania settentrionale mentre i Fenici ebbero il controllo incontrastato dei mari occidentali dalle colonne d'Ercole sino alla Sicilia occidentale, la Sardegna e la Corsica.
  "Gli Etruschi ebbero facilmente ragione delle popolazioni autoctone (Liguri, celtiche e in parte della Toscana Arcadiche) e fecero della pianura padana il loro principale centro di espansione adottando tecniche innovative di natura agraria, governando il corso dei fiumi ed attuando mirabili opere di natura idraulica; si trattava di valentissimi artigiani del ferro e delle altre materie prime delle quali in particolare era ricca la Toscana e il Lazio settentrionale; mostrarono grande abilità nella costruzione di opere infrastrutturali, nella lavorazione di tutti i metalli e dell'oro.
  "Gli Etruschi (godendo in una prima fase della alleanza del popolo egemone dei mari, ossia di quello Fenicio) poterono essere arbitri dei commerci e imporre le loro leggi a larghi tratti del territorio italico.
  "In questa situazione le antiche popolazioni autoctone si trovarono in grave difficoltà; invero gli Etruschi (come in precedenza i Sabini) costrinsero i Siculi ad abbandonare definitivamente la parte settentrionale del Lazio e, una volta occupata la parte meridionale del Lazio e settentrionale della Campania, tentarono di debellare le popolazioni, rispettivamente albano-latine e osche, che opposero una fiera resistenza."

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Introduzione - Capitolo I. Le prime genti italiche in epoca neolitica - Capitolo II. Poemi come formulazione di miti o come rappresentazioni di realtà? - Capitolo III. I Silvi o Siculi, custodi dell'epos e delle tradizioni latine - Capitolo IV. In ordine alla decisiva rilevanza della popolazione dei Sabini nella storia di Roma - Capitolo V. L'arrivo dei popoli del mare: fine di un'epoca - Capitolo VI. Il mito dell'Odissea quale celebrazione delle conquiste dei popoli del mare - Capitolo VII. Italia, terra di contesa fra popoli allogeni - Capitolo VIII. Assetto del territorio italiano sino ai giorni della fondazione di Roma - Capitolo IX. Eneide ovvero il falso mito della fondazione di Roma - Capitolo X. Gli Etruschi, popolo autore della svolta nella storia di Roma - Capitolo XI. Le due comunità nel sito della futura Roma - Capitolo XII. I Tarquini: prove di grande Roma - Capitolo XIII. Primi secoli di res publica: dalla cacciata dei Tarquini alla prima guerra punica - Capitolo XIV. Trasformazioni nel restante territorio italico nel medesimo periodo - Capitolo XV. Le guerre puniche, genesi ed epilogo - Capitolo XVI. Crisi della Repubblica e della religione politeista – Conclusioni - Roma caput mundi