Memorie di una interprete di guerra Stampa E-mail

Elena Rževskaja

Memorie di una interprete di guerra

Voland Edizioni, pagg.461, € 20,00

 

rzevskaja memorie  IL LIBRO – Mosca, ottobre 1941. Sono passati quattro mesi dall'attacco della Germania hitleriana all'URSS. Elena Rževskaja, ventiduenne, lascia la fabbrica di orologi dove lavora e si iscrive a un corso per interpreti militari. Inizia un'avventura che la porterà a diventare testimone attenta e partecipe della guerra, in un movimento continuo che attraverso cittadine e villaggi sconvolti dal conflitto la condurrà al fronte, e infine a Varsavia e a Berlino. Ed è qui, nel suo ruolo di interprete militare, che la giovane Elena si troverà nel maggio del '45 al centro della misteriosa vicenda del riconoscimento del corpo carbonizzato di Hitler, di cui Stalin non informa neanche il maresciallo Žukov, comandante dell'Armata Rossa che entra vittoriosa in Berlino. E a questo punto il libro da avvincente narrazione diventa anche un ineludibile documento storico che contribuisce a chiarire una delle vicende più oscure della Seconda guerra mondiale.
  Il libro è arricchito da un inserto fotografico con immagini d'epoca di proprietà dell'Autrice.

  DAL TESTO – "Se avessimo letto allora il taccuino, avremmo avuto un'importante conferma: Hitler era morto il 30 aprile. Ma questo taccuino noi non lo avevamo, non ci fu consegnato. E le strane circostanze del ritrovamento non ci avrebbero autorizzato a prendere per oro colato le affermazioni che conteneva. Avrebbe potuto essere un falso, abbandonato apposta per strada. Adesso possiamo però affermare con sicurezza che si tratta del taccuino di Bormann, da lui perso probabilmente mentre tentava di sfondare l'accerchiamento sovietico insieme alle truppe di Mohnke, nel momento in cui fu ferito a morte.
  "Questo diario, pur registrando avvenimenti di tipo diverso, somiglia in tutto e per tutto ai diari tenuti al fronte dai più ottusi soldati semplici tedeschi. In questa somiglianza non bisogna vederci lo spirito della democrazia, quanto piuttosto quella terribile uniformità di pensiero su cui Hitler giustamente contava e che il nazismo coltivava. [...]
  "Evitando buche e macerie raggiungemmo il Reichstag. Salimmo i gradini scheggiati. Guardammo le colonne annerite dalla fuliggine, ci appoggiammo alle pareti, ci scambiammo occhiate. Sui gradini un soldato dormiva seduto, la testa bendata appoggiata alla colonna e il viso coperto dalla bustina. Un baffuto ufficiale della guardia, col pastrano arrotolato su una spalla, si preparava pensoso una sigaretta. Le grandi finestre del piano inferiore del Reichstag erano ermeticamente sbarrate da assi di legno, coperte di scritte su ogni centimetro quadrato. Sergej tirò fuori un mozzicone di matita e, sotto l'enfatica scritta: "Dove sei, inestimabile amico? Noi siamo a Berlino, da Hitler", aggiunse alcune lettere tremanti:. "Salve, siberiani!" E io dopo di lui, agitata, con le parole che non mi venivano, scrissi sull'asse il mio saluto ai moscoviti."

  L'AUTRICE – Elena Rževskaja, pseudonimo letterario di Elena Moiseeva Kagan, è nata a Gomel in Bielorussia nel 1919 da famiglia ebrea poi trasferitasi a Mosca. Nel '41 si unisce all'Armata Rossa, che combatte contro il nazismo, in qualità di interprete di guerra dal tedesco. Prende parte alla sanguinosa battaglia di Ržev (in ricordo degli scontri che si svolgono intorno alla città adotterà lo pseudonimo con il quale firmerà tutti i suoi libri) e con la Terza Armata, presso cui presta servizio, partecipa all'assalto di Berlino. Nel 1961 pubblica la sua storia con il libro "Vesna v šineli" (Primavera col pastrano addosso). Scrive poi "Berlin, maj 1945", uscito in italiano con il titolo "La fine di Hitler fuori dal mito e dal romanzo giallo" (1965). Nota in Russia anche come scrittrice di racconti e novelle, Elena Rževskaja ha ricevuto la medaglia d'oro dell'Unione degli Scrittori Russi e il premio Andrej Sacharov. Attualmente vive a Mosca.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. La voce dei documenti - Capitolo primo. Mosca 1941. Verso l'ignoto - Capitolo secondo. Russia 1942-1943. Le strade della mia guerra - Capitolo terzo. Europa 1945. Un rombo lontano - Capitolo quarto. Berlino, maggio 1945 - Capitolo quinto. Mosca, novembre 1965. Conversazione con il comandante Žukov su quello che ciascuno di noi ricordava - Note