Il volo di Pjatakov Stampa E-mail

Daniele Burgio - Massimo Leoni - Roberto Sidoli

Il volo di Pjatakov
La collaborazione tattica tra Trotskij e i nazisti


PGreco, pagg.594, € 28,00

 

sidoli pjatakov  IL LIBRO – Durante il processo di Mosca del gennaio del 1937 G. L. Pjatakov, viceministro dell'industra pesante sovietica dal 1932 fino all'agosto del 1936, testimoniò di essere partito in segreto con un aereo dalla Berlino nazista nel dicembre del 1935 anche grazie all'aiuto degli hitleriani al potere, per atterrare dopo poche ore in Norvegia e incontrarsi subito dopo in modo clandestino con Trotskij di cui sostenne di essere, a partire dalla seconda metà del 1931, un sostenitore nascosto e un'abile "talpa", ben inserita da tempo ai massimi livelli dell'apparato economico dell'Unione Sovietica stalinista.
  Pjatakov disse la verità sugli eventi del dicembre del 1935, oppure si trattò di un'orrenda invenzione stalinista rispetto a un viaggio presunto e a un colloquio mai avvenuto? Siamo forse in presenza di una sinistra e bugiarda macchinazione stalinista ai danni dell'innocente Pjatakov, di Radek (un altro imputato al processo del gennaio del 1937) e soprattutto di Trotskij, falsamente accusato (in contumacia) anche attraverso tale episodio di essere diventato un "servo di Hitler"?
  Non ci sono vie di mezzo: o il volo segreto di Pjatakov (con il relativo colloquio clandestino con Trotskij) è realmente avvenuto nel dicembre del 1935, oppure non si è mai verificato. Si tratta di un enigma concreto che richiede una soluzione altrettanto concreta: non solo dal punto di vista storico ma anche e soprattutto da quello politico, visto che la posta in palio rispetto al volo di Pjatakov (reale o presunto) anche ai nostri giorni mantiene un certo spessore e una sua consistenza, sia per gli storici che per la sinistra del mondo occidentale.
  Proprio da inoppugnabili fonti e documenti di matrice antistalinista, a partire dagli archivi Trotskij di Harvard, sono emerse di recente una serie di clamorose rivelazioni che comprovano in modo sicuro la collaborazione diretta tra i nazisti al potere e Trotskij. In particolare, e contro le teorie ancora dominanti sull'assenza di mezzi e opportunità, risulta ormai certo che il volo di Pjatakov in Norvegia, nel dicembre 1935, ebbe effettivamente luogo. Vanno pertanto riscritti in buona parte i libri di storia sugli anni Trenta e Quaranta dello scorso secolo, con evidenti riflessi e ricadute anche sulla politica della sinistra contemporanea.

  DAL TESTO – "Come Stalin e gli stalinisti doc, riteniamo [...] che vi siano tutti gli elementi per comprovare la realtà concreta del volo di Pjatakov in Norvegia ma, a differenza della componente "ortodossa" della variegata galassia stalinista, siamo convinti che Trotskij nel 1933-40 non costituisse in alcun modo un presunto "servo di Hitler" o una "spia nazista", ma viceversa rappresentasse sul piano soggettivo un sincero comunista che cercò nel 1933-36 una tragica e distruttiva alleanza, seppur tattica e momentanea, con il nemico nazista contro il principale antagonista politico comune ad entrambi: e cioè contro l'odiato regime stalinista, che entrambe le parti allora ritenevano il loro maggiore rivale, seppur per motivi politici diversi e opposti.
  "Non vi fu pertanto alcuna svendita o sottomissione politica di Trotskij nei confronti di Hitler, ma "solo" (un "solo" estremamente negativo e devastante, sotto tutti gli aspetti immaginabili) la creazione di un patto di matrice faustiana e di un'alleanza tattica tra nemici giurati, uniti dalla momentanea ma ancora più forte ostilità politica contro il personaggio storico che entrambe le parti ritenevano il "loro" avversario principale di quella fase storica, e cioè Stalin, specialmente in previsione di una futura guerra nazista contro l'Unione Sovietica.
  "In secondo luogo la dimostrazione - sicura e certa, al di là di ogni dubbio ragionevole o anche solo parzialmente ragionevole - dell'esistenza del volo di Pjatakov non giustifica in alcun modo le uccisioni o l'incarceramento di centinaia di migliaia di comunisti verificatasi durante le "grandi purghe" del '36-'38: comunisti che, nella loro grande maggioranza, risultavano privi di qualsiasi legame politico-organizzativo con le variegate forme di opposizione antistalinista che operavano clandestinamente in Unione Sovietica, nel corso degli anni Trenta dello scorso secolo."

  GLI AUTORI – Daniele Burgio, Massimo Leoni e Roberto Sidoli sono autori dei seguenti libri: "Ratzinger o fra Dolcino? L'effetto di sdoppiamento nella religione occidentale"; "Microsoft o Linux? Scienza, tecnologia ed effetto di sdoppiamento"; "Leggi economiche universali e comunismo"; "Filosofi di frontiera"; "Pitagora, Marx e i filosofi rossi".

  INDICE DELL'OPERA - Dedica degli autori – Prefazione. Trotskjj tradito da Trotsklj - Capitolo primo. Rashomon: tre versioni diverse - Capitolo secondo. Linköping e i nove "buchj neri" di Gulliksen - Capitolo terzo. Un aereo mai ripartito e un rapporto manipolato - Capitolo quarto. La grande menzogna di Trotskjj - Capitolo quinto. Pjatakov a Berlino e il "Piano Tanaka" - Capitolo sesto. La "gita nel ghjaccio" di Trotskij - Capitolo settimo. L'alibi tardivo di Trotskij - Capitolo ottavo. Nessun alibi - Capitolo nono. La regola del silenzio - Capitolo decimo. Bugie e spie - Capitolo undicesimo. La seconda Brest-Litovsk - Capitolo dodicesimo. Il fantasma Lassalle - Capitolo tredicesimo. Trotskij: "costretti a mantenere le relazioni diplomatiche ed economiche con la Germania di Hitler" - Capitolo quattordicesimo. La linea Schlageter, Pompei e Robert McGregor - Capitolo quindicesimo. Le testimonianze di Pjatakov e Radek. Prima parte - Capitolo sedicesimo. Le testimonianze di Pjatakov e Radek. Seconda parte - Capitolo diciassettesimo. Lo sdoppiamento di Pjatakov - Capitolo diciottesimo. "Il ferro e il fuoco" - Capitolo diciannovesimo. Il volo di Hess - Ringraziamenti