Sismografie. Ernst Jünger e la Grande Guerra Stampa E-mail

a cura di Giuliana Gregorio e Sandro Gorgone

Sismografie
Ernst Jünger e la Grande Guerra


Mimesis Edizioni, pagg.160, € 16,00

 

gregorio sismografie  IL LIBRO – L'imprescindibile riflessione di Ernst Jünger sulla Grande Guerra è ritornata al centro del dibattito degli studiosi a partire dalla pubblicazione, avvenuta nel 2010, dei suoi diari di guerra originari. In questo scarno giornale di bordo, Jünger, come un sensibilissimo sismografo, registra il ritmo incalzante delle battaglie e delle marce militari e quello dilatato e quasi surreale delle veglie di guardia notturne, la monotonia e il degrado della vita in trincea e l'inferno di sangue e acciaio della "guerra di materiali", in cui non solo si consumavano i sogni e la vita di intere generazioni di europei, ma vacillavano le stesse fondamenta di un mondo e di una cultura. L'esperienza di guerra rimane il centro propulsore della produzione letteraria e filosofica jüngeriana degli anni Venti e Trenta, improntando di sé la pubblicistica politico-nazionalista degli anni 1919-1933, le riflessioni sull'attualità, le pagine espressioniste del Cuore avventuroso del 1929 e gli scritti sulla mobilitazione totale e sull'affermarsi della nuova epoca dell'Arbeiter dei primi anni Trenta. Essa viene elevata a incomparabile scuola di vita, a prova suprema di valore, a emblema universale della lotta interiore e spirituale che l'uomo deve condurre contro le forze oscure ed elementari. Nel corso della lunga vita di Jünger, che abbraccia un intero secolo, le continue trasformazioni che egli opera su di sé comporteranno, volta per volta, una differente interpretazione della Grande Guerra, evento destinato a segnare in maniera indelebile tutta la sua esistenza e con il quale non ha mai smesso, fino all'ultimo, di misurarsi, alla ricerca di una personale forma di vita e di un'estetica ed etica dell'esistenza, attraverso una pratica incessante della memoria.
  Questo volume si inserisce all'interno di un progetto di ricerca internazionale dal titolo "Representing the Unrepresentable: the Great War/Rappresentare l'irrappresentabile: la Grande Guerra", finanziato dall 'Università degli Studi di Messina.
  "Bisogna riconoscere a Ernst Jünger – scrive, nella Prefazione, Caterina Resta - il merito di aver saputo cogliere più di chiunque altro il carattere "epocale" di quanto accadeva al fronte. Con indomito coraggio e sprezzo del pericolo, che gli valsero numerose ferite ma anche prestigiose onorificenze, Jünger registrò come un sensibilissimo sismografo le scosse telluriche che facevano tremare i diversi campi di battaglia sui quali si trovò a fronteggiare il nemico, ma che scuotevano anche le strutture portanti del «mondo di ieri», provocandone il crollo definitivo. Aggirandosi in mezzo alle rovine, fu in grado di portare allo scoperto l'inquietante alleanza tra la tecnica e le forze elementari e selvagge, che erompono, come lava incandescente, dalle viscere della terra, da quel fondo primordiale e arcaico da cui la stessa tecnica attinge la sua potenza ctonia. Tutti gli scritti di Jünger fino agli anni Trenta traggono la loro linfa da questo evento cruciale, che ha segnato indelebilmente la sua vita e il suo pensiero, mettendone ogni volta a fuoco aspetti diversi, coniugando uno straordinario acume filosofico con il talento letterario e una prosa che ha fatto scuola. In vario modo, attraverso questi scritti, Jünger ha tentato di sondare l'insondabile di questa guerra, di catturarne l'enigma, quel che per noi, ancora oggi, rimane in gran parte inesplicabile. Possiamo considerarli, per molti versi, degli "avvicinamenti". Egli si è certo spinto il più lontano possibile in questa terra incognita, in questo "cuore di tenebra", offrendoci straordinari e terrificanti resoconti di viaggio. È per questo che tornare a frugare tra le sue mappe e tra i suoi itinerari, rileggere le sue carte, potrebbe riservarci ancora l'opportunità di fare nuove scoperte."

  DAL TESTO – "Il diario di guerra di Jünger appare così esplicitamente un diario del fronte, che si concentra interamente sull'esperienza al fronte, di cui facevano parte, del resto, oltre che il servizio di trincea e le azioni in combattimento, anche la vita in comune nelle postazioni di riposo, incontri con la popolazione civile francese o belga, scappatelle erotiche, festeggiamenti al circolo ufficiali, letture, ritrovamenti di coleotteri e osservazioni del paesaggio o di genere culturale. Gli appunti erano spesso telegrafici, ma non di rado si estendevano a più elaborate piccole descrizioni di situazioni o di esperienze. Le azioni in combattimento, soprattutto quelle in cui era rimasto ferito e che lo avevano condotto in ospedale, sono descritte da Jünger in modo molto più ampio e dettagliato. Per la descrizione della "grande battaglia" del marzo 1918, durata più giorni, egli poté fare ricorso ad appunti presi nel bivacco la sera del primo giorno; tali annotazioni rappresentano un buon esempio di trasposizione di un appunto diaristico scritto in condizioni di emergenza in un vero e proprio resoconto dell'esperienza vissuta, come accade – in forma stilisticamente perfezionata - nel successivo libro di guerra Nelle tempeste d'acciaio."

  GLI AUTORI – Sandro Gorgone è ricercatore di Filosofia teoretica presso il DiCAM (Università di Messina). Giuliana Gregorio è professore associato di Storia della filosofia presso il COSPECS (Università di Messina). Gabriele Guerra è professore associato di Letteratura tedesca presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani ed Interculturali dell'Università La Sapienza di Roma. Helmuth Kiesel è stato fino al 2015 professore di Storia della letteratura tedesca moderna presso l'Università di Heidelberg; il suo interesse principale è la letteratura del XX secolo. Caterina Resta è professore ordinario di Filosofia teoretica presso il DiCAM (Università di Messina).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Caterina Resta – Introduzione, di Giuliana Gregorio e Sandro Gorgone – I diari di guerra di Ernst Jünger, di Helmuth Kiesel (1. Premessa: l'inizio della guerra come svolta di vita - 2. Gli inizi da scrittore di guerra: il diario - 3. Il primo libro di guerra: Nelle tempeste d'acciaio - 4. Le opere documentaristiche minori sulla guerra - 5. Un primo racconto di guerra - 6. Considerazione conclusiva: il problema Jünger) - La comunità delle trincee? Forme collettive e soggettività nel Diario di guerra di Ernst Jünger, di Gabriele Guerra (1. Introduzione - 2. Realtà della guerra, realtà della letteratura - 3. Dalla guerra alla letteratura - e alla politica - 4. Conclusioni. Esteti armati) - Irrappresentabilità o iper-rappresentazione? Ernst Jünger e la (ri)scrittura della Grande Guerra, di Giuliana Gregorio (1. Premessa: scrivere la catastrofe – 2. Scrivere e riscrivere la guerra: Jünger dal Kriegstagebuch alle rielaborazioni letterarie - 3. La riscrittura ideologica nella Politische Publizistik) - Cronache dalla catastrofe. Ernst Jünger e la tragica ebbrezza della Grande Guerra, di Sandro Gorgone (1. Il grande stile della guerra - 2. La devastazione e la natura - 3. Il trionfo di Dioniso: eros e guerra - 4. Quale pace?) - De bello maximo. Come si diventa ciò che si è, di Caterina Resta (1. Stenografie di guerra - 2. L'avventura della guerra - 3. La ricerca di un senso - 4. L'esperienza esteriore e interiore della guerra - 5. Il nuovo Krieger e il Milite del lavoro - 6. Ad se convertere: l'avventura della Letteratura) - Autori