Niccolò Machiavelli: storia e politica Stampa E-mail

a cura di Gianluca Montinaro e Giovanni Puglisi

Niccolò Machiavelli: storia e politica

Casa Editrice Leo S. Olschki, pagg.VI-182, € 20,00

 

montinaro machiavelli  IL LIBRO – Ci sono autori che sono sempiterni. 'Classici' è uso chiamarli, seppur la definizione rimandi a una sfera apollinea che - spesso – non gli appartiene. Niccolò Machiavelli (1469-1527) è uno di questi: sempiterno, 'classico', eppure più che mai vivo e presente attraverso i continui interrogativi che le sue pagine pongono ai lettori. E non ci si riferisce qui alle tante questioni ancora irrisolte che concernono la sfera della filologia. Quanto piuttosto alle 'terribili' aporie fondamentali che le sue parole indagano. Il Segretario fiorentino ha davvero contribuito a mutare, con il suo patrimonio di pensieri, di intuizioni, di provocazioni, la prospettiva ideale del 'suo' tempo. Ma i suoi scritti, intrisi insieme di realtà e di idealità, riportano - sempre, inesorabilmente - a quelle domande primarie che sono proprie di 'ogni' tempo, e che, riguardando pessimisticamente l'abisso dell'animo umano, pregno di bene e di male, chiamano in causa la virtù, il libero arbitrio, le passioni e la Fortuna, «arbitra della metà delle azioni nostre».
  Questo volume, curato da Gianluca Montinaro e da Giovanni Puglisi, si propone di presentare ancora una volta tutta la vitalità di Machiavelli. Perché riflettere sul Segretario fiorentino, significa in fondo riflettere su noi stessi.

  DAL TESTO – "Lungimiranza, sagacia, intraprendenza, coraggio, visione, capacità di adattamento, eppoi buone dosi di cinismo e di freddezza: ecco – quindi – le qualità che, per Machiavelli, dovrebbe avere un buon uomo politico per guidare efficacemente lo Stato. Qualità che, contemporaneamente, gli consentirebbero anche una 'sopravvivenza politica' attraverso il tempo. Già, perché rispetto ai tempi di Machiavelli, un fattore è sostanzialmente mutato. Mentre per il Segretario era abbastanza scontata la sovrapposizione dell'uomo politico con lo Stato, ora così non è più. Per due ordini di ragioni: La prima perché l'uomo politico deve rispondere a logiche che sono più ampie della politica, perché lo stesso primato della politica è messo in discussione da Leviatani che il politico non è in grado di controllare. E di fronte a forze così immense, la 'sopravvivenza' per l'uomo politico è diventata un imperativo, a scapito della capacità di valutazione e di azione. La seconda perché la nostra contemporaneità, in Italia soprattutto, purtroppo di propone, ogni giorno di più, esempi di (cattivi) politici pronti a sacrificare il bene dello Stato in nome del loro bene 'personale'."

  I CURATORI – Gianluca Montinaro è direttore della «Biblioteca di via Senato» e della collana "Piccola Biblioteca Umanistica". Storico delle idee, si interessa ai rapporti fra pensiero politico e utopia legati alla nascita dell'evo moderno. Ha insegnato per anni presso l'Università IULM e collabora con svariate testate giornalistiche nazionali. Fra i suoi volumi più recenti: "L'utopia di Polifilo" (2015); "Pesaro 1614" (2015); "Aldo Manuzio e la nascita dell'editoria moderna" (2019); "Martin Lutero cinquecento anni dopo" (2019).
  Giovanni Puglisi è rettore dell'Università degli Studi Kore di Enna e presidente emerito della Fondazione Sicilia e della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO. È inoltre vicepresidente vicario dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana "Giovanni Treccani", presidente della Società Siciliana per la Storia Patria, vicepresidente di Banca Sistema, professore emerito di Letterature comparate, presidente dell'Università IULM di Milano, decano della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e membro del Consiglio Universitario Nazionale. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo "Il tempo della crisi" (2015).

  INDICE DELL'OPERA – La sfida di Machiavelli, di Gianluca Montinaro e Giovanni Puglisi – Niccolò Machiavelli e Francesco Vettori: autoritratti a confronto, di Francesco Bausi - Scrittura politica, riso e polifonia nell'epistolario machiavelliano, di Gian Mario Anselmi – Fenomenologia della «corruzione» (e dei suoi rimedi?) tra Machiavelli e Laclau, di Guido Cappelli – Machiavelli e il 'machivellismo sociale', di Gennaro Maria Barbuto – Presenza di Machiavelli in edizioni 1828-1914, ovvero: talvolta citare un nome interessa più dell'autenticità di un testo, di Piero Innocenti – Ridolfi e Machiavelli, di Beppe Càntele – Ridolfi e Parronchi: un incontro per La Mandragola, di Piero Scapecchi – Massimiliano d'Asburgo, l'indole del principe e la scelta dei ministri negli scritti di Niccolò Machiavelli, di Giovanna Tomasello – Teoria diplomatica e pratica politica nei consigli a un ambasciatore, di Gianluca Mortinaro – Parodiare statuti. Il lato beffardo di Machiavelli, Antonio Castronuovo - «Contre Nicolas Machiavel florentin», di Gianluca Montinaro – Niccolò Machiavelli e il 'politico virtuale', di Claudio Bonvecchio – Indice dei nomi