Comprendere il Novecento tra storia e scienze sociali Stampa E-mail

a cura di Antonio Messina

Comprendere il Novecento tra storia e scienze sociali
La ricerca di A. James Gregor


Rubbettino, pagg.336, € 22,00

 

aavv comprendere  A un anno dalla scomparsa di Anthony James Gregor (1929-2019), alcuni studiosi hanno animato un convegno in onore del compianto illustre storico italo-americano. I loro contributi sono stati raccolti in questo volume.

  Danilo Breschi concentra la propria analisi sull'ultimo libro di Gregor, "Fascism and History: Chapters in Concept Formation", che definisce un "vero e proprio testamento intellettuale" "di una lunga e generosa vita dedicata alla comprensione del mistero del male nella storia del Novecento", "sintesi di sessant'anni di ricerche e studi avviati al termine della seconda guerra mondiale".

  Obiettivo del contributo di Filippo Gorla risiede nel "riflettere sul pensiero di Anthony James Gregor, con particolare riferimento alla sua genesi e alla sua evoluzione nel tempo, ponendolo a colloquio con i due principali paradigmi ermeneutici del fascismo che si sono evidenziati nel panorama storiografico italiano, ovvero l'interpretazione del fascismo come "mussolinismo" elaborata da Renzo De Felice e la sua lettura come una forma di "religione politica" dispiegata da Emilio Gentile".

  Corrado Stefanachi valorizza la dimensione per così dire "internazionalista" degli studi di Gregor, facendo emergere l'interesse dello studioso "a ragionare sui nessi e sulle reciproche influenze tra politica interna e politica "internazionale", sui "moventi" fondamentali dell'azione politica degli Stati nell'arena internazionale, sulle grandi tendenze geopolitiche della nostra epoca".

  Sulla convergenza tra il fascismo di Mussolini e il pensiero di Gentile nell'analisi dello studioso italoa-americano si sofferma Hervé A. Cavallera: Gregor "ha inteso il pensiero di Giovanni Gentile come il massimo tentativo di dare forma e direzione ad un partito che era sorto non legato ad un'ideologia, ma a rivendicazioni, anche culturali, di varia natura e che, pertanto, conservò una pluralità di indirizzi, sempre mediati dal capo del governo. Per tali ragioni – osserva Cavallera – l'apporto stotiografico di A. James Gregor è stato ed è di primaria importanza".

  Gregor è stato anche "un attento e acuto studioso dei testi di Marx considerati "filosofici", ovvero dei testi attribuibili alle influenze incrociate dell'hegelismo tedesco e della critica interna all'hegelismo stesso, quale quella di Feuerbach". Ne dà conto Stefania Mazzone, nel cui contributo si legge: "La tesi di Gregor è nota: i due sistemi, l'uno [l'hegelismo] base del comunismo, l'altro [l'attualismo] del fascismo, nascono entrambi dall'idealismo e si congedano l'uno dall'altro con le rispettive analisi della sensazione. Ugo Spirito è tra le note di Gregor, non a caso".

  Nell'appendice del volume, è riportato un ricordo di Gregor scritto da Renzo Morera (marò volontario nella divisione "San Marco" della Repubblica sociale italiana): "È dalla fine degli anni '70 che ho avuto, per caso, l'immensa fortuna di incontrare il professore A. James Gregor. Non di persona, solo abbiamo avuto uno scambio molto nutrito di e-mail, durato 15 anni, che ha riempito ben due faldoni e che mentre oggi lo guardo mi fa tremare il cuore".

  Con la pubblicazione di questo volume – come osserva Alessandro Campi nella Prefazione – Gregor ha finalmente "ricevuto in Italia la giusta e meritata attenzione critica".