Novità


Nietzsche: storia di un processo politico

zumbini_nietzsche  Il caso sembrava chiuso, finalmente. Ormai era stato detto tutto su ambedue i fronti, «innocentisti» e «colpevolisti». Dal Nietzsche «filosofo del nazismo» si era passati al Nietzsche «filosofo della liberazione». Pubblicazioni recenti riaprono invece il «processo», con nuove accuse: Nietzsche antisemita e teorico dell’imperialismo globale. Da qui l’esigenza di una storia aggiornata del grande dibattito, assieme a nuove interpretazioni: la vera storia dei testi falsificati, i retroscena dell’innesto di Nietzsche nel nazismo, la reazione dei nazisti avversari di Nietzsche...

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Tu sei Pietro. Benedetto XVI contro la dittatura del relativismo
introvigne_tusei  In un mondo caratterizzato dal «tempo breve», dove le notizie appaiono e scompaiono dagli schermi dei nostri computer e raramente durano più di ventiquattr’ore, anche i testi del Papa «fanno notizia» solo il giorno in cui sono pubblicati. Di rado sono letti integralmente, quasi mai sono studiati. Come ricorda lo stesso Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, non è questo il modo di accostarsi al Magistero. Al contrario, ogni testo va letto alla luce degli interventi precedenti dello stesso e di altri Pontefici, e diventa a sua volta criterio d’interpretazione dei testi... 
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L’Illuminismo e i suoi critici
bolognesi_mattarelli_illuminismo  Per molti suoi critici conservatori, questa genealogia può diventare un peso, soprattutto quando imprigiona il nostro giudizio morale e politico dentro i canoni di una razionalità astratta o quando ci porta a leggere la politica come un progetto di liberazione o di emancipazione fondata su principi universali, come l'eguaglianza dei diritti. A queste critiche, che restano nella maggioranza dei casi all'interno di un orizzonte liberale, se ne devono aggiungere altre che, invece, giungono a conclusioni più radicalmente ostili all'Illuminismo e, anche, al Liberalismo. È questo il caso...
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Nizza e Savoia. Come e perché divennero francesi (e lo rimasero)
aragno_nizza  “Il primo prefetto giunto a Nizza francese, Roland Paul d'Ivory, aveva tutte le qualità indispensabili per rendersi inviso ai locali: era arrogante, inflessibile e maldestro. In una lettera inviata al ministro degli interni nel novembre 1860 - di cui fortunatamente i nizzardi non ebbero conoscenza - per spiegare l'altissimo tasso di astensioni alle elezioni legislative di settembre (2.044 votanti su 10.329 elettori, ovvero 1'84% di astenuti!) il prefetto scriveva: "...la population de Nice (est) pour la plus parte composée en grande partie d'Italiens, de bavards et d'oisifs..."...
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