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Il Codice penale per il Regno d'Italia (1889)

vinciguerra_Codice_penale_per_il_Regno_d_Italia_1889  “Il codice penale italiano, pubblicato nel 1889, allorché era re d'Italia Umberto I di Savoia e Ministro Guardasigilli Giuseppe Zanardelli (e di questo ministro il codice usualmente porta il nome), è il primo codice penale unitario, ovvero realmente esteso all'intera Italia a conclusione del Risorgimento. In esso si possono riscontrare alcuni fondamentali principii elaborati dall'illuminismo giuridico, i quali, come sappiamo, sono stati portati avanti dalla Rivoluzione francese e dal Risorgimento italiano, sia pure in modo talora contraddittorio e poco coerente...

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Nemici del popolo
werth_nemici  Dietro la facciata dei processi-farsa che liquidarono gli oppositori politici di Stalin, il Grande Terrore sterminò, in sedici mesi fra il 1937 e il 1938, qualcosa come 1600 persone al giorno: persone comuni accusate ed eliminate senza colpa alcuna. Tutto muove da una direttiva generale segreta di Stalin che mira a ripulire l'Urss dai "nemici del popolo" e fissa, regione per regione, le quote di arresti, di condanne, di esecuzioni da effettuare. La spietatezza staliniana si sposa alle logiche disumane della burocrazia, allo spirito di emulazione delle amministrazioni...
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Nietzsche: storia di un processo politico

zumbini_nietzsche  Il caso sembrava chiuso, finalmente. Ormai era stato detto tutto su ambedue i fronti, «innocentisti» e «colpevolisti». Dal Nietzsche «filosofo del nazismo» si era passati al Nietzsche «filosofo della liberazione». Pubblicazioni recenti riaprono invece il «processo», con nuove accuse: Nietzsche antisemita e teorico dell’imperialismo globale. Da qui l’esigenza di una storia aggiornata del grande dibattito, assieme a nuove interpretazioni: la vera storia dei testi falsificati, i retroscena dell’innesto di Nietzsche nel nazismo, la reazione dei nazisti avversari di Nietzsche...

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Tu sei Pietro. Benedetto XVI contro la dittatura del relativismo
introvigne_tusei  In un mondo caratterizzato dal «tempo breve», dove le notizie appaiono e scompaiono dagli schermi dei nostri computer e raramente durano più di ventiquattr’ore, anche i testi del Papa «fanno notizia» solo il giorno in cui sono pubblicati. Di rado sono letti integralmente, quasi mai sono studiati. Come ricorda lo stesso Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, non è questo il modo di accostarsi al Magistero. Al contrario, ogni testo va letto alla luce degli interventi precedenti dello stesso e di altri Pontefici, e diventa a sua volta criterio d’interpretazione dei testi... 
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