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Cesare Lombroso e la scoperta dell’uomo delinquente

bollone_lombroso  Cesare Lombroso e la scoperta dell’uomo delinquente delinea, a un secolo dalla scomparsa dell’illustre personaggio avvenuta nel 1909, le tappe che lo portarono a formulare la teoria dell’atavismo. Secondo questa concezione, alterazioni dello sviluppo cerebrale provocano la nascita di soggetti in cui riemergono caratteri psicofisici ancestrali e soprattutto la spinta alla violenza del selvaggio che ne fa il delinquente. Il percorso di Lombroso parte dall’attività storico-letteraria giovanile che gli consente di impadronirsi della cultura classica. Studente in Medicina a Pavia, a Padova e...

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Teofrasto, "Caratteri"
teofrasto_caratteri  Discepolo di Aristotele, Teofrasto (secc. IV-III a.C.) scrisse diverse opere filosofiche e storico-filosofiche, che gli meritarono un'indiscussa autorità per tutta l'antichità e il medioevo. La sua opera più celebre sono i Caratteri, breve e variopinta galleria di trenta "tipi umani", descritti con fine penetrazione psicologica. Quest'«aureo libretto» - come lo definisce Luigi Torraca nella sua introduzione - ci offre un quadro assai vivo «dell'Atene del IV secolo a.C., con la brulicante folla del mercato, con le botteghe, i bagni, le differenti classi sociali». Più che un trattato morale... 
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Guerra in camicia nera

berto_guerra  Settembre 1942-maggio 1943: è l’intervallo in cui si svolgono, sul fronte africano del secondo conflitto mondiale, le vicende raccontate da Giuseppe Berto nel suo “diario di guerra”. Biondo e scapigliato capo manipolo in camicia nera, il personaggio-Berto che anima questo memoir è un ben strano volontario, che parte a tutti i costi per l’Africa, salvo confessare subito la sua “profonda avversione per le divise”. Il resoconto di quei mesi passati sotto il cielo afri­cano, dell’attesa estenuante del combattimento e dello scontro, è opera realistica e insieme di pura invenzione...

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La Particella mancante
magueijo_particella  “Il mare mi ha rifiutato.” Così, il 26 marzo 1938, scriveva Ettore Majorana in una lettera al direttore dell’Istituto di Fisica della Regia Università di Napoli. Parole rassicuranti, che sembravano una rinuncia definitiva al gesto estremo del suicidio. Ma proprio quel giorno il trentunenne Ettore, da pochi mesi nominato professore di Fisica teorica “per l’alta fama di singolare perizia”, svanì nel nulla, lasciando dietro di sé il mistero tuttora insoluto della sua sorte. Da settant’anni il “caso Majorana” ispira seri studi e fantasiose teorie del complotto, tanto da rischiare di... 
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