Le due fonti della morale e della religione Stampa E-mail

Henri Bergson

Le due fonti della morale e della religione

SE, pagg.258, € 25,00

 

bergson_duefonti0001  IL LIBRO – “Nel marzo 1932 apparve Le due fonti della morale e della religione, un’opera pensata e scritta in anni di grande sofferenza fisica. Dal punto di vista speculativo le Due fonti sono il punto d’arrivo di una lunga riflessione, durata almeno un quarto di secolo; ma quel libro è anche la testimonianza di un tenace sforzo dello spirito per vincere le resistenze di un corpo trasformatosi in ostacolo. L’argomento delle Due fonti è di estrema importanza: la condotta umana indagata dal basso (en bas), nei suoi meccanismi istintivi e impersonali, e dall’alto (en haut), nelle sue manifestazioni più splendide e nobili. Il punto di partenza, a cui del resto si fa ritorno di continuo, è un dato innegabile: l’uomo - sia in quanto membro di una società, sia in quanto individuo - ha una condotta duplice e di tale duplicità, che pascalianamente attesta la reale miseria e la reale grandezza della sua condizione, occorre render ragione. Vi è, infatti, una distanza infinita nell’arco delle possibilità umane e una «filosofia dell’esperienza integrale», quale vuol essere il bergsonismo, non può ignorare il carattere duale della nostra esistenza e la tensione costitutiva che ne consegue.
  “Nelle Due fonti della morale e della religione si cerca, com’è chiaramente detto nel titolo, la spiegazione dell’origine della morale di fatto, quella realmente vissuta, e non il suo fondamento teoretico. Seguendo in ciò il metodo dei sociologi, Bergson indaga non le ragioni che possono giustificare l’obbligazione morale, male sue cause essenziali e le sue forme tipiche. Queste si riducono a due: la pressione sociale e l’aspirazione. La condotta umana rinvia, dunque, da una parte, a una morale infrarazionale, che è essenzialmente di ordine sociale; dall’altra, a una morale sovrarazionale, che è essenzialmente di ordine mistico. Le due sorgenti dell’azione umana di fatto «si frammischiano e si compenetrano» (s’entremélent et se compénètrent, Les deux sources de la morale et de la religion, Oevres, Édition du Centenaire, PUF, 1959, 19702, 1047) nella condotta concretamente vissuta e anche nei sistemi di filosofia morale, che ne sono la razionalizzazione; tuttavia l’intersezione tra l’inframorale, o pressione, e il sovramorale, o aspirazione, è intelligibile solo dopo aver distinto e contrapposto quello che nella vita morale appartiene alla pressione e quello che appartiene all’aspirazione.” (Matteo Perrini)

  DAL TESTO – «In realtà, se fossimo sicuri, assolutamente sicuri di sopravvivere, non potremmo più pensare ad altro. I piaceri sussisterebbero, ma offuscati e sbiaditi, perché la loro intensità sarebbe solo l'attenzione da noi fissata su di essi. Impallidirebbero, come la luce delle nostre lampade al sole del mattino. Il piacere sarebbe eclissato dalla gioia. Gioia sarebbe in realtà la semplicità di vita sparsa nel mondo da un'intuizione mistica diffusa; gioia anche quella che seguisse automaticamente a una visione dell'aldilà in una esperienza scientifica ampliata. In mancanza di una riforma morale così completa bisognerà ricorrere a espedienti, sottomettersi a una "regolamentazione" sempre più invadente, aggirare a uno a uno gli ostacoli drizzati dalla nostra natura contro la civiltà. Ma, sia che si opti per i grandi o per i piccoli mezzi, una decisione si impone. L'umanità geme, semischiacciata dal peso del progresso compiuto. Non sa con sufficiente chiarezza che il suo avvenire dipende da lei. Spetta a lei vedere prima di tutto se vuole continuare a vivere; spetta a lei domandarsi in seguito se vuole soltanto vivere, o fornire anche lo sforzo affinché si compia, persino sul nostro pianeta refrattario, la funzione essenziale dell'universo, che è una macchina per produrre dèi».

  L’AUTORE – Henri Bergson (Parigi, 1859-1941) insegnò dal 1899 al Collège de France. Nel 1914 fu nominato accademico di Francia e nel 1928 gli fu conferito il premio Nobel. Autore di numerose opere, quasi tutte tradotte in italiano.

   INDICE DELL’OPERA – 1. L'obbligazione morale (Natura e società - L'individuo nella società - La società nell'individuo - Ubbidienza spontanea - Resistenza alla resistenza - L'obbligazione e la vita - La società chiusa - L'eroe chiama - Forza propulsiva dell'emozione - Emozione e creazione - Emozione e rappresentazione - Liberazione dell'anima - Marcia in avanti - Morale chiusa e morale aperta - Il rispetto di sé - La giustizia - L'intellettualismo in morale - L'educazione morale - Addestramento e misticismo) – 2. La religione statica (Dell'assurdità nell'essere ragionevole - La funzione fabulatrice - La fabulazione e la vita - Significato dello «slancio vitale» - Compito sociale della fabulazione - Argomenti generali di fabulazione utile - Assicurazione contro la disorganizzazione - Contro la depressione - Contro l'imprevedibile - Il caso - «Mentalità primitiva» nell'uomo incivilito – Personificazione parziale dell'avvenimento - La magia in generale - Magia e scienza - Magia e religione - Differenza rispetto agli animali - Totemismo - Credenza negli dèi - La fantasia mitologica - Funzione fabulatrice e letteratura - L'esistenza degli dèi - Funzione generale della religione statica) – 3. La religione dinamica (Due significati della parola religione - Perché si adopera una sola parola - Il misticismo greco - Quello orientale - I profeti di Israele - Il misticismo cristiano - Misticismo e rinnovamento - Valore filosofico del misticismo - L'esistenza di Dio - Natura di Dio - Creazione e amore - Il problema del male - La sopravvivenza - Esperienza e probabilità in metafisica) – 4. Osservazioni finali: meccanicismo e misticismo (Società chiusa e società aperta - Persistenza del naturale - Caratteri della società naturale - Società naturale e democrazia - La società naturale e la guerra - L'età industriale – Evoluzione delle tendenze - Legge della dicotomia - Legge della duplice frenesia - Possibile ritorno alla vita semplice – Meccanicismo e misticismo) – Postfazione, di Gilles Deleuze