Il segreto di Papa Francesco Stampa E-mail

Massimo Introvigne

Il segreto di Papa Francesco

Sugarco Edizioni, pagg.262, € 18,80

 

introvigne_papafrancesco  IL LIBRO – Lo affermano in molti, lo conferma una ricerca presentata in questo volume: c’è un «effetto Francesco». Commosse dagli appelli del nuovo Papa, molte persone da anni lontane dalle chiese ci tornano e si confessano. Perché succede? Qual è il segreto di Papa Francesco? Molti pensano che si tratti soltanto di gesti, di linguaggi, di modi di presentarsi. Senza trascurare questi elementi, Massimo Introvigne –che da anni segue e commenta quotidianamente il Magistero dei Pontefici – invita ad andare al di là dei gesti per cogliere i contenuti e la sostanza dell’insegnamento di Francesco, radicata del resto nella storia argentina del padre gesuita e poi cardinale Bergoglio di cui il testo ricostruisce i momenti essenziali. Emerge –contrariamente a una certa immagine diffusa dai media – un Magistero ricchissimo, che culmina nell’enciclica Lumen fidei e nei discorsi del viaggio in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù. Papa Francesco, continuando il Magistero del predecessore – che cita spesso – Benedetto XVI, ripresenta tutti i grandi temi della vita cristiana. Lo fa nel contesto di un messaggio che critica anzitutto ogni atteggiamento «autoreferenziale» e invita i cattolici, troppo spesso chiusi a parlarsi tra loro in piccoli recinti, a «uscire» e portare il Vangelo alle «periferie esistenziali» del nostro tempo. Qui donne e uomini disperati chiedono talora anche aiuti materiali ma sempre, pure quando sono ricchi di beni, attendono missionari che soccorrano la loro «povertà spirituale» e rispondano a domande che oggi la «dittatura del relativismo» – un’espressione di Papa Ratzinger ripresa da Papa Francesco – impedisce perfino di formulare apertamente.

  DAL TESTO – “Tra i sacerdoti e religiosi il 53% ha affermato di avere riscontrato nella propria comunità un aumento delle persone che si riavvicinano alla Chiesa o si confessano, aggiungendo che queste persone citano esplicitamente gli appelli di Papa Francesco come ragione del loro riavvicinamento alla pratica religiosa. Nel 43,8% di questi casi l'aumento di fedeli è definito come consistente, superiore al 25%. Lo notano di più i religiosi (66,7%) rispetto ai sacerdoti diocesani (50%). E per il 64,2% del campione l'aumento riguarda particolarmente le confessioni. Abbiamo condotto la stessa indagine anche su un campione di oltre cinquecento laici cattolici. Percepiscono l'effetto Francesco meno dei sacerdoti e religiosi, che sono impegnati direttamente nei confessionali. Ma un significativo 41,8% dei laici si è accorto dell'effetto di ritorno alla Chiesa motivato dagli appelli del Papa: un fenomeno che sembra dunque essere visibile, per così dire, anche a occhio nudo. Il 17,7% dei laici dichiara specificamente di avere rilevato un aumento di coloro che si confessano nella propria comunità. Per quanto poi il numero di religiose che hanno risposto sia modesto, il dato indica che le suore si sono accorte del fenomeno in modo massiccio: 81,8%.
  “I dati sono, nei limiti dell'indagine, molto significativi. Un effetto rilevato da oltre metà di un campione è un fenomeno non solo esistente ma di grande rilievo. Non è tanto importante che il 47% dei sacerdoti e religiosi non riscontri l'effetto. I fenomeni sociali percepiti dall'unanimità o quasi di chi risponde a un questionario sono pochissimi. Né si potrebbe sostenere che gli intervistati, molti dei quali avvicinati dopo le feste pasquali del 2013, hanno scambiato ingenuamente il consueto aumento di fedeli e penitenti a Pasqua per un effetto legato a Papa Francesco. Agli intervistati è stato chiesto specificamente di rispondere solo con riferimento a fedeli che motivassero specificamente il loro ritorno alla Chiesa con gli appelli del nuovo Pontefice, e il questionario era strutturato in modo da indurli a paragonare la Pasqua 2013 a quelle degli anni precedenti, non ad altri periodi dell'anno liturgico. Se cercassimo di tradurre il dato in termini numerici e su scala nazionale, con riferimento a metà delle parrocchie e comunità, dovremmo parlare di centinaia di migliaia di persone che si riavvicinano alla Chiesa accogliendo gli inviti di Papa Francesco. Un effetto massiccio e perfino spettacolare.”

  L’AUTORE – Massimo Introvigne, sociologo e storico delle religioni di fama internazionale e reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica, è autore di sessanta volumi e di oltre cento articoli pubblicati in riviste accademiche internazionali sulla nuova religiosità, il pluralismo religioso contemporaneo e il Magistero pontificio. È fondatore e direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e membro del Comitato per l’Islam italiano del Ministero dell’Interno.Nel 2011 è stato nominato "Rappresentante OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione, con un'attenzione particolare alla discriminazione contro i cristiani e i membri di altre religioni".

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione. L’«effetto Francesco» - I. Jorge Mario Bergoglio, una storia argentina (1. Padre Bergoglio, il peronismo e la Guardia di Ferro. La vera storia - 2. Una calunnia. «Il Papa fu complice della dittatura argentina» - 3. Dai gauchos a Babette. Il segreto del cardinale Bergoglio - 4. Una categoria decisiva. La mondanità spirituale) – II. Papa Francesco. La luce della fede chiama la Chiesa a «uscire» (1. La prima omelia. «Chi non prega il Signore, prega il diavolo» - 2. L'incontro con i cardinali. No «al pessimismo che il diavolo ci offre ogni giorno» - 3. L'inaugurazione del pontificato. Tornare al «disegno di Dio» in un mondo dove si «tramano disegni di morte» - 4. Il primo incontro ecumenico e interreligioso. «Le religioni collaborino contro chi vuole eliminare Dio dalla storia» - 5. L'incontro con i diplomatici. «La dittatura del relativismo è una forma di povertà» - 6. Domenica delle Palme. «Gioia, Croce e giovani contro il demonio» - 7. La prima udienza generale. «Uscire sempre» verso le «periferie dell'esistenza» - 8. Giovedì Santo. Troppi «preti gestori» diventano «preti tristi» - 9. Pasqua. «Non temete la novità della Risurrezione» - 10. Le catechesi sul Credo. Un corso di teologia a puntate (La Risurrezione: evento storico, non simbolo - La fede nella Risurrezione salva - Anche l'Ascensione non è un simbolo, è un fatto - Il Giudizio finale - Lo Spirito Santo... e le suore ribelli - Lo Spirito Santo ci protegge dal relativismo - La Chiesa una: scegliere fra Pentecoste e Babele - «Cristo sì, Chiesa no»: una formula sbagliata - «Popolo di Dio»: un popolo che resiste al diavolo - «Corpo mistico di Cristo»: l'unità della Chiesa esiste solo intorno al Papa - «Tempio dello Spirito Santo»: purché le pietre siano vive) - 11. La Domenica della Misericordia. «Il nostro unico merito è la misericordia di Dio» - 12. L'incontro con la Pontificia Commissione Biblica. «Interpretare la Bibbia sempre alla luce del Magistero» - 13. Prima visita a San Paolo fuori le Mura. Una spiritualità della persecuzione - 14. La lettera ai vescovi dell'Argentina. «Uscire», anche a rischio d'incidenti - 15. Ordinazioni in San Pietro. «Preti, annunciate il messaggio della Chiesa e non il vostro» - 16. Il Papa e settantamila cresimandi. «Nuovo» non significa necessariamente buono - 17. Tre lettere celebrano la Lituania cattolica - 18. 1° maggio. La Santa Famiglia e il significato profondo del lavoro - 19. Maggio a Santa Maria Maggiore. Il Rosario per la libertà e per la vita - 20. Le confraternite del mondo a Roma. «La pietà popolare è una forma di evangelizzazione» - 21. Le prime canonizzazioni. Dai martiri di Otranto all'America Latina - 22. Gli ambasciatori e la «tirannia invisibile» della tecnocrazia finanziaria - 23. Pentecoste. «Movimenti, uscite a evangelizzare contro una crisi che distrugge l'uomo» (Quattro domande - Piazza San Pietro, un «Cenacolo a cielo aperto») - 24. Ai vescovi italiani. «Siate apostoli, non funzionari» - 25. Prima Comunione ai bambini. «L'Eucaristia non è un semplice simbolo» - 26. Corpus Domini.«L'Eucaristia ci fa uscire dal nostro piccolo recinto» - 27. Visitazione. La Madonna: «Ascolto, decisione, azione» - 28. Cinquantenario del beato Giovanni XXIII. «Unì tradizione e aggiornamento» - 29. Giornata dell'Ambiente. Alle radici della crisi, la «cultura dello scarto» - 30. Ai futuri diplomatici. «La lebbra del carrierismo vi rende ridicoli» - 31. Alle scuole dei Gesuiti. «Educare non è un mestiere» - 32. Alla Segreteria del Sinodo. Collegialità e nuova evangelizzazione - 33. Anglicani e Gesuiti. Dialogo, ma con discernimento - 34. Giornata dell'Evangelium Vitae. La vita contro le ideologie - 35. Ai nunzi apostolici. «Scegliamo bene i vescovi, non tutti sono adeguati» - 36. Ricordando il venerabile Paolo VI. Evangelii nuntiandi, il più grande documento pastorale - 37. Incontro con gli ebrei. «La Chiesa rifiuta la menzogna dell'antisemitismo» - 38. Santi Pietro e Paolo. «Riformare la Chiesa coniugando collegialità e primato di Pietro» - 39. L'enciclica Lumen fidei. Senza la verità, la fede è solo una «bella fiaba» (La collaborazione con Benedetto XVI - Il primo asse (orizzontale), storico - Il secondo asse (verticale), trascendente - La fede illumina tutta la storia) - 40. Week-end con i seminaristi. «Gioia, Croce e preghiera, così si diventa apostoli» - 41. A Lampedusa. Il tragico frutto di un uomo che «crede di essere Dio» - 42. Il Papa alla GMG di Rio de Janeiro. Tre milioni di giovani testimoniano che solo la bellezza della fede è credibile (Il viaggio: numeri straordinari - I giovani: chiamati alla fede per la missione - Aparecida: la dimensione mariana - «Metti fede»: solo Dio salva - La dimensione sociale e politica - Una fede autoreferenziale diventa ideologica) – III. Appendici (1. La lettera del cardinale Bergoglio alle Carmelitane sul matrimonio omosessuale. «Qui c'è l'invidia del Demonio» - 2. «Gnostici» e «pelagiani» nel Magistero di Papa Francesco)