Sulle congiure Stampa E-mail

Niccolò Machiavelli

Sulle congiure
Introduzione, note, commento e cura editoriale di Alessandro Campi


Rubbettino Editore, pagg.341, € 18,00

 

machiavelli congiure  IL LIBRO – Il tema delle congiure ricorre con frequenza nelle opere di Machiavelli. Ad esso ha dedicato uno dei capitoli più famosi dei "Discorsi", composto inizialmente alla stregua di un trattato autonomo. Ma storie di intrighi e cospirazioni ricorrono di continuo nelle "Istorie fiorentine" come nei suoi scritti di natura diplomatico-cancelleresca. Si parla diffusamente di trame e macchinazioni politiche nel "Principe" (nel capitolo XIX) come nei suoi testi storico-politici minori. Diversamente da altri autori classici, a partire da Sallustio, Machiavelli non si è però limitato alla descrizione di singole congiure. Di questa particolare ed estrema forma di lotta politica ha offerto una vera e propria teoria, mai tentata prima da altri pensatori. Ha classificato le congiure, ne ha individuato le diverse varianti storiche, ne ha messo in luce la dimensione tecnico-operativa, ne ha illustrato le fasi e le modalità di svolgimento, le motivazioni ideali, le giustificazioni d'ordine materiale e le matrici sociologiche. Soprattutto ne ha offerto una chiave di lettura eminentemente storico-politica, mentre per lungo tempo ci si era limitati a ragionare sulla psicologia dei congiurati. In questo volume si trovano raccolte - e ampiamente commentate - tutte le pagine che Machiavelli ha dedicato alle congiure. È il libro che non ha mai scritto, ma al quale ha probabilmente pensato per tutta la vita: di grande profondità e di straordinaria attualità.

  DAL TESTO – "Machiavelli personalmente avversava le congiure, è vero: nella sua veste professionale di segretario della cancelleria era, si potrebbe dire banalizzando, un uomo d'ordine, osservava le cose della politica dal punto di vista di un potere che si andava sempre più accentrando nelle sue articolazioni istituzionali e nelle sue strutture di comando e che di lì a poco sarebbe diventato quello sovrano ed esclusivo, l'unico legittimo, dello Stato in senso moderno. Le congiure, al contrario, nascono dal caos e producono caos, sono un frutto di quelle lotte civili interne che esse, invece di risolvere, contribuiscono a perpetuare; e quando puntano a creare o restaurare un ordine più giusto e armonico, finiscono quasi sempre, che riescano o falliscano, per produrne uno ancora più iniquo e assolutistico. Poteva essere attratto, come uomo di governo, da pratiche di questa natura?
  "Come scrittore di cose politiche, inoltre, Machiavelli operò nella condizione infelice dell'esiliato; e l'esilio, l'allontanamento dalla città e dalla vita pubblica, come egli ben sapeva, era il destino che toccava solitamente a chi era sopravvissuto al fallimento di una congiura. La sua proscrizione aveva, come è noto, una causa diversa: la sconfitta politica del regime repubblicano, del quale era stato l'ideologo e il più importante funzionario, e il ritorno dei Medici con le loro ambizioni principesche. Ma già solo questa condizione psicologica, di confinato e di cittadino bandito, assimilabile a quella di un congiurato in fuga, basterebbe a spiegare la sua contrarietà nei confronti delle pratiche cospiratorie.
  "Tutto ciò non toglie che alle congiure, per quanta diffidenza o ostilità, sul lato pratico e intellettuale, potesse provare nei loro confronti, egli abbia applicato le sue doti di teorico e analista, nella convinzione - maturata attraverso lo studio e l'esperienza - che esse rappresentino una delle modalità, nemmeno tra le più secondarie, attraverso le quali si è realizzata, in ogni tempo, la lotta per il potere; e che perciò meritino, pur nella loro diversità e unicità, un inquadramento globale, una considerazione d'insieme, che ne faccia risaltare i tratti comuni e le somiglianze: non è solo la psicologia dei congiurati, per come già Sallustio l'ha tratteggiata, ad essere sempre la stessa, vale a dire un misto di feroce ambizione e cieca determinazione, di inclinazione alla violenza e di gusto per la segretezza, di passione per il potere e di disposizione al rischio personale; ci sono anche ricorrenze nel loro modo di operare e agire; esistono poi in tutte le macchinazioni regole da osservare e difficoltà o pericoli che si ripresentano a ogni occasione; si riscontrano in esse peculiarità e modalità ricorrenti; esiste infine un loro significato storico-politico generale che l'analista del potere non può trascurare e che va oltre l'esito, vincente o negativo, del singolo intrigo."

  L'AUTORE – Niccolò Machiavelli (1469-1527) è universalmente conosciuto come l'autore del "Principe", dei "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" e delle "Istorie fiorentine". Ne12013-2014 sono stati ricordati in tutto il mondo - con convegni, mostre e pubblicazioni – i cinquecento anni dalla originaria stesura del "Principe".

  IL CURATORE - Alessandro Campi insegna Storia delle dottrine politiche, Scienza politica e Relazioni internazionali nell'Università di Perugia. Ha curato saggi, volumi e antologie di R. Aron, E. H. Carr, J. Freund, A. James Gregor, J. J. Linz, N. Machiavelli, P. Manent, R. Michels, H. J. Morgenthau, G. Mosca, A. D. Smith e C. Schmitt. Nell'ambito delle celebrazioni machiavelliane del biennio 2013-2014, ha curato la mostra su "Il Principe di Machiavelli e il suo tempo. 1513-2013" (Roma, aprile-giugno 2013) e quella su "Machiavelli e il mestiere delle armi" (Perugia, ottobre 2014-gennaio 2015). È membro del Consiglio direttivo dell'"Enciclopedia Machiavelliana" della Treccani. È direttore del trimestrale «Rivista di Politica» ed editorialista dei quotidiani «Il Messaggero» e «Il Mattino».

  INDICE DELL'OPERA – Machiavelli e le congiure, di Alessandro Campi - Nota ai testi - Riferimenti bibliografici – Ringraziamenti - Sulle congiure - Delle congiure - In che modo si abbia a fuggire lo essere sprezzato e odiato (De contemptu et odio fugiendo) - Il modo che tenne il duca Valentino per ammazzar Vitellozzo, Oliverotto da Fermo, il signor Paolo e il Duca di Gravina Orsini in Senigaglia - La congiura di Piero de' Bardi e Bardo Frescobaldi (1340) - La congiura contro Annibale Bentivoglio (1445) - La congiura di Stefano Porcari (1453) - La congiura contro Piero de' Medici (1466) - La congiura di Bernardo Nardi (1470) - La congiura contro Galeazzo Maria Sforza (1476) - La congiura dei Pazzi (1478) - Indice dei nomi