Milano 25 aprile 1945 Stampa E-mail

Achille Marazza

Milano 25 aprile 1945
Con Mussolini in arcivescovado
a cura di Giovanni A. Cerutti


Interlinea, pagg.120, € 14,00

 

marazza 25aprile  "Milano 25 aprile 1945. Con Mussolini in arcivescovado", scritto da Achille Marazza, propone una testimonianza di primaria rilevanza storica e documentaria, tanto per l'autorevolezza della fonte quanto per l'eccezionalità dell'evento narrato. In queste pagine – ricavate in larga parte dagli appunti diaristici dell'autore – prende forma un resoconto diretto delle ultime, drammatiche ore del Fascismo a Milano, culminate nel fallito tentativo di trattativa tra Benito Mussolini e il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) presso l'arcivescovado milanese.

  Marazza, figura di spicco della resistenza cattolica e rappresentante della Democrazia Cristiana all'interno del CLNAI, fu testimone e protagonista del confronto con il dittatore in fuga, insieme a Riccardo Lombardi e sotto la mediazione del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster. La narrazione si concentra sull'irripetibile concatenarsi degli eventi del 25 aprile 1945, quando l'insurrezione generale proclamata dal CLN coincise con l'abbandono di Milano da parte del Duce, che di lì a poco sarebbe stato catturato e ucciso.

  L'interesse del testo risiede non solo nella straordinarietà della situazione descritta – un Mussolini incerto, esitante, in cerca di una via d'uscita politica e personale – ma anche nella qualità dell'analisi proposta da Marazza, che riesce a intrecciare la cronaca con riflessioni morali, giudizi politici e interrogativi esistenziali. Il tono sobrio e controllato dell'autore non cede mai all'enfasi retorica o alla recriminazione ideologica, restituendo invece la complessità degli attori coinvolti e l'ambiguità delle scelte compiute in un frangente di radicale instabilità.

  L'opera è arricchita da un testo inedito di Leo Valiani, che aggiunge un ulteriore livello interpretativo, e da una lettera di Sandro Pertini, documento che amplifica il valore memoriale del volume, offrendo la prospettiva di un altro protagonista della Resistenza, futuro Presidente della Repubblica. Questi contributi non hanno mera funzione ornamentale: si configurano piuttosto come tasselli essenziali per una comprensione più stratificata del contesto e della portata storica di quell'aprile milanese.

  Il pregio maggiore del volume consiste nella sua capacità di coniugare la dimensione individuale – lo sguardo di un testimone diretto e consapevole – con quella collettiva, incarnata nella tensione fra la volontà di pacificazione e l'inevitabilità della resa dei conti. Marazza non indulge nella mitizzazione del CLN né nella demonizzazione dell'avversario: la sua prosa, asciutta e scandita da una lucida tensione etico-politica, riflette un sincero spirito democratico e una profonda responsabilità storica.

  Questa pubblicazione rappresenta, quindi, un documento interessante per lo studio delle fasi finali del Secondo conflitto mondiale, della Resistenza italiana e della transizione alla Repubblica. In particolare, essa contribuisce a chiarire alcuni aspetti ancora controversi di quelle ultime giornate del Fascismo, ponendosi in dialogo con la memorialistica coeva e con la più recente storiografia resistenziale. La prospettiva di un cattolico militante, quale era Marazza, arricchisce ulteriormente il quadro interpretativo, offrendo uno sguardo interno alle dinamiche politiche e culturali che animarono la componente cristiano-democratica della lotta antifascista.

  Non si può infine prescindere dal considerare la figura dell'autore nel contesto della sua lunga e articolata carriera politica. La sua biografia – segnata da una precoce adesione all'associazionismo cattolico, dall'impegno nel Partito Popolare, dall'attività parlamentare e governativa nel dopoguerra, fino al suo ruolo nel mondo della cultura e dell'amministrazione milanese – conferisce ulteriore autorevolezza a questa testimonianza. La scelta di rendere pubblici i propri appunti di quei giorni cruciali, a distanza di anni, conferma non solo la volontà di conservare la memoria, ma anche l'intento di trasmettere alle generazioni successive un messaggio di responsabilità civica e rigore morale.

  Il volume non è, dunque, soltanto un diario degli eventi, ma un'opera storiograficamente significativa, capace di combinare rigore documentario e profondità etica. La sua lettura è utile per approfondire le dinamiche interne alla fine del Fascismo e l'avvento della nuova Italia democratica.