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 Per quasi tutto l’Alto e Basso Medioevo e fino alla fine del XVI secolo la Repubblica di Genova si distinse non soltanto nella tradizione pratica dei commerci e in quella finanziaria, ma anche nel settore militare, navale e terrestre. In più di un’occasione, nel corso della sua lunga storia, la Superba dovette occuparsi della tutela dei suoi possedimenti e fortune attraverso la messa a punto di flotte da guerra o mediante la creazione e l’arruolamento di milizie destinate a presidiare il territorio della madrepatria e le sue colonie e fondaci, ed ebbe anche l’accortezza di fornire in diverse occasioni ai propri alleati consistenti aliquote di...
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 Accanto alle più diffuse fortificazioni risalenti all'epoca medievale, la Liguria possiede un ricco insieme di opere militari a difesa dei punti strategici del territorio, in particolare lungo le direttrici stradali con il Piemonte e nelle zone favorevoli ad un eventuale sbarco nemico. Si tratta delle fortezze del XVII-XVIII secolo, come il Priamàr di Savona e i forti di Vado o le tipiche piazzeforti di fine Ottocento che punteggiano i colli alpini (Colle di Nava, Melogno, Altare ecc.) e che fino a poco tempo fa non attiravano l'interesse dello studioso dei beni culturali. Questo libro, curato da tre autori esperti della materia, compie per la prima volta una...
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 “Il giorno più lungo”, come lo definì Rommel, sta per iniziare. Sono le ore 0.00 del 6 giugno 1944 e le truppe vengono allertate: è il D-Day, gli Alleati stanno per sbarcare in Normandia. L’obiettivo è la resa incondizionata della Germania nazista. Il contingente coinvolto è massiccio: 5000 navi e mezzi anfibi, 104 cacciatorpedinieri, 130.000 soldati che quella notte si avvicineranno via mare alla costa francese e 20.000 uomini paracadutati. Nonostante i dubbi di Churchill sull’invasione dell’Europa attraverso la Manica e l’arroganza del generale Montgomery, Eisenhower fuma nervoso mentre scrive, oltre all’annuncio della vittoria, una...
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 «Perché questi miei appunti su Padre Pio? Perché è stato lui a comandarmi di scriverli. «Devi farla lavorare!» mi disse al termine di una confessione agitando la stilografica che mi aveva tolto dal taschino». Oggi novantenne, Giovanni Siena ha conosciuto Padre Pio già negli anni Venti e, dall’epoca della Seconda guerra mondiale fi no alla sua scomparsa nel 1968, è sempre vissuto a stretto contatto con il santo. In questi trent’anni, giorno dopo giorno, ha annotato episodi straordinari e momenti quotidiani che ha condiviso con lui. Le memorie di Siena, pubblicate per la prima volta in questo libro, sono un documento di...
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