Europa e India Stampa E-mail

Wilhelm Halbfass

Europa e India
Storia di un incontro culturale


Carocci Editore, pagg.684, € 55,00

 

halbfass europa  In "Europa e India. Storia di un incontro culturale", Wilhelm Halbfass propone una disamina rigorosa e articolata del complesso e plurimillenario rapporto tra due civiltà che, pur geograficamente distanti, hanno intrattenuto un rapporto continuo e stratificato, con ripercussioni profonde sul piano filosofico, culturale e identitario. Il volume si configura come un'opera di riferimento imprescindibile per sondare non soltanto le vicende storiche del contatto interculturale, ma soprattutto le implicazioni epistemologiche e simboliche che hanno guidato – e ancora guidano – la percezione reciproca tra Europa e India.

  Halbfass ha la capacità di coniugare un'approfondita filologia storica con una riflessione filosofica densa e meditata. Il percorso delineato dall'autore parte dalla ricezione delle prime notizie sull'India in ambito greco, passando per i successivi ventiquattro secoli di uno sguardo europeo costantemente oscillante tra idealizzazione e disprezzo sottile. Questa dialettica, attentamente ricostruita, non si riduce a un semplice bilancio storico, ma rivela un meccanismo identitario profondo: l'alterità indiana diviene infatti uno specchio privilegiato entro cui l'Occidente costruisce e negozia la propria immagine di sé. Tale dinamica di proiezione e appropriazione è analizzata con rigore e sobrietà, evitando semplificazioni e mostrando le molteplici ambiguità che connotano il rapporto interculturale.

  Particolarmente illuminante è la trattazione del ruolo dell'India stessa in questo confronto, con il suo "sovrano disinteresse" verso le civiltà esterne, che si fa ancor più significativo se si considera il confronto con la lunga dominazione islamica. Halbfass suggerisce con sottigliezza interpretativa come questa inattività relazionale, quasi un rifiuto deliberato dell'alterità, si modifichi soltanto con l'ingresso diretto degli europei, imponendo all'India una ridefinizione della propria posizione nel gioco globale. Questo passaggio epocale viene descritto con attenzione particolare, mostrando come l'India neoinduista dell'Ottocento non solo risponda alla sfida occidentale, ma la interiorizzi e la trasformi, ribaltando le pretese di superiorità epistemica che l'Europa aveva rivendicato nei suoi confronti.

  La qualità dell'opera risiede anche nella sua tensione metodologica, che riflette l'ampio spettro delle competenze di Halbfass: la combinazione di una solida conoscenza della filosofia europea, della filologia classica e degli studi indologici permette all'autore di operare una lettura comparativa che va oltre la semplice cronologia o descrizione culturale. In tal modo, il testo emerge come un laboratorio intellettuale in cui le categorie di alterità, identità, sapere e potere vengono interrogate alla luce di un'interazione storicamente complessa, mai riducibile a narrazioni univoche o semplicistiche.

  In ultima analisi, "Europa e India. Storia di un incontro culturale" contiene un contributo importante per la storiografia del pensiero e per la filosofia comparata, ma rappresenta anche uno strumento critico utile per le discipline che indagano le dinamiche interculturali e postcoloniali. Il libro, attraverso un'esposizione tanto rigorosa quanto elegante, invita a riflettere sulle modalità di costruzione delle identità culturali nel contesto di un incontro inevitabilmente asimmetrico, e tuttavia fertile di trasformazioni reciproche. Halbfass lascia così un'eredità teorica di grande spessore, capace di orientare e stimolare un dibattito contemporaneo che si confronta con la pluralità dei mondi e con la complessità delle loro interazioni. La sua opera rimane, senza dubbio, un punto di riferimento per avvicinarsi con rigore e profondità al dialogo millenario tra Europa e India.

La Redazione

28 giugno 2025