Il grande blu. Il Mediterraneo, mare di tesori Stampa E-mail

Franco Cardini

Il grande blu
Il Mediterraneo, mare di tesori
Avventure, sogni, commerci, battaglie


a cura di Debora Degl'Innocenti

Nuova Editoriale Florence Press, pagg.208, € 15,00

 

cardini grandeblu  IL LIBRO – Franco Cardini, lo storico principe delle crociate, si cimenta in una rilettura storica e civile del Mediterraneo, il continente liquido di Braudel, le sue vicende umane, i conflitti etnici e religiosi, l'eterna lotta per il predominio, insomma una sintesi storica che si dipana tra i mille capitoli della sua rottura-unità che non conosce tregua da oltre seimila anni, fin dai tempi in cui i primi fragili vascelli piatti senza chiglia cominciarono a solcarlo. E lo fa con la consueta capacità di andare oltre la contrapposizione di Europa e Asia fissata per la prima volta da Eschilo nei Persiani, per narrare un racconto di avventure, sogni, commerci e battaglie, da Sargon il Grande alle cosiddette primavere arabe: un mare di tesori dall'identità più meticcia e interdipendente di quanto comunemente si pensi.

  DAL TESTO – "Il Mediterraneo è, secondo la nota e ormai proverbiale – ancorché contestata – definizione di Fernand Braudel, un "continente liquido". Un continente fortemente e densamente abitato ai suoi margini e nelle sue isole; e i suoi margini sono – come in un "negativo" fotografico – le sponde di oceani terrestri che per lunghi secoli sono stati sconosciuti o inesplorati nella loro maggior parte. Al punto che si potrebbe sostenere che la civiltà dei tre continenti che sul Mediterraneo convergono si sia irradiata da esso. Ma questa irradiazione ha prodotto un alto numero di culture, sempre l'una all'altra collegata, eppure distinte e diverse: e ciascuna di loro ha seguito una sua specifica dinamica, correlata e intrecciata alle altre. Altre proposte di definizione hanno sfidato quella braudeliana, fortunata e affascinante ma non del tutto convincente: ad esempio, si è parlato di un "insieme fratturato". Di recente, sulla base di alcune istanze a carattere antropologico, si è insistito sulla problematica relativa alla plausibilità della definizione di una "identità mediterranea". [...]
  ""Continente liquido" appunto, secondo la bella e famosissima definizione braudeliana che sembra intramontabile nonostante le contestazioni; ma, come tutti gli altri continenti, ben lungi dal conoscere una sua sostanza unitaria e, al contrario, profondamente articolato. La sua avventura storica comincia dall'età del bronzo, una lega per ottenere la quale è necessario fondere il rame – abbondante nel vicino Oriente e nell'isola di Cipro – insieme con lo stagno per procurarsi il quale era necessario giungere fino nella penisola iberica e nelle isole britanniche. Furono i fenici, con i loro scali e i loro punti di rifornimento mercantili diffusi tra Libano e Maghreb, a segnare una strada sulla quale così vennero in seguito raggiunti da Greci e Celti occidentali; e all'indomani del vittorioso scontro con Cartagine, fu la compagine imperiale romana che, da potenza terrestre e peninsulare trasformatasi in marittima e accogliendo la cultura della koinè diàlektos ellenistica nonché ereditando la sintesi ellenico-afroasiatica nata dalla travolgente esperienza di Alessandro Magno, aveva potuto imprimere un sigillo unico, ancorché non uniforme – al contrario, profondamente rispettoso delle diversità – alle molte civiltà e alle molte potenze che aveva sottomesso o con le quali era entrata in un rapporto segnata dalla propria imposizione egemonica."

  L'AUTORE – Franco Cardini, fiorentino, è Professore Emerito di Storia Medievale presso l'Istituto Italiano di Scienze Umane/Scuola Normale Superiore. Da oltre mezzo secolo si occupa di Crociate, pellegrinaggi, rapporti fra Europa e Islam: insomma di Mediterraneo, che ama perdutamente nonostante non sappia nuotare e non gli piaccia il pesce.

  IL PREFATORE - Gianni Bonini (1950), fiorentino, allievo di Giuliano Procacci, tesi in Storia Moderna sulla collettivizzazione sovietica dell'agricoltura. Vive per tutti gli anni Settanta l'esperienza del gruppo del "Manifesto", per poi seguire Bettino Craxi sino alla fine e diventare nel 2006 Presidente della Fondazione omonima. Ha scritto e pubblicato diversi saggi e interventi di storia in generale e di ricerca nel campo dell'energia convenzionale e da fonti rinnovabili. Ha pubblicato recentemente uno zibaldone di scritti dal titolo "Battaglie di sabbia" (Samizdat, Firenze, 2012).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Mare Nostrum, di Gianni Bonini - Mediterraneo e "Mediterranei" nelle vicende umane - La preistoria e l'antichità egizio-fenicio-punico-greco-ellenista - L'impero romano e l'unità mediterranea - Unità e molteplicità, "rotture" e "Incontri" - Le prime conquiste islamiche nel Mediterraneo - I Musulmani nel Mediterraneo tra VIII e IX secolo - Gli abbasidi e le dinastie musulmane del Mediterraneo occidentale - Invasioni e incursioni in Italia - Bisanzio e il mare - L'Islam mediterraneo alla fine del primo millennio - La penisola Iberica tra Musulmani e Cristiani - Offensive e controffensive nel Mediterraneo occidentale - L'Europa verso la ripresa - La mobilità mediterranea oltre i commerci - Nuovi equilibri nel vicino Oriente - Il risveglio dell'Islam nel Mediterraneo orientale - Navi e marinai - L'economia mediterranea al suo apogeo - La fine della presenza musulmana nella penisola iberica - Gli Ottomani - La caduta dell'Impero d'Oriente - Dal Mediterraneo all'Atlantico - Il grande duello - Lepanto: una battaglia vinta in una guerra perduta - Sognando l'Oriente e la crociata - La crociata marocchina di Sebastiano - La decadenza ottomana - Suez e la "questione d'Oriente" - Lo scenario mediterraneo del "grande gioco" - La "guerra dei trentanni", e oltre... - Davanti al presente, verso il futuro