Gli ex-uomini Stampa E-mail

Maksim Gork'ij

Gli ex-uomini

G. B. Palumbo & C. Editore, pagg.202, € 11,00

 

gorkij ex-uomini  IL LIBRO – Degli uomini, fortemente segnati nel loro destino da vicende personali e sociali, sono il piccolo esercito di un ex capitano a riposo, Aristide Kuvalda, che per pochi rubli offre loro un misero ricovero dove trascorrere la notte e ripararsi dalle intemperie.
  Rappresentati dal nostro autore nel momento di massimo degrado fisico e psichico (sono, infatti, tutti affetti da alcolismo), essi per un momento si illudono di potersi prendere una rivincita su colui che è considerato il simbolo di tutti i mali, sociali ed economici, della società zarista di fine Ottocento: l'imprenditore borghese Giuda Petunnikov.
  Il «breve romanzo», privo di una trama ricca ed articolata, è una denuncia delle terribili condizioni di vita della Russia zarista, ma, attraverso uno dei suoi protagonisti, il professore, tenta anche di indicare la via, al di là di generiche soluzioni populistiche, del riscatto per questi uomini, che non hanno perduto la loro dignità.
  Il volume, oltre ad essere corredato da «Laboratori» per l'analisi e la comprensione dei meccanismi che regolano la struttura del genere letterario, presenta anche un'Appendice di brani di autori del realismo russo.

  DAL TESTO – "Quasi ogni giorno, tornando dal lavoro, il professore portava con sé il giornale, e intorno a lui si raccoglievano tutti i vagabondi. Scorgendolo, si trascinavano verso di lui da tutti gli angoli del cortile, ancora brilli o sofferenti per l'ubriachezza della vigilia.
  "Grasso come una botte, veniva Alessio Maksimovitc Simzov, ex-ispettore forestale dell'amministrazione demaniale e ora venditore ambulante di cerini, di boccette d'inchiostro, di lucido da scarpe e di limoni. Era un vecchio sui sessant'anni, con un mantello di tela grezza e sul capo un cappello largo, che riparava sotto la larga tesa gualcita il suo grasso viso rosso, dalla barba bianca e folta, da cui sporgevano, guardando allegramente il mondo di Dio, un piccolo naso rosso, due labbra gonfie dello stesso colore e un paio di occhietti lacrimosi e cinici. L'avevano chiamato La Palla, e questo nomignolo definiva con esattezza la sua statura rotonda e il suo parlare, che somigliava a un ronzio."

  L'AUTORE – Maksim Gor'kij (Nòvgorod 1868-Mosca 1936), che tradotto in italiano significa Massimo l'Amaro, è lo pseudonimo di Alekséj Maksìmovič Péškov, considerato come uno dei più importanti narratori, drammaturghi e teorici del realismo russo-sovietico. Dopo un'infanzia di miseria e di sofferenze, egli conobbe la fama internazionale specie dopo la rappresentazione teatrale "Bassifondi" (1902) e la pubblicazione del romanzo "La madre" (1907). Tra le altre sue opere fondamentali ricordiamo: "Infanzia" (1913), "Le mie università" (1917), "Ricordi di Tolstoj" (1924).

  INDICE DELL'OPERA – Parte prima - Capitolo 1 (Per saperne di più: Le città industriali dell'800 e la scienza urbanistica) - Capitolo 2 (Per saperne di più: Una tossicomania: l'alcolismo) - Capitolo 3 (Per saperne di più: Il giornale e gli intellettuali) - Capitolo 4 (Per saperne di più: Le donne, la famiglia ed il lavoro) - Parte seconda - Capitolo 1 (Per saperne di più: Da mercante ad imprenditore capitalista) - Capitolo 2 - Capitolo 3 - Capitolo 4 - Capitolo 5 (Per saperne di più: I vagabondi) – Appendice - Il cappotto (Nikolaj Vasilievic Gogol) - Povera gente (Fëodor Dostoévskij) - Biriùk (Ivan Turghénev) - La mietitura (Lev Nicolaevic Tolstoj) - L'autore e il suo tempo (Cronologia - La vita e le opere) – Documenti - Nasce il «soviet» (L. Trotskij) - Saccheggio al Palazzo d'Inverno (J. Reed) - La fame, crimine inespiabile (V. Serge) - Potere rivoluzionario e cultura (Pravda 9-6-1931)