Potere militare e arte della guerra. I volume Stampa E-mail

Filippo Andreatta

Potere militare e arte della guerra
I. Dalla polis allo Stato assoluto


Fondazione Bruno Kessler, pagg.264, € 32,00

 

andreatta potere  IL LIBRO – L'opera, costituita da due volumi, di cui il primo ora in uscita, analizza il rapporto tra istituzioni politiche e sociali e potere militare, ispirandosi alla tesi di Carl von Clausewitz, secondo la quale i due ambiti sono inseparabili. Il modo di combattere di una comunità dipende quindi dal più ampio contesto politico e sociale, per cui, ad esempio, eserciti di cavalieri tendono ad essere associati a regimi aristocratici, mentre eserciti di fanteria sono legati a regimi più liberali. L'opera prende in esame, anche attraverso un ricco apparato di immagini e carte geografiche, le principali forme istituzionali che si sono succedute nella storia occidentale per evidenziare l'impatto che esse hanno avuto sull'evoluzione del potere militare. In questo primo volume sono trattate le città-Stato greche, l'Impero romano, il sistema feudale, i protostati moderni e gli Stati assoluti settecenteschi fino alla Rivoluzione francese, per chiudere con un'analisi delle differenze militari tra le unità politiche europee e quelle extraeuropee. L'uscita del secondo volume, Dagli stati nazionali ai conflitti globali, è prevista per primavera 2016.

  DAL TESTO – "Il potere militare è importante sia per il suo impatto sul mondo reale, sia per ragioni teoriche. Da un punto di vista empirico, il potere militare determina l'identità dei vincitori in un conflitto armato, disegnando le mappe geopolitiche che emergono dopo le grandi guerre di conseguenza, l'ascesa o il declino delle grandi potenze. Riflessioni sul potere militare occupano uno spazio rilevante anche nelle considerazioni teoriche degli esperti e in quelle diplomatiche degli attori in tempo di pace, contribuendo a determinare quella distribuzione di potenza dalla quale scaturiscono gli equilibri a livello internazionale [...]. Il potere militare, come anche altre forme di potere, è però difficile da rilevare [...]. Il paradosso è ben illustrato da Geoffrey Blainey (1973), che sostiene come gli errori nelle stime sul potere relativo dei contendenti siano una delle principali cause di conflitto, in quanto almeno una delle parti (quella alla fine perdente) avrebbe sopravvalutato la propria capacità militare (e/o sottostimato quella dell'avversario). Come sostengono alcuni autori [...], almeno una parte dei conflitti armati non avrebbe avuto luogo se le parti avessero conosciuto in anticipo il risultato."

  L'AUTORE – Filippo Andreatta insegna Relazioni internazionali e Studi strategici presso le Università di Bologna e di Trento. È attualmente direttore del Research Center on International Politics and Conflict Resolution (CERPIC) della Fondazione Bruno Kessler.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione - Introduzione: l'evoluzione del potere militare (Perché è (ancora) necessario studiare la guerra - Le fondamenta civili del potere militare - La tradizione di Clausewitz - Il tema della ricerca: società alla guerra) - I. Polis e falange (Dalla preistoria alla storia - Le origini sociali degli opliti - Le guerre del V secolo a. C. - Alessandro il Grande) - II. Impero e legione (La Repubblica romana - Cesare e la nascita del Principato - Il declino di Roma) - III. Castelli e cavalieri (Verso il feudalesimo - L'apogeo della cavalleria - Il declino della cavalleria - L'ascesa della fanteria) - IV. Fortezze e mercenari (Le Guerre italiane - Gli eserciti nella prima età moderna - Il declino degli Asburgo) - V. Stati e soldati (L'era assolutista - Le guerre di Luigi XIV - Il dispotismo illuminato) - VI. Colonie e velieri (L'anarchia alle origini dell'espansione europea - Il confronto con le civiltà extraeuropee - I primi imperi globali - Lo scontro tra Gran Bretagna e Francia - Epilogo: la conquista europea del mondo) – Bibliografia - Eventi e pensatori rilevanti - Indice delle tavole e delle schede