Le radici dell'odio Stampa E-mail

Oriana Fallaci

Le radici dell'odio
La mia verità sull'Islam


Rizzoli, pagg.476, € 20,00

 

fallaci radici  IL LIBRO – "Abbiamo paura di non essere sufficientemente allineati, obbedienti, servili, e venire scomunicati attraverso l'esilio morale con cui le democrazie deboli e pigre ricattano il cittadino. Paura di essere liberi, insomma. Di prendere rischi, di avere coraggio". Oriana Fallaci ha pronunciato queste parole nel 2005 quando decide di raccontare il suo "diritto all'odio". Sono riflessioni che ancora oggi, a distanza di dieci anni, risultano drammaticamente attuali, così come molti suoi brani finora inediti in cui affronta il conflitto con l'Islam senza mezzi termini né concessioni. "Ho visto le mussulmane la cui vita vale meno di una vacca o un cammello" scrive una giovanissima Oriana nel suo primo reportage sulla condizione delle donne nei paesi islamici. "Vi sono donne nel mondo che ancora oggi vivono dietro la nebbia fitta di un velo come attraverso le sbarre di una prigione." Una prigione che si estende dall'oceano Atlantico all'oceano Indiano percorrendo il Marocco, l'Algeria, la Nigeria, la Libia, l'Egitto, la Siria, il Libano, l'Iraq, l'Iran, la Giordania, l'Arabia Saudita, l'Afghanistan, il Pakistan, l'Indonesia: è il mondo dell'Islam, dove nonostante i "fermenti di ribellione" le regole riservate alle donne sono immote da secoli. Prefazione di Lucia Annunziata.

  DAL TESTO – "Una verità che molti, troppi, non vogliono udire. Non vogliono vedere, non vogliono ammettere. Oh, quasi tutti riconoscono che Bin Laden non è uno stinco di santo. Che non merita il Nobel per la Pace, neanche quello che dettero all'ex terrorista Arafat. Ma nessuno ammette che egli sia solo la punta dell'iceberg, la parte visibile della Montagna. E quelli che lo ammettono lo fanno bisbigliando: Bisbigliano perché hanno paura. L'altra sera Bush ha detto: «Ci rifiutiamo di vivere nella paura». Sante parole, bella frase, signor presidente. Ma inesatta. Perché l'Occidente vive nella paura. Gli occidentali hanno paura. E non soltanto paura di saltare in aria, d'essere decimati da una bomba nucleare o biologica. Paura di parlare di accusare ad alta voce la Montagna. Il mondo islamico, la religione islamica, la Montagna. Paura d'essere definiti razzisti se lo fanno. Reazionari quindi razzisti. L'epiteto con cui le cicale del Politically Correct ricattano chi non conosce il significato della parola razzismo. Perbacco: si può fare di tutto, si può dire tutto di tutto, oggigiorno. Si può denigrare i cristiani, i buddisti, gli ebrei, gli indù. Si può mettere alla gogna i preti cattolici imputati o non imputati di pedofilia, insinuare che ciascuno di loro è uno stupratore di infanti. Si può irridere il crocifisso come il cosiddetto presidente del cosiddetto partito islamico italiano ha fatto alla televisione in Italia, chiamandolo «un cadaverino ignudo che spaventa i bambini musulmani». E, sempre in Italia, una mussulmana può chiedere c t quel cadaverino-ignudo sia tolto dalla sala chirurgica nella qua partorisce. Un sindaco può pagare un mediatore, un go-between, per lo scolaro mussulmano che rifiuta di parlare con la maestra perché è una femmina. Ma guai al cittadino che se ne lamenta o peggio ancora protesta. Guai alla Fallaci che scrive il suo discorso-della-montagna. «Razzista, razzista!» Sono diventati i nuovi padroni della Terra, questi figli di Allah. L'Islam-non-si-tocca."

  L'AUTRICE – Oriana Fallaci (1929-2006), fiorentina, è stata definita "uno degli autori più letti ed amati del mondo" dal rettore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura. Ha intervistato i grandi della Terra e come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti più importanti del nostro tempo, dal Vietnam al Medio Oriente. I suoi libri, tradotti in tutto il mondo, sono disponibili in BUR.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Lucia Annunziata - Prima parte. Donne senza velo - Una guerra appena iniziata - Donne senza velo - Le donne hanno perso la morale - Seconda parte. I profeti del terrore - Se uccidi i miei figli io ucciderò i tuoi figli - Una notte con i guerriglieri di Al Fatah - Yassir Arafat - Faruk El Kaddoumi - George Habash - Rascida Abhedo - Hussein di Giordania - Terza parte. La caccia all'ebreo - Monaco 1972 - Golda Meir - Vivere in Israele - Quarta parte. Chi comanda in Medio Oriente - Mohammad Reza Pahlavi - Hussein di Giordania - Ahmed Zaki Yamani – Khomeini – Gheddafi – Sharon - Quinta parte. Cronache dal deserto - A 8000 metri sulle ali della guerra - La guerra invisibile dei mullah - Nel deserto già si respira odore di sangue - La guerra vista dal fronte - Festa a Kuwait City - I giorni del rancore - La fuga disperata del prigioniero iracheno - La nuvola nera sul Golfo - Una ferita che non si vede - Sesta parte. La commedia della tolleranza - La Rabbia e l'Orgoglio - Io trovo vergognoso - Eppure con la Francia non sono arrabbiata - Wake up, Occidente, sveglia - Lettera aperta ai fiorentini - La rabbia, l'orgoglio e il dubbio - Noi cannibali e i figli di Medea - L'Europa in guerra il nemico ce l'ha in casa - Saltare dalle Cascate del Niagara - Nota dell'editore