Ustica. Il mistero e la realtà dei fatti Stampa E-mail

Göran Lilja

Ustica
Il mistero e la realtà dei fatti
Un perito racconta la propria esperienza


LoGisma Editore, pagg.160, € 15,00

 

lilja ustica  IL LIBRO – Il 27 giugno 1980 un DC-9 in volo da Bologna a Palermo, scomparve sopra il Mar Tirreno. Non vi furono sopravvissuti.
  Le indagini sull'incidente furono solo in grado di provare che l'unica possibile causa del disastro era stata un'esplosione, all'interno o all'esterno dell'aeromobile. I mezzi d'informazione e il pubblico sostennero la seconda ipotesi; in pratica, ciò significava credere che, contro il DC-9, fosse stato lanciato un missile. Questo divenne Il Mistero di Ustica. Esso diede origine a un processo penale contro militari italiani e sollevò gravi sospetti nei riguardi di Stati esteri, come gli Stati Uniti d'America e la Francia.
  Nel 1990 fu istituita una commissione, nota come Commissione Misiti che, grazie al recupero del relitto, dopo indagini durate alcuni anni, accertò che la vera causa del disastro era stata una bomba nascosta a bordo dell'aereo. I processi, alla fine, si conclusero con l'assoluzione di tutti i militari imputati. Nel 2007, l'avvenuta conferma, da parte della Corte di Cassazione, delle sentenze di proscioglimento, non servì a modificare un'idea ormai radicata nel pubblico. Ancora oggi, nei pubblici dibattiti, sono le accuse a prevalere.
  La versione dei fatti sostenuta in questo libro affronta e contraddice la nozione comune; il libro descrive, inoltre, l'attività svolta e le prove certe raccolte dalla Commissione Misiti. Include altresì riflessioni riguardo a vari scenari politici e terroristici, possibili, ma non dimostrati, che potrebbero esser stati alla base del Vero Mistero di Ustica.

  DAL TESTO – "La relazione della Commissione Misiti è il risultato di un'attività che, nella fase finale, fu molto accelerata e, inoltre, non certamente facile da capire: direi piuttosto il contrario, a causa della sua strutturazione e della grande quantità di testo. Tale relazione, comunque, è sempre esistita e, inoltre, sono esistite e sono sempre state disponibili altre fonti d'informazione, quali le risposte ufficiali della commissione ai quesiti posti dalle parti.
  "I problemi derivanti dal lavoro affrettato, che comunque era molto valido, e le difficoltà di interpretazione di espressioni qualche volta non chiare, furono tutte risolte nell'incontro con le parti, grazie a tutte le risposte ben documentate ai quesiti posti. Chiunque avesse voluto seriamente approfondire la materia avrebbe avuto libero accesso a una raccolta di analisi eseguite approfonditamente e di fatti dimostrati e documentati; sembra, tuttavia, che pochissime persone si siano avvalse di questa possibilità. Se ci fossero state ancora difficoltà d'interpretazione, ci sarebbero state buone ragioni e opportunità per rivolgersi a noi. La tattica seguita fu, invece, quella di lasciare che la relazione fosse dimenticata, in silenzio.
  "Perché si lasciò che le cose prendessero una piega così assurda? Il ruolo dei mezzi d'informazione è importante. Un fattore che può aver contribuito alla diffusione della disinformazione è certamente il comportamento dei media che si comportano come animali predatori che cacciano a branchi, cosa che vediamo spesso e che abbiamo visto anche in questo caso. Appena una probabile e facile preda è avvistata finisce nel carniere. Può essere difficile mantenere un comportamento responsabile. Può essere che qualcuno, responsabile dell'evento, lo abbia architettato per ottenere i vantaggi conseguenti alla disinformazione. D'altra parte, la mia personale esperienza, derivante dalla lettura degli articoli pubblicati dai mass media sugli incidenti, è che le cronache sono piuttosto modeste e riferiscono correttamente ciò che è noto e ciò che rimane ignoto. Un altro problema di cui deve tener conto chi vuole diffondere disinformazione è che ciò che appare sui mezzi d'informazione è dimenticato abbastanza rapidamente, e gli stessi media rinunciano a menzionare nuovamente l'argomento, a meno che questo non ritorni d'attualità."

  L'AUTORE – Göran Lilja, svedese, ingegnere aeronautico, è stato membro della Commissione Misiti. Ha svolto la propria attività nei seguenti campi: sicurezza del volo, sicurezza dei sistemi, insegnamento della meccanica del volo, analisi operativa civile e militare, ricerche nel settore della minaccia terroristica nei confronti dell'aviazione civile. Questo mix di esperienze si è dimostrato valido sia in quest'indagine tanto complessa, sia per quanto concerne le riflessioni e questioni che possono sorgere considerando i postumi della vicenda.

  INDICE DELL'OPERA – Vittime del volo IH 870 Mar Tirreno, 27 giugno 1980 – Acronimi - Persone citate nel testo - Introduzione dell'autore - Prefazione all'edizione italiana - Capitolo I. La sera del 27 giugno 1980 - Capitolo II. Dal 1980 al 1990 - Capitolo III. La Commissione Misiti è istituita - Capitolo IV. La situazione che ereditammo - Capitolo V. Attività della Commissione Misiti - Capitolo VI. Considerazioni sul radar - Capitolo VII. Recupero e ricomposizione del relitto - Capitolo VIII. Studi addizionali, nostri e di altri - Capitolo IX. Risultati e relazioni conclusive - Capitolo X. 1994-2000: silenzio assoluto - Capitolo XI. Il processo in Corte d'Assise - Capitolo XII. Riflessioni personali - Capitolo XIII. Ultimo viaggio in Italia – Poscritto - Bibliografia e letture suggerite - Repertorio fotografico - Cronologia