Il nuovo muro |
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Michail Gorbacëv
DAL TESTO – "L'élite politica statunitense che millantava la vittoria dell'America nella Guerra fredda aveva finito per trarre da quella valutazione erronea anche le conseguenze del caso. La scelta di scommettere sull'uso della forza non si era tradotta soltanto nell'ingerenza militare nel conflitto jugoslavo, ma persino nel lancio di missili contro l'Iraq. Il «complesso del vincitore» influenzava anche i rapporti con la Russia. L'AUTORE – Michail Gorbacëv, nato nel 1931, avviatore della perestrojka, la profonda riforma della cultura e della politica sovietiche, è stato segretario generale del PCUS dal 1985 al 1991; dal 1992 è presidente di una società di studi socioeconomici a Mosca. INDICE DELL'OPERA – Al lettore - La volta che sono morto. Una sorta di prologo - 1. Gli anni Novanta. Difendere la perestrojka (La mia ultima giornata al Cremlino - Un nuovo inizio, senza immunità presidenziale - La Terapia d'urto - Caccia al colpevole e minacce - La Fondazione: prime valutazioni - Dicembre 1991: politica e morale - La salvezza nel lavoro - Tentativi di destabilizzarmi - Il processo al PCUS - Primi risultati della Terapia d'urto - A un anno dal golpe - La mia presa di posizione - Una china verso la catastrofe sociale - Sull'orlo della crisi - Decisioni fatali, giorni fatali - Le misure straordinarie non portano la stabilità - I difetti della nuova Costituzione - Il nuovo anno è foriero di inquietudini - Le proposte degli economisti e la sordità del potere - Chruščëv: la lezione del suo coraggio e dei suoi errori - L'Unione si sarebbe potuta salvare - L'economia: come andare avanti? - Incontri in provincia - «Non ho mai fatto nulla che potesse nuocere all'onore del mio Paese, del presidente, del mio popolo» - Cecenia: la guerra si sarebbe potuta evitare - Gli intellettuali - Potere politico e società civile - Le necessità di un'alternativa - Spezzare la congiura del silenzio - Le elezioni trascinate nel discredito - Il primo quinquennio della Fondazione - Le elezioni non portano la stabilità - 1998: i nodi vengono al pettine - Quale via d'uscita dalla crisi?) - 2. Da che parte va la Russia? (Putin: gli esordi - Il neopresidente: speranze, problemi, inquietudini - Che cosa significa trasparenza? - Il grave fardello della presidenza - La mia scelta socialdemocratica - La Russia ha bisogno di socialdemocrazia - Sempre più questioni aperte... - Anni zero? – L'affare Jukos - Il partito dei nuovi burocrati - Il secondo mandato di Putin: quali obiettivi? - Nuova rotta o vecchi binari? - Verso nuove elezioni - Le traversie del processo democratico - Operazione «delfino» - Idee e persone - L'incoscienza di Saak'ašvili e l'Occidente: la mia reazione - Esperienze di crisi globale - Professare il credo della perestrojka - Tendenze inquietanti - I miei ottant'anni - Dilemmi di politica russa - Una nuova stagnazione? – L'«arrocco» e le elezioni per la Duma - Vogliamo elezioni senza brogli! - La società civile si è risvegliata - Verso il giro di vite) - 3. Le inquietudini del nuovo mondo (Attualità del nuovo pensiero - I problemi della globalizzazione - La sfida della sicurezza - Liberare il mondo dalla minaccia atomica - Le conseguenze dell'ampliamento della NATO - Il mondo dopo l'11 settembre - La povertà: un problema politico - Raccogliere la sfida dell'ecologia - La crisi idrica - La minaccia del cambiamento climatico - La necessità di un nuovo modello di sviluppo - Incontri in America: George Shultz e Ronald Reagan - I partner devono godere di pari diritti - Sul ruolo degli USA nel mondo - «Anche l'America ha bisogno di una perestrojka» - L'elezione di Obama - Sui destini dell'Europa - In Germania - Su fondamenta solide - Grandi protagonisti della politica europea - Sguardo a Oriente: la Cina - La Russia e il Giappone - La regione incandescente - La Storia non è un destino) - Conclusione. La perestrojka e il futuro della Russia - Una sorta di epilogo (Appunti presi da Michail Kazinik e Dmitrij Golubovskij) – Postfazione - Indice dei nomi |