I precursori Stampa E-mail

Antonino Zarcone

I precursori
Volontariato democratico italiano nella guerra contro l'Austria:
repubblicani, radicali, socialisti riformisti anarchici e massoni


Annales Edizioni, pagg.328, € 16,00

 

zarcone precursori  IL LIBRO – Il volontariato militare è una caratteristica dell'Italia: ha accompagnato la formazione dell'Unità dai suoi albori, persino dalla Restaurazione, e si è espresso soprattutto dal 1848. Il seme gettato dall'Impero napoleonico ha aspettato la stagione buona. L'Impero ha esportato un'idea, quella della libertà, seppur alla punta delle baionette, ma i primi virgulti appaiono nel 1821 e si confermano vigorosi nel 1831. Già in tanti gli italiani hanno iniziato in quegli anni a offrire la vita per esprimere la loro aspirazione alla libertà, che si coniuga con la liberazione dallo straniero e l'unità della patria. Al desiderio individuale o di piccolissimi gruppi di andare a combattere per un'idea considerata giusta si cerca la spiegazione, anche in risposta alla domanda giustamente posta dall'autore di questo studio sul volontario Vincenzo Tondo. Perché? I moti dell'anima non si spiegano facilmente, ma la storia della nostra penisola insegna che è stata attraversata da dominazioni successive, anche su piccole parti del territorio contrapposte tra di loro, e forse l'abitudine a decidere per se e per il proprio territorio, in modo volontaristico, è stata una risposta alla fragilità e alla caducità dei poteri che si sono sovrapposti nel tempo: individualismo e volontà di potere assieme. Infatti, il volontariato è molto meno sviluppato in quei paesi che hanno presto avuto uno Stato forte, come l'Inghilterra o la Francia, ed eserciti regolari per difenderlo. Vincenzo è figlio di quegli anni di riflessione. Sono pochi gli uomini, spesso di grande intelletto, che si offrono martiri per le loro idee, subiscono anni di prigionia o di esilio. Si pensa a Silvio Pellico, ai martiri di Belfiore. Ma che se ne sa nel Meridione? È vero che le idee hanno scarse probabilità di essere fatte circolare tra le masse, ma tuttavia si esprimono attraverso sentimenti che non sono concetti astratti: la rivolta contro gli abusi, la sofferenza, la povertà, le piaghe del mondo contadino che non si chiudono con i cambiamenti sociali. L'evolvere della proprietà verso un assetto borghese non migliora la situazione del sud, lungi da estinguere il potere di un'aristocrazia cosmopolita e spesso brillante ma egoista, la borghesia ne copia i modi, i comportamenti, e soprattutto successiva alla seconda guerra mondiale.

  DAL TESTO – "Per un intervento a fianco dell'Intesa si schierano autori come Ardengo Soffici, che vede la guerra come una contrapposizione alla kultur germanica, Giovanni Papini, che ama la guerra come operazione malthusiana, cioè quale mezzo per mantenere in equilibrio la crescita demografica, Giuseppe Prezzolini e Gaetano Salvemini, leader dell'interventismo democratico di sinistra, che è convinto del carattere anacronistico degli imperi austro-ungarico e tedesco e ne auspica la distruzione, nell'interesse dell'Italia e in funzione dell'autoaffermazione dei popoli.
  "Il gran maestro del Grande Oriente d'Italia Ettore Ferrari, convinto repubblicano, invia una circolare alle Logge in cui si dichiara apertamente per l'intervento in guerra che considera come la prosecuzione del percorso risorgimentale. La Massoneria non è nuova ad iniziative che promuovono la formazione di corpi di volontari per partecipare a spedizioni nei Balcani per l'emancipazione delle nazionalità oppresse dal giogo della monarchia austro ungarica e dell'impero ottomano."

  L'AUTORE – Antonino Zarcone è un ufficiale di artiglieria, con esperienze nel settore degli approvvigionamenti e nel settore della Difesa Anti NBCR. Ha partecipato alle missioni internazionali in Bosnia, Timor est e Iraq sempre inquadrato nell'ambito dei Comandi multinazionali di Teatro Operativo ricevendo numerose decorazioni operative e al merito, nazionali ed estere, tra le quali le più importanti sono la Meritorious Service Medal - USA per l'impiego in Iraq, la Medaglia di Bronzo al Merito della Croce Rossa Italiana, la Croce con Spade del Sovrano Ordine Militare di Malta e la Medaglia di Benemerenza per la Grande Guerra patria Russa. Ufficiale dell'Ordine al ferito della Repubblica Italiana, si fregia del Distintivo d'Onore di Ferita in Servizio dell'Ordine della Croce Greca di prima Classe. É Cittadino Onorario della città di Lawton OK - USA dal 1993. Laureato in Scienze Strategiche all'Università di Torino e in Scienze Diplomatiche e Internazionali all'Università di Trieste, ha il Master in Scienze Strategiche dell'Università di Torino, in Studi Internazionali Strategico-Militari dell'Università di Milano e in Comunicazione Istituzionale all'Università di Roma Tor Vergata, è Dottore di ricerca in Storia dell'Europa alla Sapienza Università di Roma. Membro della Società Italiana di Storia Militare, socio della Società USA di Storia Militare, collabora con il Centro Europeo "Giovanni Giolitti" per lo studio dello Stato di Dronero, il Military Historical Center ed è cultore della materia al Corso di Storia Militare dell'Università di Firenze e dell'Università di Roma Tor Vergata. Collabora con la HIGH Point University. È coautore di "Dalla Grande Guerra ad una Grande Forza", del libro in inglese "From World War I, a Greci Force", di "Breve storia della minaccia NBCR", curatore di "Vita di Guerra. Ettore Viola", de "I Precursori. Volontariato democratico italiano nella guerra contro l'Austria: repubblicani, radicali, socialisti riformisti, anarchici, massoni", Annales edizioni, 2014. È autore di saggi storici e ha partecipato a convegni sul Risorgimento, sulle due Guerre Mondiali e sulla Guerra di liberazione. Vincitore del Premio Carducci 2008 per la saggistica storica.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Anita Garibaldi Jallet - Biografia dell'autore – Premessa - Venti di guerra - I primissimi: i sette di Babina Glava - Il reggimento garibaldino in Francia – Conclusioni – Note – Allegati – Biografie - Ruolino degli appartenenti al reggimento garibaldino nel giorno della partenza da Mailly le Campa per il fronte (12 dicembre 1914) - Le perdite subite dai garibaldini nelle Argonne – Fotografie - Indice dei nomi - Bibliografia e Fonti