Luigi Giussani. Conoscenza amorosa ed esperienza del vero Stampa E-mail

Massimo Borghesi

Luigi Giussani
Conoscenza amorosa ed esperienza del vero
Un itinerario moderno


Edizioni di Pagina, pagg.264, € 16,00

 

borghesi gius  IL LIBRO – La riflessione di Luigi Giussani (1922-2005), uno dei protagonisti della vita ecclesiale nella seconda metà del XX secolo, appare come un contributo di grande rilievo in seno al pensiero cattolico contemporaneo. La lezione tomista, assimilata nel Seminario teologico di Venegono, viene ripensata dall'autore in chiave esistenziale alla luce di un'esperienza educativa unica nell'Italia del '900. Il risultato è, da un lato, la nozione di "senso religioso", mutuata inizialmente da Giovanni Battista Montini, per la quale la verità deve, modernamente, passare attraverso la libertà, e dall'altro, la categoria di "incontro" come modalità fondamentale con cui l'Essere, il volto di Cristo, si manifesta nella storia. Al centro vi è la nozione originale di esperienza, verifica della corrispondenza tra l'io, nelle sue esigenze naturali fondamentali, e la realtà. Giussani delinea, in tal modo, un percorso moderno in cui la fedeltà alla tradizione va al di là dell'opposizione tra tradizionalisti e modernisti che segna la Chiesa post-conciliare. Il binomio certezza-verità richiede una "conoscenza amorosa", una conoscenza di Dio e del mondo come realmente esistenti. In tal modo l'esigenza moderna del soggetto si incontra con la lezione del realismo classico. Il volume mette a fuoco nodi e momenti essenziali del pensiero giussaniano ponendolo a confronto sia con i suoi critici che con la storia del suo movimento che egli, in più occasioni, ha dimostrato di riprendere e correggere.

  DAL TESTO – "Le critiche del tradizionalismo cattolico mostrano quanto Giussani, critico della modernità antropocentrica, sia "moderno". Sia, cioè, solidale con quelle istanze, proprie della modernità, date dal rilievo del soggetto e della libertà nel rapporto con la verità. Per questo il cammino al vero è un'esperienza. Si tratta di un'affermazione che accoglie l'istanza di verità della posizione modernista, bloccata da una formulazione erronea, che l'opposizione semplice del tradizionalismo non è in grado di evidenziare. Il tradizionalismo ha perfettamente ragione nel criticare la valenza irrazionalistica, psicologistica, immanentistica, della nozione di esperienza del modernismo. Erra, però, là dove, invece di allargare la nozione di esperienza, mediante il nesso di ratio e affectus, e di collegarlo intenzionalmente al reale secondo una valenza ontologica, si limita alla sua negazione. Con ciò si perviene a un oggettivismo della verità, della Rivelazione in particolare, privo di rapporto con la libertà e l'istanza di felicità. Il tradizionalismo conclude in un autoritarismo teorico-pratico-politico. L'esito coerente è la teologia politica sacrale, premoderna, dello Stato confessionale oscillante fra teocrazia e cesaropapismo. Se, al contrario, l'uomo può pervenire alla fede solo mediante un'esperienza, allora il fattore libertà, sia nella società che nella Chiesa, diventa essenziale. Le condizioni trascendentali dell'esperienza richiedono uno spazio pubblico non clericale, un rapporto di verifica non autoritario con la tradizione. Richiedono la dimensione della libertà religiosa, al centro del cristianesimo dei primi secoli, che la Chiesa mostrerà di riconoscere pienamente con la Dignitatis humanae promulagata nella fase finale del Concilio Vaticano II. Documento con il quale la Chiesa, abbandonando l'ideologia "medievalistica" che aveva contrassegnato l'orientamento neoscolastico tra '800 e '900, si riconciliava con le istanze più vere della modernità. Una modernità ambigua, che presenta la più grande aspirazione alla libertà e, insieme, il totalitarismo più spietato."

  L'AUTORE – Massimo Borghesi è professore ordinario di Filosofia morale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia. Tra le sue ultime pubblicazioni: "Romano Guardini. Dialettica e antropologia" (1990; 20042); "Il soggetto assente. Educazione e scuola tra memoria e nichilismo" (2005); "Secolarizzazione e nichilismo. Cristianesimo e cultura contemporanea" (2005); "L'era dello Spirito. Secolarizzazione ed escatologia moderna" (2008); "Maestri e testimoni. Profili filosofico-teologici del '900" (2009); "Augusto Del Noce. La legittimazione critica del moderno" (2011); "Critica della teologia politica. Da Agostino a Peterson: la fine dell'era costantiniana" (2013); "Senza legami. Fede e politica nel mondo liquido: gli anni di Benedetto XVI" (2014).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte prima. Senso religioso ed esperienza del vero - 1. Da Montini a Giussani. Il senso religioso come sintesi dello spirito (1.1. Ateismo e religiosità dopo il 1945 - 1.2. Montini 1957: Sul senso religioso - 1.3. Giussani 1957: Il senso religioso - 1.4. Giussani 1966-1986. Le nuove versioni de Il senso religioso - 1.5. Il senso religioso tra cuore e ragione, p. 53 - 1.6. Giussani e Rahner. La critica di Edoardo Benvenuto) - 2. Come duemila anni fa. L'esperienza cristiana oggi (2.1. Oltre la neoscolastica. Valore e limiti della ragione - 2.2. L'incontro come provocazione al senso religioso - 2.3. Ratio e affectus. La "conoscenza affettiva" e l'esperienza della realtà "esistente" - 2.4. Immaginatevi... Il Vangelo in presa diretta - 2.5. La dicotomia tra "fatto" e "valore" e l'impossibile "esperienza". Le critiche di Barcellona e Severino) - Parte seconda. La verità nella libertà. Una prospettiva moderna - 3. La sensibilità moderna di un grande educatore (3.1. La scuola teologica di Venegono. L'apertura critica al moderno - 3.2. Un metodo esistenziale. Il rischio educativo tra senso religioso ed esperienza - 3.3. La crisi del '68. Tramonto della modernità e fine della cristianità - 3.4. Giussani "modernista". Roberto de Mattei e le critiche del tradizionalismo cattolico) - 4. Unità e distinzione. La questione dell'integrismo (4.1. Giuseppe Ruggieri e la "teologia politica" di Cl - 4.2. L'eredità del '68: la comunità cristiana come soggetto politico - 4.3. Riccione '76. La critica alla teologia politica - 4.4. Unità e distinzione. Giussani e Maritain - 4.5. Gli anni '80-90. Cristo e i valori: la prevalenza dell'etica sull'ontologia) - Appendice I. Una prospettiva ecumenica (1. Montini e Giussani sul "senso religioso" - 2. L'incontro con Pasolini e Testori - 3. Martini e Giussani. Il punto d'incontro tra due anime del cattolicesimo italiano - 4. Bergoglio e Giussani - 5. Il rischio educativo in arabo) - Appendice II. Un avvenimento di vita, cioè una storia (6. La fede nell'era post-cristiana - 7. Giussani nella biografia di Alberto Savorana - 8. L'Essere come amore e l'"attrattiva Maria") - Nota redazionale - Indice dei nomi