Memorie di un bevitore Stampa E-mail

Jack London

Memorie di un bevitore
in compagnia di John Barleycorn


Tarka, pagg.240, € 16,50

 

london bevitore  IL LIBRO – Allegrissima, tragica e disperatamente vitale autobiografia "alcolica" di Jack London. La riscrittura in chiave etilistica di "Martin Eden". A bordo della sua Razzie Dazzle il giovane re dei razziatori di ostriche attracca nei saloon dell'angiporto di Oakland per bere e offrire da bere dimostrando la propria resistenza e generosità per essere accettato in quella consorteria di "veri uomini". Perché la tesi del libro è che l'alcol "naturalmente" non può piacere e che si beve solo per dovere sociale, per frequentare i saloon e le incredibili persone che vi si conoscono. Molto meglio le caramelle d'orzo che il giovanissimo razziatore mangia di nascosto, come di nascosto legge e frequenta le biblioteche... E che finché si fa una vita "vera" le bevute non sono poi un gran problema, a parte i soldi e le risse; il vero problema nasce quando al lavoro fisico si sostituisce quello intellettuale. Allora sì che l'alcol diventa tragedia.
  "Non ero uno di quegli alcolizzati ereditari che nascono con l'organismo predisposto. Ero, per la mia generazione, un essere normale. Avevo acquisito da me stesso il gusto per l'alcol, non senza fatica, perché dapprima l'avevo trovato ripugnante, e mi aveva provocato più nausee di qualsiasi medicina. Strillone di giornali, marinaio, minatore, vagabondo in terre lontane, ho constatato che dappertutto, dove gli uomini si radunavano per scambiare delle idee, delle millanterie e delle provocazioni, per ridere, per riposarsi e dimenticare il monotono lavoro delle giornate o delle notti estenuanti, si ritrovavano invariabilmente davanti a un bicchiere d'alcol. Il bar è un luogo di riunione in cui si radunano come i fedeli in chiesa, come gli uomini primitivi intorno al fuoco dell'accampamento... È stata la facilità di procurarmi l'alcol, che me ne ha dato il gusto. Non sapevo proprio che farmene, di questa specie di droga! Anzi, ne ridevo. E tuttavia eccomi qui, infine, posseduto dal desiderio di bere. Per temperamento, ho il cuore sano e lo spirito allegro. Tuttavia, quando passeggio in compagnia di John Barleycorn, soffro tutte le torture del pessimismo intellettuale."

  DAL TESTO – "Mi restava allora così poco da dormire prima dell'ora in cui mi alzavo, che il mio organismo non aveva il tempo di eliminare l'alcol assorbito. Mi svegliavo dunque con la bocca cattiva e secca, la testa un po' pesante e provavo allo stomaco delle leggere palpitazioni nervose. In una parola, non mi sentivo bene. Come i bevitori impenitenti, soffrivo al risveglio. Avevo bisogno di un tonico, di un eccitante per rimettermi. Bisogna vedere John Barleycorn all'opera, quando ha distrutto nella sua vittima ogni mezzo di difesa! Mi occorreva ormai un bicchiere di whisky prima di colazione, per stimolarmi l'appetito. Una volta morso da quel serpente velenoso, è impossibile fermarsi! Poi presi l'abitudine di tenere una brocca di acqua al mio capezzale per rinfrescare il mio organismo dall'arsura interna che lo divorava.
  "Ormai, il mio corpo era sempre imbevuto di alcol ed io procuravo che il veleno fosse sempre a portata di mano. Quando partivo per un lungo viaggio, per timore di non trovar da bere per la strada, portavo un litro, o più di uno, nella mia valigia. Un sistema che in passato mi aveva meravigliato, quando lo vedevo praticare da altri; ma adesso lo adottavo anch'io, senza vergogna. Quando uscivo con i miei compagni, bevevo come loro, gli stessi liquori, senza mai restare indietro."

  L'AUTORE – Jack London (1876-1916) è l'autore statunitense più tradotto all'estero. Uomo irrequieto e assetato d'esperienza, di vita, è stato giornalista, marinaio, ladro, viaggiatore avventuroso, attivista politico, scrittore prolifico (morto a soli 40 anni, aveva pubblicato 49 libri). Con i suoi capolavori, come "Martin Eden", "Zanna bianca", "Il richiamo dello foresta", ha influenzato intere generazioni di scrittori e ha fatto sognare milioni di persone.

  IL TRADUTTORE - Arturo Salucci (1879-1936) è giornalista, scrittore e soprattutto traduttore di grandi autori come Dorgelés, Blasco, Ibáñez, London, France, de Maupassant, Loti, Prévost.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di John Barleycorn - Aspetti diversi - La prima volta - Alla fattoria italiana – L'attrattiva dei bar - Scotty e il fiociniere - La regina delle ostriche – L'osteria ''L'ultima fortuna" - Il mio Razzle-Dazzle - Il vecchio lupo di mare - Il furto della barca per la pesca al salmone - Una farsa macabra di Barleycorn - La strada delle taverne - I pompieri di Hancock - Con i cacciatori di foche - Nelle isole Bonin - Giuramenti da ubriaco - Haydée - Il club dei poveri - Elettricista... – Bidello e studente - Una scappata – I miei inizi letterari - La lavanderia a vapore - Primi successi - Martin Eden – La sfida alla birra – La mia lunga malattia - I cocktail - Un nuovo tranello – Bevo scientificamente... – Sotto i tropici – Breve intermezzo – La molla dell'alcol - La ragione pura – Discorsi pessimisti – Altre menzogne della vita – L'unico rimedio - Conclusione