Politica e antipolitica Stampa E-mail

Giancarlo Scala

Politica e antipolitica
Un precedente: il Partito Operaio Italiano
1882-1886


Edizioni Efesto, pagg.236, € 15,00

 

scala antipolitica  IL LIBRO – Il Partito Operaio Italiano (P.O.I.) non ha lasciato tracce significative nelle storie dei partiti politici. Esso è stato di norma frettolosamente assimilato ad un movimento laburista. Le storie del Movimento Operaio, alla ricerca di embrioni insurrezionali, lo hanno deliberatamente trascurato, sottovalutando non solo le sue peculiarità, ma anche l'importantissima funzione da esso svolta nella nascita del Partito Socialista Italiano, che, senza le esperienze maturate "sul campo" dal P.O.I., sarebbe stato ancor più marcato da cattedratico idealismo. Tali peculiarità, paradossalmente, possono assumere maggiore risalto oggi, assai più che qualche decennio fa, a causa della straordinaria anticipazione, operata dagli uomini del Partito Operaio, del fenomeno oggi definito "Antipolitica". Questo termine è assunto, come si vede nelle pagine del volume, nella sua accezione positiva, e non in quella negativa, oggi abusata, che subdolamente scivola verso il qualunquismo. La politica dal Partito Operaio Italiano elaborata e contrapposta alla politica parlamentare ed extraparlamentare di fine Ottocento in Italia costituisce un precedente assolutamente limpido e incontaminato di ferma resistenza agli abusi del potere, di cui oggi assistiamo ad alcune manifestazioni embrionali, che faticano a evolvere, perché gravate da troppe scorie del passato. L'Autore ha fatto ricorso a tutte le fonti documentarie disponibili, ivi incluse quelle che hanno contribuito a collocare la storia del Partito Operaio Italiano nell'alveo della più generale storia delle lotte operaie e contadine della fine del secolo decimo nono, per poi giungere alla conclusione che non solo da questa storia, ma dalla Storia nel suo complesso, le vicende del P.O.I. possono e, forse, devono essere estrapolate: questa corrente operaista, infatti, non ha alcun punto di riferimento nel passato né in alcuna corrente di pensiero a essa contemporanea, anarchismo e socialismo inclusi, e non lascerà alcuna eco di sé dopo la sua scomparsa.

  DAL TESTO – "Il Partito Operaio ha una sua linea, che si discosta totalmente dalle categorie della "politica" borghese: una via pacifica, da attuarsi concretamente nella vita uotidiana, nei campi e nelle officine, opponendo fermi rifiuti alle prevaricazioni del capitale, resi possibili dalla superiorità numerica. I militanti del Partito Operaio Italiano sono stati sinceri socialisti, ma hanno rifiutato di definire socialista il loro partito. Lo abbiamo già precisato: da qualsiasi partito, fosse anche socialista, essi vogliono, con un certo orgoglio, nettamente distinguersi. Il loro dissociarsi dalla vita politica, la loro insistenza a permanere nell'ambito della vita pubblica, è una pregiudiziale altrettanto rigida di quella che li ha visti rifiutare di stringere mani che non fossero callose. Non vogliamo avanzare ipotesi clamorose, ma ci sembra che questo "ammutinamento" generalizzato, paralizzante, fermo, risoluto, ma pacifico, sia un'evidente manifestazione di disobbedienza civile, che il sottrarsi degli operai alla funzione di schiavi, privati di tutto, perfino della dignità di esseri umani, sia talmente ai margini della storia borghese, storia di oppressi e di oppressori, da meritare di entrare a far parte di una diversa storia, in cui si ricordano azioni positive, in cui la conquista della libertà non si attua su di un campo di battaglia, ma nei luoghi dell'esistenza quotidiana di gente comune."

  L'AUTORE – Giancarlo Scala, nato a Napoli ma residente da tempo a Roma, ha insegnato Lettere e Filosofia, prima di intraprendere l'attività di libraio. Oltre al presente saggio, ha pubblicato con le Edizioni Efesto la trilogia "Avventure semiserie nell'aldilà" (Ombre, Penombre e Barlumi). Presso altri editori ha pubblicato i romanzi "Il fiore nero" e "Cronache d'antropofagia", e curato la raccolta di racconti etruschi di Vittorio Di Berardino "Tombaroli per caso".

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione – Introduzione - 1. Lotta di classe, ideologia e necessità di un Partito Operaio (1.1. La lotta di classe - 1.2. Risorgimento, lotta di classe e politica - 1.3. Il Mutuo Soccorso - 1.4. La necessità di un partito operaio e le Leghe di Resistenza) - 2. La fase idealista del P.O.I.: la sezione Milanese (2.1. Elezioni politiche del 1882 - 2.2. La Sezione Milanese del P.O.I.) - 3. La fase organizzazionista: le Leghe di Resistenza e "Il Fascio Operaio" (3.1. Le Leghe di Resistenza - 3.2. Il Fascio Operaio) - 4. La scalata alla Confederazione Operaia Lombarda e le Leggi Sociali (4.1. Il III Congresso della Confederazione Operaia Lombarda - 4.2. Il Comizio di Milano del novembre 1883 - 4.3. La legislazione sociale ed il Comizio di Milano del gennaio 1884 - 4.4. Il IV Congresso della Confederazione Operaia Lombarda) – 5. La fase della lotta (5.1. La Federazione Regionale dell'Alta Italia del P.O.I. - 5.2. Diffusione de "Il Fascio Operaio» - 5.3. La fase della lotta: Monza - 5.4. La fase della lotta: Milano - 5.5. La fase della lotta: Mantova, Cremona, Polesine - 5.6. La fase della lotta: le attenzioni delle autorità) - 6. La sconfitta del mutualismo borghese (6.1. Il Comizio di Milano del novembre 1884 - 6.2. Il V Congresso della Confederazione Operaia Lombarda - 6.3.. Il I Congresso del Partito Operaio Italiano - 6.4. Il VI Congresso della Confederazione Operaia Lombarda e II Congresso del Partito Operaio Italiano) - 7. Estensione dell'influenza del Partito Operaio Italiano nel 1885 (7.1. La struttura organizzativa - 7.2. Diffusione de "Il Fascio Operaio") - 8. Operaismo, Socialismo ed il II Congresso del Partito Socialista Rivoluzionario Italiano (8.1. Operaismo ed Anarchismo - 8.2. Operaismo e Socialismo) - 9. Le elezioni del 1886 e lo scioglimento del Partito Operaio (9.1. La propaganda elettorale - 9.2. L'esito delle elezioni e la polemica con Cavallotti - 9.3. Lo scioglimento del Partito (11.1. Una storia borghese? - 11.2. Una storia operaia - 11.3. Passato e presente - 11.4. Passato e presente: elettorato - 11.5. Passato e presente: opposizione di interessi - 11.6. Passato e presente: resistenza e disobbedienza - 11.7. Passato e presente: conflitto di interessi) - Conclusione – Appendice - 12. Statuto del Partito Operaio Italiano approvato dal I Congresso del partito tenutosi a Milano il 12 aprile ed il 3 maggio 1885 - 13. Partito Operaio Italiano / Sezione di Milano. Programma (aprile 1886) - 14. Raccolta delle principali deliberazioni prese nei Congressi tenuti dal Partito Operaio (Congresso di Mantova: 6, 7, 8 dicembre 1885 - Congresso di Pavia, 18-19 settembre 1887 - Congresso di Bologna, 8-9-10 settembre 1888) - 15. Statuto della Società Edificatrice di Case Coloniche, Sacconago - 16. Ministero dell'Interno / Direzione Generale di P.S. Casellario Politico Centrale (Berretta Giuseppe (Busta 542) - Gnocchi Viani Osvaldo (Busta 2469) - Fantuzzi Flaminio (Busta 1955) - Lazzari Costantino (Busta 2742) - Casati Alfredo (Busta 1138) - Anzi Felice (Busta 164) - Galli Ambrogio (Busta 2244)) - 17. Indice dei principali articoli comparsi su "Il Fascio Operaio" dal n. 2, 5 agosto 1883 al n. 56, 2-3 aprile 1887 – Bibliografia