I diavoli di Bartali Stampa E-mail

Marco Pastonesi

I diavoli di Bartali
Ginettaccio raccontato da chi correva insieme, contro e soprattutto dietro


Ediciclo, pagg.237, € 15,00

 

pastonesi bartali  IL LIBRO – Sono in tanti, e non solo nel ciclismo, ad avere un loro Gino Bartali personale, privato, segreto: un giorno, una notte, un viaggio, una salita, un fiasco, una profezia, una pietra miliare, uno striscione, una fontana, un tubolare, una scusa per ritrovare altre storie e avventure, quelle di capitani e, soprattutto, gregari, mai conosciuti fino in fondo, ma confinati soltanto in un nome e cognome che affollavano ordini d'arrivo o classifiche generali: da Fiorenzo Magni ad Alfredo Martini, da Ferdy Kübler a Raphael Geminiani, da Giovannino Corrieri a Renzo Zanazzi, fino ai quasi anonimi faticatori del pedale, come Secondo Barisone, Lino Ciocchetta, Romano Pontisso, Ubaldo Pugnaloni e tanti altri.
  "I diavoli di Bartali" arrivano al traguardo 17 anni dopo Gli angeli di Coppi. In questi anni, Marco Pastonesi, richiesto dalla urgenza delle cronache, si è perso fra vialoni e tornanti, fra maglie rosa e gialle, fra fughe e inseguimenti. Però ha accumulato confidenze, sfoghi, memorie, dettagli, sentimenti, resoconti, particolari che nel tempo, come il vino buono, si sono arricchiti di significato, importanza, valore.

  DAL TESTO – "Bartali era Garibaldi in bicicletta: un eroe nazionalpopolare, un eroe dei due mondi, il Giro d'Italia e il Tour de France. Nato nel 1914, morto nel 2000, il 5 maggio, come Napoleone, l'"Ei fu" cantato dal Manzoni nell'ode che prende il titolo proprio da quella data fatale. Quasi 86 anni di vita stravissuta. Bartali era uno che non si risparmiava, né in corsa né fuori corsa. Correva sempre, correva dovunque e comunque, correva e percorreva, rincorreva, soccorreva, incorreva. Così tanti, se non tutti, e non solo nel ciclismo, hanno un loro Bartali: un giorno, una notte, un viaggio, una salita, un fiasco, una profezia, un'osteria, un paracarro, un letto, un detto. Io l'ho cercato, quel Bartali personale, privato, segreto, nelle testimonianze dei corridori. Compagni e avversari. E nei dintorni, nei paraggi, negli anfratti della sua vita moltiplicata per due o per tre o per sempre."
  "A me pare che Bartali, questo Bartali, diventi il ciclismo, o quel ciclismo, e l'Italia, questa e quella Italia. Storia, geografia, anche scienza. E valori. Il ciclismo è sport di valori, se non altro per tutto quel pedalare intorno alle nostre esistenze. Con fatica e con affetto, con resistenza e una lenta velocità. Ed è di questo che anch'io, da semplice rubastorie, sono grato a Bartali. Perché mi ha regalato appuntamenti e incontri, su strade provinciali e a numeri civici, fra traiettorie e trattorie, fra sogni vissuti e vite sognate, fra tazze di caffè e bicchieri di vino, con una serie di destini e una collezione di attimi fatali indimenticabili. Molti, quasi tutti i miei testimoni - come si dice in gergo - si sono staccati i dorsali. Mi dispiace che non si possano rileggere. Ma sono felice che potranno essere, infine e finalmente, letti.»"

  IL CURATORE – Marco Pastonesi, firma della "Gazzetta dello Sport", si divide tra due passioni: il rugby e il ciclismo. Su quest'ultimo argomento con Ediciclo ha pubblicato: "Gli angeli di Coppi. Il Campionissimo visto da chi ci correva insieme, contro ma soprattutto dietro" (1999), "Il diario del gregario ovvero Scarponi, Noè e Bruseghin al Giro d'Italia" (2004), "La corsa più pazza del mondo. Storie di ciclismo in Burkina Faso e in Mali" (2007), con Ferranda Pessolano, "Attenzione ciclisti in giro" (2011, vincitore del Premio Coni 2013), la biografia di Alfredo Martini "La mia vita è una ruota. Storie resistenti di uomini, donne e biciclette" (2014). Per 66th&2nd ha pubblicato "Pantani era un Dio" (2014) e per Italica "Diavolo di un corridore. Corse, battaglie e miracoli di Renzo Zanazzi" (2015).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Secondo Barisone: Bartali? Ci ho dormito insieme - Vasco Baroni: Gino era Dio in Terra - Danilo Barozzi: "Signor Gino", gli dicevo. E lui: "Bischero, qui siamo tutti uguali" - Alfa Bini: Se Aldo avesse avuto la testa di Gino... Però non sarebbe stato più lui - Giovanni Baffo: Bartali, certe volte, andava così forte che sembrava avere una biscia fra pelle e maglia - Andrea Bresci: "Brescino, ricordatelo: l'ultimo vestito è senza tasche" - Angelo Brignole: "Questo batte anche Bartali e Coppi" - Cino Cinelli: Bartali? Fu squalificato - Lino Ciocchetta: Gino dava tutto a tutti. Però anch'io una volta gli ho dato qualcosa: un lavoro - Emilio Ciolli: Quando ha smesso Gino ho cominciato io. Per il ciclismo non è stata la stessa cosa - Giovannino Corrieri: Gino volle subito dormire con me - Fiorenzo Crippa: Correvo per Coppi, tifavo per Bartali - Emilio Croci Torti: "Tutta colpa tua", mi diceva Gino - Nino Defilippis: Bartali era un inguaribile bugiardo - Cesare Del Cancia: Primo Bartali, secondo io, terzo Coppi - Luigi Ferrando: "Oh, Luigino", sospirava Banali - Renzo Fontona: Banali era il direttore tecnico alla Kelvinator, ma non è che facesse molto - Raphael Geminiani: Il pio Gino - Mario Gervasoni: Più coppiano che bartaliano - Bruno Giannelli: Bartali, se non è stato la mia fortuna, poco ci manca - Renato Giusti: Mi avvicinai; lo guardai, lo toccai, come si fa con i santi; poi lo salutai - Ferdi Kübler: Per fare il corridore, bisogna essere matti. Io ero matto. Anche Gino era matto - Nedo Logli: Bartali lo conoscevo da sempre - Luciano Maggini: Per me Gino era il Bartalaccio - Sergio Maggini: Quando ci si allenava con Bartali, i contadini buttavano la falce, correvano per i campi e si precipitavano sulla strada per vederci passare - Fiorenzo Magni: Bartali era di un altro pianeta - Rolly Marchi: Bartali? Un mito - Alfredo Martini: Gino, da solo, ha vissuto la vita di tre uomini insieme - Vito Ortelli: Bartali era un brontolone. Ricordo una vignetta di Carlin, sul Guerin Sportivo, in cui Coppi consolava Bartali dopo una mia vittoria - Arrigo Padovan: Gli davo del tu, a Coppi e a Bartali - Giuseppe Pardini: Tenevo a Bartali, ma Coppi mi garbava di più - Giovanni Pinarello: Ero per Coppi, e Bartali lo sapeva - Romano Pontisso: Bartali? Ammazza quant'era forte - Ubaldo Pugnaloni: "Addanascere chi mi fa bischero" - Carlo Rebella: Ho un brutto ricordo - Vittorio Seghezzi: Ero il diavolo, il primo diavolo del ciclismo, e non solo di Bartali. Tutti gli altri diavoli mi hanno usurpato il titolo. Anche Chiappucci - Mansueto Semenzato: Bartali me l'aveva detto - Walter Serena: "Vai più forte di me", mi disse Gino - Renzo Soldani: Bartali era grande, Coppi grandissimo. E su questo non c'è discussione - Angelo Varetto: Quando lo conobbi, Bartali non era niente di speciale - Meo Venturelli: La passione per il ciclismo mi è nata guardando Bartali e Coppi alla radio - Renzo Zanazzi: Bartali, in salita, era un gigante - Dino Zandegù: Ho almeno 99 storie da raccontare, tutte vere al 95%, e una riguarda anche Bartali - Bibliografia (ciclistica) di Marco Pastonesi