Che fare di Carl Schmitt? Stampa E-mail

Jean-François Kervégan

Che fare di Carl Schmitt?

Laterza, pagg.XVI-238, € 24,00

 

kervegan schmitt  IL LIBRO – Un giudizio di Karl Jaspers condensa efficacemente la questione 'Carl Schmitt': quest'ultimo, insieme a Heidegger, tentò di «prendere intellettualmente la testa del movimento nazionalsocialista». Per questo, poco più di vent'anni fa suscitò scandalo la pretesa di considerarlo come un autore destinato diventare 'un classico del pensiero politico'. Oggi, invece, la questione è molto più chiara: un autore al quale sono dedicate dozzine di volumi e articoli ogni anno è già, piaccia o no, un classico. È vero, i suoi avversari teorici – da Strauss a Löwith, da Peterson a Kojève, passando per Blumenberg, Habermas, Derrida – ne hanno discusso aspramente le tesi, spesso per respingerle: ma se oggi esiste un 'caso Schmitt' è proprio perché questo autore, insieme alle sue divagazioni naziste, ha scritto opere che sono da annoverare tra le più importanti e potenti della teoria giuridica e politica del ventesimo secolo. Alcuni concetti elaborati da Schmitt, come il nomos della terra e la costituzione come 'decisione esistenziale', e altri riformulati con originalità come il potere costituente e lo Stato di diritto 'borghese', contribuiscono a illuminare questioni fondamentali quali il rapporto tra razionalità e decisione, il radicamento delle norme giuridiche nelle istituzioni, gli effetti perversi del ritorno della morale nella politica internazionale.
  Jean-François Kervégan 'riparte da Carl Schmitt' in due modi: da un lato prendendone congedo quando necessario, dall'altro cogliendo i concetti che ci aiutano a reinterpretare il mondo contemporaneo, in quanto Schmitt, dalla sua posizione esterna e anche ostile nei riguardi dei presupposti delle nostre riflessioni, ci aiuta indubbiamente a formularle e affrontarle meglio.

  DAL TESTO – "La norma fondamentale, il nomos dell'epoca moderna, è la divisione tra Europa e Nuovo Mondo, tra terra e mare, tra potenze terrestri («telluriche») e potenze marittime. Il suo risultato è stata l'ascesa al rango di prima grande potenza mondiale di un paese, la Gran Bretagna, che è il solo tra i grandi Stati europei a non essere continentale e che ha costruito la sua potenza sulla dominazione dei mari. In effetti, come notava in modo profetico il famoso corsaro Walter Raleigh, citato da Schmitt: «Chi domina il mare domina il commercio del mondo, e a chi domina il commercio del mondo appartengono tutti i tesori del mondo e il mondo stesso». L'opposizione tra potenze terrestri e potenze marittime, che ha per posta in gioco l'egemonia mondiale, «diventa l'espressione di mondi differenti e di convinzioni giuridiche opposte». Proprio il confronto tra queste due visioni del nomos, terrestre e marittima, secondo Schmitt, chiarifica nel modo migliore possibile la storia politica dei due ultimi secoli."

  L'AUTORE – Jean-François Kervégan insegna Filosofia presso l'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. È membro senior dell'Institut Universitaire de France e vicepresidente della Società Internazionale di Studi hegeliani. I suoi interessi di ricerca si concentrano sull'idealismo tedesco (Hegel e Kant), sul tema della normatività e sulla filosofia contemporanea del diritto. Tra le sue numerose opere: "Hegel, Carl Schmitt. Le politique entre spéculation et positivité" (PUF, 1992); "Hegel et l'hégélianisme" (PUF, 2005); "L'effectif et le rationnel. Hegel et l'esprit objectif" (Vrin, 2008); "La raison des normes. Essai sur Kant" (Vrin, 2015). In Italia è in corso di pubblicazione "Variazioni kelseniane".

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione all'edizione italiana - Prologo. Tra Leviatano e Behemoth - Parte prima. Un pensatore essenzialmente contestabile – I. Un'opera criptica (1. Schmitt durante e prima di Weimar - 2. Schmitt durante e dopo Hitler - 3. Un esempio di ambiguità fruttuosa: Schmitt e il diritto internazionale) - II. Ricezioni e polemiche. Studio di un caso (1. Un'accoglienza contrastata ed eterogenea - 2. Dalle traduzioni alle polemiche: il caso francese - 3. Carl Schmitt a Francoforte? - Un bilancio intermedio: partire da Carl Schmitt) - Parte seconda. Che fare di Carl Schmitt? - III. Teologia (1. Un concetto «polimorfo» - 2. Dalla prima alla seconda Teologia politica - 3. Politica della teologia? - 4. Il giurista come «freno» (katéchon)) - IV. Normatività (1. Normativismo - 2. Decisionismo 1 - 3. Decisionismo 2) - V. Legittimità (1. La legittimità: garanzia o correttivo? - 2. Legittimità della legalità) - VI. Politica (1. Politica dell'inimicizia? - 2. Il momento politico del diritto - 3. Politico post-statuale) - VII. Mondo (1. Dallo Stato agli imperi - 2. Grandi spazi o universalismo - 3. Nomos: il mare, la terra, la guerra - 4. Unità e pluralità del mondo: tecnica, politica, storia - 5. Mondo, Dio, terra) - Epilogo. Il dissenso - Riferimenti e abbreviazioni - Indice dei nomi