Urlare la libertà. Pier Paolo Pasolini Stampa E-mail

Angelo Avignone

Urlare la libertà
Pier Paolo Pasolini


Luigi Pellegrini Editore, pagg.152, € 12,99

avignone urlare  IL LIBRO – Pier Paolo Pasolini, «poeta dello scandalo», è stato un uomo e un intellettuale libero, che seguiva il filo di un suo pensiero e si muoveva fuori dai recinti, all'epoca esistenti e oggi rimossi per lasciare il posto ad un pensiero sonnacchioso e inconsistente. Questa sua libertà l'ha urlata in versi bellissimi, rappresentativi e fortemente suggestivi: Sui miei compagni disoccupati / Su tutti i popoli schiavi del mondo / scrivo il tuo nome: / Libertà; Se non si grida evviva la libertà con amore / non si grida evviva la libertà, e in pagine critiche e polemiche graffianti e urticanti su temi scottanti come lo stragismo, il consumismo, la televisione, i rapporti tra borghesia e potere politico e persino sulla crisi della Chiesa.
  L'urlo di libertà ha attirato sul poeta l'ostilità, e talvolta il disprezzo, di intellettuali, politici, giornalisti e gente comune, ma Pasolini non si preoccupò delle critiche e restò «coerente proprio nella sua incoerenza. La coerenza non riguarda i comportamenti, ma i valori che li generano.
  Pasolini, intellettuale scomodo perché libero, ha avuto il coraggio di andare controcorrente, persino di scandalizzare i moralisti, per scuotere le coscienze di un'Italia troppo soggiogata dai media e dal malaffare. In definitiva, un "provocatore" e combattente di battaglie, spesso, senza vittorie.

  DAL TESTO – "Pasolini, intellettuale libero, si pone al di fuori dalla vulgata degli illusionisti della parola, giullari senza costume al soldo di mestatori, che confondono per nascondere, imbonitori di menzogne camuffate. Egli vede con lucidità il processo di manipolazione delle menti e delle coscienze, che il potere collaudava con successo, per entrare a regime qualche decennio dopo. Un potere che celebra l'economia del consumo e che provoca l'aridità dello spirito. Un'economia che, dilatandosi, detta l'agenda della politica piegandola ai suoi interessi. La società è incapace di reagire e di porsi domande sul suo destino. La televisione diviene strumento privilegiato di questa operazione diabolica e inarrestabile. Seguono orde fameliche, mai sazie, assetate di denaro. Lo Stato svende la sua funzione di guida, consegnandosi al mondo della finanza e della grande industria. Le Istituzioni pongono il livello delle decisioni sempre più in alto per renderle inaccessibili e diluirne la critica. Il processo democratico è falsato. La sorte degli uomini è decisa senza mandato popolare, il mercato è reso più libero, con regole cogenti per giustificare l'ineluttabilità della fame e della miseria."

  L'AUTORE – Angelo Avignone, nato a Santa Cristina d'Aspromonte (RC) nel 1944, vive nella città di Cosenza. Docente di Italiano e Latino nel Liceo Classico "B. Telesio" e nel Liceo Scientifico "G. B. Scorza" della città Bruzia, ora in pensione, ha sempre rivolto particolare attenzione alle dinamiche didattiche, testimoniata, tra l'altro, dalle diverse pubblicazioni di testi ad uso scolastico. Di questi libri si ricordano i più significativi: "Leviore studio", Brani Latini con note sintattico-grammaticali (1994), "Duplex iter" (Antologia di classici Latini e versioni) (1997), "Verità e metafore", (percorsi didattici letterari), 1999, "Latinitas", (Versioni latine) (2001), "Pronti, si gira" (Il cinema a scuola) (2005), "Sipario", (Breve storia del teatro e della regia) (2005), "Temi e percorsi culturali e civili in età moderna" (Seminari di Studio all'Università della Calabria) (2008). Nell'ambito della cultura umanistica ha pubblicato anche saggi letterari e ricerche storiche in diverse riviste specializzate. Tra il 2002 e il 2008 è stato "Cultore della Materia" per l'insegnamento di Storia Moderna dell'Università della Calabria, dove ancora continua a svolgere, annualmente, laboratori di "Didattica e metodologia dell'insegnamento" presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione. Collabora con la "Editrice Pellegrini" di Cosenza nel campo delle tematiche scolastiche.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione. Una lunga fedeltà, di Enzo Ferraro - Introduzione – Capitolo I. Chi era Pasolini? (1. Testimone libero di un'epoca - 2. La "diversità" come autenticità) – Capitolo II. Dalla poesia in dialetto alla poesia in lingua (1. Sperimentalismo linguistico: poesia in dialetto friulano - 1.2. Poesie a Casarsa - 2. Sperimentalismo formale: poesia in lingua - 2.1. Le ceneri di Gramsci - 2.2. Trasumanar e Organizzar) – Capitolo III. Eterodossia (1. Libertà eretica e corsara - 1.1. Scritti corsari - 1.2. Lettere luterane) – Capitolo IV. La visione "religiosa" (1. Pasolini "homo religiosus" - 1.1. L'Usignolo della Chiesa Cattolica - 2. Il temporalismo della Chiesa) - Capitolo V. Nel "ghetto" delle borgate (1. Testimone del sottoproletariato - 2. Il sottoproletario nella narrativa - 2.1. Il sogno di una cosa - 2.2. Ragazzi di vita - 2.3. Una Vita violenta - 3. Il sottoproletario nel cinema - 3.1 Accattone, «tragedia senza speranza» - 3.2. Mamma Roma, la frenesia del riscatto - 3.3. La Ricotta, una svolta - 3.4. Il Vangelo secondo Matteo, la carica antiborghese - 4. "Studenti figli di papà, io sto con i poliziotti") - Capitolo VI. Petrolio, una testimonianza (1. Preambolo di un testamento) - Conclusioni – Appendice. Siamo tutti in pericolo - Bibliografia