La Comunità di Bose Stampa E-mail

Benedetta Torsello

La Comunità di Bose
Ecumenismo, dialogo, libertà religiosa


Fefè Editore, pagg.145, € 10,00

 

torsello bose  IL LIBRO – L'intento di questa opera è fornire al lettore una sintetica presentazione della Comunità di Bose dimostrando, attraverso l'analisi degli articoli della rivista "Servitium" e "Il Regno" con cui il Priore Enzo Bianchi presenta la comunità al mondo, quanto questa realtà sia rispondente alle esigenze conciliari dell'epoca. Ma soprattutto quanto concretizzi il dialogo ecumenico tra le varie confessioni cristiane, in contesto culturale così complesso come quello di oggi. Bose si delinea come l'anello di congiunzione tra la tradizione monastica-biblica e le urgenze del mondo moderno.
  In appendice, il lettore può consultare le tavole sinottiche e riassuntive del Blaser relative alle principali differenze presenti tra le varie famiglie cristiane e il decreto sull'Ecumenismo.
  Di questo documento conciliare Bose rappresenta la piena e autentica realizzazione, in linea con le attese conciliari e con le esigenze del mondo moderno.

  DAL TESTO – "Alla luce delle parole evangeliche, il fratello o la sorella che sceglie di vivere a Bose, mette il proprio stipendio in totale comunione con gli altri. Il salario che ognuno percepisce viene consegnato al fratello incaricato in modo che la comunione dei beni, insieme al voto del celibato, sia radicale e concreta. La povertà, a Bose, vuole essere espressa non solo nella condivisione, ma anche attraverso una vita semplice e discreta.
  "I membri della comunità vivono infatti in case semplici ed ognuno ha nella misura del possibile la sua camera. Leggiamo in Tracce che "tutto in comunità deve ispirarsi a semplicità e povertà, non quella laida e pesante, ma la povertà bella, gioiosa».
  "Ognuno inoltre a Bose lavora per non dipendere da nessuno e mantenendo possibilmente la professione che esercitava al momento della chiamata. In comunità non devono esserci lavori remunerativi, per questo motivo ogni attività si svolge tra gli uomini, lontano da Bose.
  "Tali forme di povertà o di condivisione non devono essere ostentate o spettacolari. Si legge nelle Tracce che bisogna anzi prendere come punto di riferimento ancora una volta le parole di Matteo 6,18: "Quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà".
  "La povertà deve essere anzitutto piccolezza e semplicità. Chi fa questa scelta deve vestirsi di umiltà attraverso un atteggiamento che fugge onori e riconoscimenti."

  L'AUTRICE – Benedetta Torsello, dottoressa in Lettere, si è occupata della promozione della lingua e cultura italiana all'estero presso il Consolato d'Italia a San Francisco. Docente di italiano a stranieri, lavora al CLA dell'Università "Roma Tre", al Living Language Institute e nei progetti europei indirizzati ai minori. Collaboratrice presso l'Istituto Superiore di Teologia Morale (Pontificia Accademia Alfonsiana), è da sempre interessata alle tematiche dell'intercultura e del dialogo interreligioso.

  INDICE DELL'OPERA - Perché Bose - Le diverse confessioni cristiane (Scrittura e Tradizione - Chiesa e Ministri – Sacramenti) - La Comunità di Bose: una nuova prospettiva ecumenica nella realtà postconciliare - La storia della Comunità di Bose - Le radici spirituali della Comunità di Bose - L'originalità della Comunità di Bose (La preghiera con i fratelli separati - L'impegno ecumenico e il servizio alle chiese) - Conclusioni - Appendici (Decreto sull'ecumenismo Unitati Redintegratio) - Tavole sinottiche del Blaser – Fonti - Bibliografia