Il sangue non si lava Stampa E-mail

Fabrizio Capecelatro

Il sangue non si lava
Il clan dei Casalesi raccontato da Domenico Bidognetti


ABEditore, pagg.190, € 16,90

 

capecelatro sangue  IL LIBRO – Domenico Bidognetti è stato prima uno dei più spietati killer e, poi, uno dei più importanti boss del clan dei Casalesi. Battezzato "uomo d'onore" a soli 25 anni, ha poi tradito - almeno secondo le logiche dei Casalesi - quel giuramento nel 2007, quando ha deciso di collaborare con la giustizia. È diventato, così, il più importante testimone interno dell'organizzazione criminale, tanto che nel 2008 fu ucciso il padre, per tentare di fermare la sua collaborazione. Ancora oggi testimonia in Tribunale contro i suoi ex alleati e affiliati, benché molti di loro fossero suoi amici sin dall'infanzia. In questo libro ripercorre la storia del clan dei Casalesi sin dalla sua nascita, ricostruisce le dinamiche del traffico illecito di rifiuti e di tutti gli altri affari in cui il clan era coinvolto. Racconta, dalla posizione privilegiata che può avere soltanto chi è stato ai vertici dell'organizzazione criminale, i più importanti omicidi, le più sanguinose guerre di camorra e le più note stragi. Tratteggia, infine, i profili dei più noti boss della camorra napoletana e della mafia casertana, descrivendone caratteristiche che può rivelare solo chi li ha conosciuti personalmente.
  "Questo libro, facendo da tramite – scrive, nella Prefazione, Giovanni Conzo -, pone quindi idealmente il criminale direttamente di fronte al cittadino e io, leggendo queste pagine, sono tornato con la memoria agli interrogatori in cui, attonito, ascoltavo i suoi racconti; e alle aule di tribunale da cui, in videoconferenza, egli testimoniava (e testimonia tuttora), a noi magistrati e alla società tutta, lo sciagurato mondo della criminalità organizzata."

  DAL TESTO – "Fu così che iniziammo a versare i rifiuti, inizialmente soprattutto quelli solidi urbani, anche in cave abusive, ovvero in quegli scavi che sempre imprese a noi collegate, avevano realizzato già dai primi anni '80 per prelevare il terreno per costruire le superstrade, ad esempio quella fra Nola e Villa Literno, o il tufo per i Regi Lagni.
  "Nel frattempo che le cave si riempivano, i cavaioli iniziarono anche a proporre ai contadini i rifiuti tossici, che noi chiamavamo "fanghi", come concime per il terreno. E, quindi, i contadini venivano doppiamente truffati: da un lato mischiavano con il loro terreno materiale tossico, che veniva sparso e poi arato per essere meglio mescolato, dall'altro lo pagavano come concime.
  "All'epoca, che il clan dei Casalesi era ancora ben organizzato e strutturato, faceva infatti in modo di nascondere bene questi rifiuti per non attirare l'attenzione dell'opinione pubblica: solo successivamente le nuove generazioni, meno organizzate e strutturate di noi, hanno iniziato a sversare questi rifiuti un po' ovunque e, così facendo, l'attività è diventata ben più evidente e ha quindi attirato piu facilmente le indagini e le attenzioni dei media."

  L'AUTORE – Nato e cresciuto a Milano, Fabrizio Capecelatro è napoletano di origini e "di spirito". Giornalista, attualmente lavora per il quotidiano online «Nano-Press.it» e cura la rubrica "La mafia è Donna" sul magazine femminile «PourFemme.it». "Il sangue non si lava" è il suo terzo libro: sulla camorra ha scritto "Lo Spallone - Io, Ciro Mazzarella, re del contrabbando", edito da Mursia nel 2013. Organizza corsi di sensibilizzazione verso il fenomeno criminale presso la Società Umanitaria di Milano e cura la collana Terre dei Fuochi per ABEditore. Con "Il sangue non si lava" inaugura la collana "Terre dei Fuochi" che intende raccontare la criminalità, soprattutto quella organizzata, in modo decisamente innovativo: tramite le testimonianze.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Giovanni Conzo – Capitoli I-XL - Epilogo/Prologo - Indice dei nomi e note biografiche - Ringraziamenti