Cristiano della comune specie Stampa E-mail

Charles Péguy

Cristiano della comune specie
In difesa della fede dei semplici


Edizioni Cantagalli, pagg.184, € 14,00

 

peguy cristiano  IL LIBRO – Non ci sarà forse qualcuno che crede ancora alle definizioni del vecchio catechismo? O che le vicende narrate nei Vangeli siano fatti reali? O che l'obbedienza all'autorità di un incolto valga più delle sottili diagnosi di un intellettuale?
  Nella brillante Parigi del 1910 gli uomini di cultura potevano ammettere che il cristianesimo fosse seguito da popolane attaccate alla tradizione, o da fanciulle in crisi adolescenziale, ma che lo abbracciasse il giovane dal mai rinnegato passato socialista, il tenace editore di una rivista piccola ma di altissima levatura, lo scrittore candidato al più prestigioso premio letterario della capitale, Charles Péguy insomma, era troppo. Bisognava rimettere le cose al loro posto, magari con una recensione critica del "Mistero della carità di Giovanna d'Arco". Quegli intellettuali non immaginavano con quanta forza Péguy avrebbe reagito per difendere la sua fede. E la forza delle pagine di questo cahier, finora inedito in italiano.
  "Nella continua ricerca di Chi ci ha trovato – scrive Pigi Colognesi - ci sono ostacoli, trappole, cedimenti, tradimenti. Questo lucido testo di Péguy ce ne rende consapevoli e nel contempo ci offre gli antidoti necessari ad evitare la peggiore slealtà, che è quella di farcene proprietari."

  DAL TESTO – "I santi adempivano la loro missione in primo luogo portando, trasportando la vita privata fin nella vita pubblica, le virtù della vita privata fin nelle virtù di vita pubblica, prolungando (non si deve neanche dire aumentando, accrescendo, ingrandendo), prolungando semplicemente la vita privata e le virtù della vita privata in vita pubblica e in virtù della vita pubblica senza l'ombra di un'intromissione. Attraverso il ministero e nella persona di questi santi le virtù private erano promosse, prolungate come vita e virtù pubbliche, diventavano virtù pubbliche, erano continuamente prolungate come virtù pubbliche, attraverso il ministero e nella persona di questi santi le virtù private ricevevano in campo pubblico la loro applicazione piena e diretta. Le virtù pubbliche erano le virtù private stesse, divenute pubbliche, prolungate come pubbliche, le stesse divenute pubbliche. Un uomo come san Luigi era un uomo, un santo che governava il regno di Francia esattamente, direttamente, rigorosamente come un buon padre famiglia governa la sua casa, come un padre di famiglia cristiano governa la moglie e i figli - la sua casa. Ciò significa che nella teologia cristiana, nella reale cristianità il governo della casa di Francia è imitato direttamente dal governo di quella casa di Nazareth che secondo il signor Laudet e nella teologia del signor Laudet non ci appartiene. Ma forse il re di Francia non è un personaggio abbastanza grande, forse san Luigi dei Francesi" non è un personaggio abbastanza pubblico per il signor Laudet."

  L'AUTORE – Charles Péguy (1873-1914), brillante saggista, drammaturgo, poeta, critico e scrittore francese, uno fra i più grandi dell'epoca moderna.

  INDICE DELL'OPERA – Due parole per cominciare (non un'introduzione), di Pigi Colognesi – Egregio Signor Laudet