Novità


Memorie della campagna d'Italia
napoleone_memorie  Durante gli anni dell’esilio a Sant’Elena, Napoleone si dedicò con impegno sistematico a mettere ordine nei ricordi del lungo periodo storico del quale era stato protagonista assoluto. I testi qui presentati, da non confondersi con i numerosi «memoriali» più o meno veritieri e fedeli, composti dai contemporanei che poterono raccoglierne le testimonianze o le confidenze, sono quelli che Napoleone dettò personalmente ai suoi più stretti collaboratori, rivedendone puntigliosamente le varie versioni fino a giungere alla compiuta definizione del proprio testamento intellettuale. «Tutto in me è calcolo»... 
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L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica
benjamin_operadarte  Tra il 1935 e il 1939 Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio forse più celebre: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Un vero e proprio cantiere, accompagnato da un’avventurosa e complicata vicenda editoriale, sino ad oggi colpevolmente trascurata. Questa edizione, curata da uno dei più importanti studiosi italiani di Benjamin, offre al lettore per la prima volta insieme la traduzione delle tre principali stesure del saggio: la versione francese uscita nel 1936, tradotta da Pierre Klossowski, con la decisiva supervisione dello stesso Benjamin, e le due versioni tedesche... 
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Controstoria della Liberazione
difiore_controstoria_della_liberazione  Sicilia, luglio 1943. Il capitano americano John C. Compton raduna più di trenta italiani che si sono arresi e ai suoi soldati domanda: “Chi vuole partecipare all’esecuzione?”, per poi finire personalmente con un colpo alla nuca i pochi sopravvissuti. Qualche ora dopo, il sergente Horace T. West ammassa un altro gruppo di prigionieri — “disarmati e collaborativi”, come recitano gli atti dei processi — e chiede un mitra: “È meglio che non guardiate” dice ai suoi “così la responsabilità sarà soltanto mia”. Poi li uccide tutti. In quei giorni torridi e confusi la stessa sorte toccherà a molti altri... 
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Governo ombra
molinari_governo  Gennaio 1978: l’ambasciatore statunitense in Italia, Richard Gardner, scrive alla Casa Bianca chiedendo al presidente Carter di smentire le voci che circolano a Roma su un presunto via libera di Washington all’ingresso del Pci nel governo. È l’inizio dei dodici mesi tra i più densi della storia italiana. Gli americani temono per la stabilità di un Paese sul confine della Guerra Fredda, teatro per lo più di numerosi attentati da parte delle Brigate rosse in aperta sfida alle istituzioni della Repubblica: «Il partito comunista italiano non condivide i nostri profondi valori e interessi democratici»... 
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