Othmar Spann. La scienza dell'intero Stampa E-mail

a cura di Giovanni Franchi

Othmar Spann
La scienza dell'intero

Edizioni Nuova Cultura, pagg.194, €

 

franchi_spann  IL LIBRO – Il filosofo viennese Othmar Spann (1878-1950) non è stato soltanto un intellettuale “militante”, il discusso e influente teorico di un ordinamento cetuale nell’epoca della prima grande crisi del capitalismo mondiale e dei sistemi costituzionali liberaldemocratici sorti con la rivoluzione francese – protagonista, con l’opera Der wahre Staat (1921), della cosiddetta “rivoluzione conservatrice” e irriducibile avversario sia del totalitarismo comunista che, in seguito, di quello nazista -. Spann è stato anche uno dei principali scienziati sociali ed economisti del suo tempo, che si è confrontato e spesso ha polemizzato con i più importanti nomi del momento (dai neokantiani a Simmel e Spengler, da Kelsen ai marginalisti e ai gesuiti “solidaristi”) su fondamentali questioni legate alla natura della società e al rapporto tra stato ed economia, teorizzando, ad esempio, un modello istituzionale fortemente decentrato che anticipa il principio di sussidiarietà dell’enciclica Quadragesimo anno. Se il novecento è stato il secolo di Max Weber – con la sua concezione della secolarizzazione come “disincantamento del mondo” e “politeismo dei valori” – allora Spann, che di Weber e dei suoi allievi è stato fin da subito un risoluto avversario, con il suo lavoro ha voluto, al contrario, rifondare le scienze della società e della politica sul concetto antiriduzionista, di origine aristotelica, di intero (Ganze), e su quello di interezza (Ganzheit). La dottrina spanniana dell’“universalismo” introduce un approccio metafisico e realista nelle scienze dell’uomo (sociologia, economia politica, politologia e dottrina dello stato, scienze filosofiche e della religione ecc.), in grado di unificarle e riagganciarle nuovamente al Principio Primo dell’ordine. Dal punto di vista epistemologico l’opera di Spann rappresenta infatti ancora oggi uno dei tentativi più originali e profondi di critica dei presupposti ideologici della modernità – un ritorno, aggiornato ai tempi, al metodo dei classici e della scolastica, già prima di Maritain, Voegelin, Arendt, Strauss o MacIntyre -, e un fecondo legato per il futuro della cultura scientifica dell’Occidente.

  DAL TESTO – “Riproporre le forme di organizzazione del lavoro tipiche del medio evo maturo, dei comuni e delle corporazioni, come soluzione alla crisi rappresenta allora il vero correttivo alla massificazione, alla proletarizzazione dei lavoratori. Viene ripreso così, declinandolo in termini più specificamente legati ai problemi sociali e produttivi dell'attualità e corroborandolo di riferimenti storici, un concetto fondamentale sviluppato in Der wahre Staat: quello della privazione di radici come cifra essenziale e allo stesso tempo vera conseguenza negativa del sistema sociale individualista e capitalista. In questo sistema, ogni lavoratore è un singolo individuo isolato, privo di rapporti sociali che siano per lui davvero originari e pertanto costitutivi del suo essere; si trova invece inserito solo in quei rapporti determinati di volta in volta dal sistema produttivo, non ha una cultura, non ha una patria; deve potersi inserire nell'insieme dei processi produttivi, nella posizione più conveniente, senza tenere conto delle sue origini, delle sue inclinazioni. Ciò non avviene in via incidentale o secondaria, ma è il vero cardine del sistema liberale capitalista: per potere essere inserito al meglio nei processi di produzione e consumo, il singolo deve essere privato delle sue radici.”

  IL CURATORE – Giovanni Franchi (Roma 1967) è ricercatore confermato di Filosofia politica presso l’Università degli Studi di Teramo, dove attualmente insegna Teoria della politica. Studioso di Eric Voegelin, Alois Dempf e dell’etica sociale cattolica del XX secolo (Johannes Messner, Arthur-Fridolin Utz), ha pubblicato il primo saggio monografico su Othmar Spann apparso in Italia La filosofia sociale di Othmar Spann (Jouvence 2002). Tra i suoi ultimi lavori: Bonum Ordinis - Studi di etica sociale e della cultura (Nuova Cultura 2011).

   INDICE DELL’OPERA – Presentazione, di Teresa Serra – Premessa, di Giovanni Franchi – Introduzione. Othmar Spann: la sua opera ed il suo magistero, di J. Hanns Pichler – Contributi - Le corporazioni medievali come alternativa al capitalismo negli scritti militanti di Othmar Spann, di Mario Conetti - "Il mondo resta ricongiunto a Dio": la filosofia della storia di Othmar Spann, di Giovanni Franchi - Il sistema fonologico di Nikolaj Sergeevič Trubeckoj alla luce della Ganzheitslehre di Othmar Spann, di Giovanni Gobber - La teoria sociale di Othmar Spann e di Georg Simmel: un confronto critico, di Andrea Millefiorini - Othmar Spann e le tragiche ironie del Novecento, di Giorgio Salzano - Appendice - Sei principi sull'essenza dell'interezza, di Othmar Spann - Nota bio-bibliografica su Othmar Spann - Nota sugli autori